“Ne ho le tasche piene”
Volano gli stracci fra il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e il primo cittadino di Laives Christian Bianchi. Il motivo della singolar tenzone: l’inquinamento da biossido di azoto provocato principalmente dal traffico stradale. La miccia è stata innescata dall’appello del borgomastro del capoluogo altoatesino rivolto alla costituenda giunta provinciale a bloccare i diesel euro 1, 2 e 3 anche a Laives. “Noi facciamo la parte dei cattivi, incassiamo le proteste delle categorie e i mugugni dei nostri automobilisti perché pensiamo alla salute di tutti e invece gli altri sindaci si limitano a qualche provvedimento di facciata e tutto resta come prima”, aveva detto Caramaschi all’Alto Adige non tralasciando un particolare notabile, ovvero che a Bolzano ogni giorno entrano ed escono 90mila auto di pendolari.
Bianchi, ricordando le misure introdotte a Laives, dalla Ztl a San Giacomo all’impegno per incoraggiare l’uso del trasporto pubblico a scapito di quello privato, aveva tagliato corto con un eloquente: “Caramaschi pensi ad amministrare il suo di Comune”. Il capoluogo insieme a Merano, Bressanone e Laives supera costantemente i limiti annuali fissati per legge riguardo la concentrazione di NO2. Gli interventi devono essere omogenei su tutto il territorio, aveva dunque risposto il sindaco di Bolzano. La stessa Provincia del resto sollecita i Comuni a una collaborazione attiva per un’aria più pulita, invitandoli ad adottare misure analoghe a quelle in vigore nel capoluogo (il divieto di circolazione per tutte le autovetture Euro 0 ed Euro 1, e per le auto diesel Euro 2, tra le 7 e le 10, e tra le 16 e le 19, nei giorni feriali).
Lo strappo
Non si fa attendere l’ennesima controreplica: “Caramaschi sta veramente superando il limite - sbotta su Facebook il sindaco di Laives, che voci insistenti danno già come futuro candidato alle elezioni comunali di Bolzano del 2020 - e se vuole la guerra allora cominciamo anche noi a farla. Rompe le scatole perché Bolzano è inquinata, però poi fa arrivare 860 autobus (nell’arco di un mese, ndr) e migliaia di macchine per il mercatino. Si lamenta dei pendolari, ma realizza un enorme centro commerciale in centro. Si lamenta del traffico, ma tutti gli uffici amministrativi di comune e Provincia sono in centro. Dice che non ci sono soluzioni al traffico, ma poi abbandona il progetto di realizzare il terzo lotto delle gallerie, che permette di bypassare bolzano da sud a nord, chiedendo alla Provincia di avventurarsi in un assurdo progetto di spostamento della A22, che si realizzerà tra 20 anni, lasciando tutta Bolzano bloccata per i prossimi 20 anni”.
Se Caramaschi vuole la guerra allora cominciamo anche noi a farla
Bianchi promette infine di dare filo da torcere al suo omologo: “Fino ad oggi sono stato molto rispettoso, ma se i presupposti sono questi allora basta, inizio a fare come lui, e dirò da adesso in poi tutto quello che penso. I bolzanini ma anche i pendolari ne hanno le tasche piene, e pure io”. Il tempo per la diplomazia pare, per il momento, esaurito.
Affinchè la SASA fà girare
Affinchè la SASA fà girare autobus targati anno 2000, ogni ammonimento da parte del sindaco bolzanino è superficiale e superfluo.
comunque i limiti annuali
comunque i limiti annuali fissati per legge riguardo la concentrazione di NO2 sembrano superare costantemente i limiti anche nella cittá di Laives , quali sono allora i provvedimenti stanziati dal comune di Laives per affrontare questo problema?
un discorso é la libera circolazione di merci e persone e l'altro é quello della Salute di chi nelle cittá l'aria la deve respirare .
I primi a cambiare dovrebbero essero proprio i cittadini (sia di Laives che di Bolzano) ad usare meno l' automobile ed essere piú rispettosi con i ciclisti che ognigiorno sembrano rischiarci la pelle da quanto poco buon senso gli si dimostra nel comune traffico quotidiano.
la seconda scia é quella politica: ci vogliono mezzi adeguati anche per il trasporto di biciclette (per esempio per i pendolari).
Il turista va bloccato fuori cittá e necessita mezzi pubblici adeguati per accederci.
sono convinto che un futuro senza macchine nei centri urbani é realizzabile , perché la Salute va salvaguardata prima della libertá di circolare (in macchina).