Chronik | Inquinamento

Bolzano contro Bolzano

Gruppo di cittadini in corteo da Piazza Mazzini verso il Municipio per protestare contro il traffico del capoluogo. "La nostra aspettativa di vita sta diminuendo".
controiltraffico
Foto: Domenico Nunziata

La Piazza

Striscioni, cartelli, volti semi coperti dalle mascherine bianche anti-smog e bambini che all'unisono gridano: "Niente auto! Niente auto!". I cittadini che hanno protestato ieri, giovedì 19 aprile, si sono riuniti in Piazza Mazzini per marciare contro il traffico bolzanino: direzione Municipio. Tanti sono stati i gesti e gli elementi simbolici di quelli che si fanno chiamare i cittadini preoccupati. Durante la manifestazione si possono osservara le già citate mascherine ma anche l'iconico ciclista che ha marciato in tuta da lavoro e maschera anti-gas, quasi a mo' di antico dottore della peste di Venezia.

"Noi chiediamo di diminuire in modo drastico il traffico automobilistico, l'aumento dei mezzi pubblici per i cittadini e delle piste ciclabili più sicure".

Molti dei partecipanti sono arrivati  - o si sono accodati successivamente  - soprattutto in biciletta, il mezzo alternativo al motore a scoppio, ovvero il nemico comune dei vari comitati presenti alla manifestazione. "L'inquinamento sta danneggiando la nostra salute. Il comitato è nato nel quartiere di Gries, densamente trafficato, e poi si è esteso a tutta la città di Bolzano. Noi chiediamo di diminuire in modo drastico il traffico automobilistico, l'aumento dei mezzi pubblici per i cittadini e delle piste ciclabili più sicure. E ovviamente in numero maggiore", dice Amelitta Pitschl, una delle coordinatrici del comitato di Gries. Questi sono, infatti, i punti programmatici che animano i cittadini in marcia per mostrare le proprie istanze ai rappresentanti politici locali.

 

Il Corteo

Presenti alla manifestazione anche il gruppo consiliare dei Verdi in Provincia e alcuni membri del Movimento 5 Stelle, tra cui il consigliere Paul Koellensberger e la consigliera comunale Maria Teresa Fortini. Divergenti però sono le posizioni che hanno assunto le due fazioni politiche, che combattono sì dallo stesso lato della barricata sul tema ambientale, ma propongono soluzioni diverse.

I Verdi sostengono che si debbano portare avanti piani strutturati e anche di lungo periodo: "Il dialogo con l'Svp dovrà essere più intenso e la collaborazione con l'amministrazione provinciale sarà fondamentale. Per quanto riguarda il Pd, loro non hanno assunto posizione in consiglio provinciale e quasi mai lo fanno", dice Brigitte Foppa. I Verdi puntano sull'utilizzo dei mezzi pubblici e sulle tariffe agevolate per i cittadini, come una sorta di modello forfettario di abbonamento, simile al tesserino Abo+ degli studenti sudtirolesi. Senza però tralasciare l'aumento delle linee e dei percorsi dei mezzi, soprattutto per raggiungere alcune fasce orarie tutt'ora scoperte.

 

Di diverso avviso sono invece i pentastellati, i quali credono sia necessario rendere gratuito il passaggio in autostrada da Bolzano sud a Bolzano nord, in modo da poter alleggerire il traffico interno alla città, soprattutto per quanto riguarda il problema dei pendolari per motivi lavorativi. Tuttavia, nonostante la presenza della politica bolzanina solo di alcune delle aree politiche - il consigliere provinciale Alessandro Urzì ha solo osservato il corteo allontanarsi verso il centro - dai microfoni di chi è stato alla testa del corteo il mantra è rimasto il medesimo per ogni sosta della manifestazione: "Siamo indipendenti da partiti e movimenti. Vogliamo solo avere condizioni migliori per la nostra salute fisica, in ottemperenza all'articolo 32 della nostra Costituzione". A seguito della dichiarazione, la lettura al microfono del testo costituzionale.

Il Comune

Una volta arrivati davanti al Municipio, i manifestanti hanno arringato i consiglieri comunali, i quali si sono affacciati dal balcone dell'edificio dove di lì a breve si sarebbe svolta una seduta del Consiglio stesso. Il primo a scendere dal palazzo è stato l'assessore ai Giovani e allo Sport Angelo Gennaccaro, che ha ribadito a più riprese: "Il Comune non ha mai negato il confronto. Lo si deve fare nelle sedi opportune, per cui ci si siede a un tavolo e si discute". Gli scrosci di applausi per i manifestanti si tramutano in cori di disapprovazione nei confronti dell'assessore.

 

"E' incredibile come i Verdi provinciali stiano sconfessando quelli in Consiglio Comunale, specialmente la loro assessora alla mobilità Lorenzini. D'altronde è lei che si occupa di questo genere di lavori", dice Carlo Vettori, consigliere della Lega. A Vettori risponde però perentorio il verde Tobe Planer: "A me non sembra proprio, anzi: è l'esatto contrario. Con questa manifestazione, che appoggiamo come gruppo e come partito, stiamo solo rafforzando l'incarico e la fiducia che abbiamo verso la Lorenzini".

Dopo lo scambio di battute dei colleghi in Consiglio, Thomas Vaglietti, uno dei coordinatori del corteo, ha chiesto se ci fossero delle voci che avrebbero voluto essere ascoltate, cedendo il microfono ai partecipanti. Ma la folla si è già in parte dispersa e l'attenzione già scemata, tuttavia è rimasto presente fino alla fine del corteo il ciclista che ha indossato la maschera anti-gas e la tuta per tutto il tragitto e la sosta comunale, come una sorta di monito, un ironico Memento mori.

Es geht nicht, dass in Bozen alle mit dem Auto frei herumfahren dürfen und auf den Gehsteigen und Plätzen parken. Bozen ist eine Stadt, die um ihre Lebensqualität kämpfen muss. Da geht es nicht, wenn es überhaupt keine Limitierungen gibt. Eine Stadt muss hauptsächlich mit öffentlichem Verkehr funktionieren und nicht mit privatem. Bozen ist die Hauptstadt des Landes und muss Vorreiter sein und nicht Schlusslicht.

Fr., 20.04.2018 - 08:46 Permalink