Per anni Marco Travaglio e il suo Fatto quotidiano erano una specie di avvocato d'ufficio del Movimento 5 stelle. Difendendoli dagli attacchi quotidiani della "stampa di regime" e criticandoli per gli errori imputabili alla mancanza di esperienza e al dilettantismo. Ma nel suo editoriale di ieri Travaglio lancia accuse pesantissime contro il condono varato dal governo: "Una vergogna che non aveva osato neanche Berlusconi". Oggetto della rabbia è la "pace fiscale" inserita dal governo nella manovra 2019 - un condono che riguarda le cartelle esattoriali e concerne anche l'edilizia.
Sulla rete la base M5S sfoga la propria rabbia: "Dovevamo fare la guerra. È stata una resa completa. Il sogno è finito". "Io che le tasse le ho sempre pagate oggi mi sento un fesso per aver creduto nel Movimento". "Non è quello per cui vi ho votato, ma è il motivo che mi spingerà a non votarvi più". "Condono vs. pace fiscale - sinonimi di una stessa Italia che umilia le persone che hanno sempre rispettato le regole".
Non è quello per cui vi ho votato, ma è il motivo che mi spingerà a non votarvi più
Mentre la base sfoga la propria rabbia e delusione, il sito ufficiale del Movimento diffonde il solito trionfalismo: "Il reddito di cittadinanza fa impazzire le caste. E i giornali producono fake news". Oppure: "Tutto quello che c'è da sapere sulla manovra del popolo e che non troverete sui giornali".
Non se ne parla, ma l'imbarazzo del movimento sul condono del nero è tangibile. Il consiglio dei ministri si è svolto in un clima teso. Il premier Conte risponde a una domanda sulla natura tombale del condono: "Chiamatelo come volete. Per noi è una pacificazione". Salvini lascia la seduta da vincitore e visibilmente soddisfatto.
Difficile valutare l'effetto elettorale. E pensare che sono passati solo poche settimane dalla dichiarazione di Di Maio al telegiornale: "Il Movimento 5 stelle non sarà mai diposto a votare un condono". Immagini ritrasmesse oggi da tutte le televisioni. E che ci ricordano quello che già sapevamo: che il potere corrompe anche chi è convinto di resistere.