I voli business e l'aeroporto mignon
"Questi aerei sono per i politici, non per noi comuni mortali" ci dice sottovoce un'inserviente al caffè dell'aeroporto di Bolzano, mezzora prima di salire sul volo Darwin per Roma delle 11.25.
L'atmosfera è rilassata nell'aeroporto lillipuziano della capitale del Sudtirolo, la coda al check in non esiste proprio ed il metal detector per una volta non ci costringe a togliere la cintura.
Al gate (unico e minuscolo) scorgiamo due grossi contenitori con le ruote pieni di ombrelli: all'eroporto di Bolzano non c'è l'autobus ma in compenso nessuno mai si bagnerà nell'impegnativo tragitto (50 metri) tra l'uscita e l'aeromobile. Seduto accanto a me scorgo un signore canuto, vestito di blu con un bel pacco di quotidiani. Lo scruto per bene ed osservo il cartellino sul suo trolley: Bassolino. Ah, ecco. Mi affretto a salutare: "Buon giorno, Antonio Bassolino vero? Buon viaggio!". L'ex sindaco di Napoli, presidente della regione Campania e ministro del lavoro mi sorride soddisfatto.
Dopo qualche minuto la porta a vetri si apre e raggiungiamo l'aereo. La scritta sulla fiancata "The Swiss Regional Airline" piacerebbe ad Oscar Ferrari, fruttivendolo leader altoatesino del Partito per Tutti e fautore dell'annessione del Sudtirolo alla Svizzera". Gli piacerebbe anche se l'arrivo del Dalai Lama qualche mese fa all'aeroporto di San Giacomo, pochi metri al di sopra le sue insalate, gli suscitò un post di blog qui su Salto tanto piccante nel titolo quanto popolare nel seguito di commenti e likes.
Salgo la scaletta e mi accomodo a bordo. Gli spazi sono ridotti ma i sedili sono comodi. Valuto a spanne in meno di un metro e ottanta l'altezza del soffitto e infatti subito scorgo una hostess in formato mignon. Tutto calibrato, con precisione svizzera. Minuscolo è anche lo spuntino con due piccoli panini (uno vegetariano) e una mini sacher che costituiscono il catering business che abbiamo fortuna di sperimentare.
Il turboelica comincia a rollare e comincio a guardarmi in giro. Alla mia destra un signore estrae un iPad con la cover rossa e si appresta a fotografare il decollo dal finestrino accanto a lui. Sul sedile dall'altra parte del mini corridoio si siede Bassolino. Colpo di fortuna. Bene.
L'aereo decolla. Tutto ok, la skyline della cresta di Macaion, Penegal e Roen scorre sul display retina del tablet del mio compagno di viaggio. Dopo un po' decide di presentarsi: "Piacere, lavoro per il settore immobiliare della Cassa di Risparmio e sono uno dei responsabili nazionali del sindacato di categoria degli agenti immobiliari". Mi racconta la sua storia, una storia da cliente business, mi chiede che faccio, mi dà il suo biglietto da visita. Gli piace chiacchierare, è da un anno in Alto Adige, troviamo molti elementi di comune interesse, il mestiere del giornalista aiuta.
Bassolino al mio fianco legge i suoi giornali. Ed è lui nell'ultimo quarto d'ora di volo ad attaccare bottone con me. Rispondo subito e rilancio chiedendogli se è stato in vacanza in Alto Adige e se sì come si è trovato. "Benissimo", mi risponde, e scopro che sono 25 anni che passa le vacanze a Fiè, alloggiando sempre nello stesso albergo dove lascia di anno in anno le sue attrezzature per la montagna. E' uno scalatore, frequenta le ferrate e in questa vacanza con suo grande stupore più volte si è trovato sotto la neve. Sorrido, nell'immaginare l'uomo di mare, abituato a navigare anche nelle acque torbide degli scandali campani, che arranca sul Sassolungo, sotto una nevicata di fine giugno.
"Lo conosce il sindaco di Fié?" gli chiedo. "Eccome no" mi dice lui, "l'ho visto ieri sera". Un po' sfacciatamente gli dico: "Lo sa che è il leader dei nostri sindaci e forse in autunno diventerà il governatore?". Mi sorride sornione: "So tutto", e poi passa a raccontarmi come si ballava sui voli che prendeva negli anni scorsi per raggiungere l'aeroporto di Bolzano.
"Speriamo che duri" mi dice. "Sì, speriamo che duri" gli fa eco l'altro mio vicino di poltrona".
Il contesto?
Non era quel volo promozionale per la stampa, con a bordo 18 giornalisti non paganti e 3-4 passeggeri veri? Se era quello, mi pare corretto dirlo.
Antwort auf Il contesto? von Riccardo Dello…
Ecco, l'hai detto
Caro Riccardo, se è per quello io sono per l'appunto uno di quei peones che molto difficilmente su quegli aerei ci saliranno in futuro. Ma quello che ho raccontato in realtà è indipendente dalla motivazione che mi ha portato su quel volo. Per questo non l'ho precisato. A proposito: tu come consigliere provinciale ci salirai?
Antwort auf Il contesto? von Riccardo Dello…
Voli pindarici
A Roma preferisco andare in treno. Ma che Darwin Air dopo le figuracce dei primi giorni organizzi un volo per la stampa mi pare una notizia da dare. Anzi, l'unica vera notizia di quel volo.