Gesellschaft | Qualità della vita

Le ombre di Bolzano

Il secondo posto nella classifica del Sole nasconde i dati negativi su cultura, librerie e tasso di laureati più basso d’Italia. Male rapine e gap di genere.
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Foto: Suedtirolfoto

Bolzano e provincia sono in testa alle classifiche sulla qualità della vita. Le prestazioni positive in quest’ambito sono quasi più una notizia, lo sarebbero invece delle improvvise cadute. Ma nel risultato virtuoso sancito dall’ultima analisi del Sole 24 Ore, appena pubblicata - l’Alto Adige risale dal quarto al secondo posto (dopo Milano), grazie ai dati economici e di sicurezza - si annidano alcune ombre. Il territorio si colloca verso il fondo della classifica nei capitoli cultura e tempo libero. E ci sono altre voci negative.

 

Le luci

Seconda prima di Aosta, Belluno e Trento, Bolzano vanta nella classifica del quotidiano economico - qui la mappa interattiva - performance positive sia alla voce ricchezza e consumi che a quella giustizia e sicurezza. Per tasso di occupazione (72,9%) e disoccupazione giovanile (6,0%) il Suditorolo è nella prima posizione, per Pil pro capite (39.600 euro) nella seconda, per i depositi pro capite (37.739,4 euro) nella quarta. E ancora, occupa la sesta casella per i consumi (pari a 2.924 euro a famiglia).

Si può continuare così: nel capitolo demografia il risultato è di vertice guardando ai tassi di natalità (10,2 ogni mille abitanti), fecondità (1,7 figli per donna), mortalità (8,4 ogni mille abitanti).

Va sempre bene in tema di furti di autovetture, 11,4 ogni 100.000 abitanti, un risultato che regala il secondo posto nazionale, e della durata media dei processi civili: 164 giorni, dato che dona la settima posizione.

 

I punti oscuri

Ci sono tuttavia gli indicatori per i quali Bolzano, per così dire, non brilla. Rapine e borseggi registrano 201,8 episodi ogni 100.000 abitanti, che collocano l’Alto Adige al 78/esimo posto nazionale su 107. Riguardo alle rapine (34,1) si va al 70/esimo, per i delitti legati agli stupefacenti (66,7) al 64/esimo.

 

 

C’è poi la spesa degli enti locali per minori, anziani e disabili, che fa precipitare la città al centesimo posto. Non è finita. 

 

Laureati, cultura, onlus

L'Alto Adige è addirittura fanalino di coda per quanto riguarda il numero di laureati, come rileva anche l’Ansa regionale. Sono 11,9 diplomati nell’alta formazione ogni mille residenti giovani (25-30 anni), un dato che inchioda Bolzano all’ultimo posto. Il territorio inoltre si piazza in bassa classifica per quanto riguarda il capitolo cultura e tempo libero. Incidono il numero di librerie (3,5 ogni 100.000 abitanti, terzultima posizione in Italia), sale cinema (651,6 posti a sedere ogni mille abitanti e 102/esima posizione) e spettacoli. Con 69,4 show ogni mille abitanti il territorio è a metà classifica, al 53/esimo posto, che diventa il 97/esimo per la presenza di onlus (13,1 ogni mille abitanti).

 

Stipendi, gap di genere

Fa riflettere infine il dato sul rapporto tra i sessi. Il gap retributivo di genere - la differenza tra la retribuzione media degli uomini e delle donne - è pari al -29%, voce che vale la posizione numero 77 per il territorio provinciale.

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Richter Peter Mo., 17.12.2018 - 16:58

Dobbiamo assolutamente migliorare su lavaggio strade, pulizia, rispetto per l'ambiente e qualità dell'aria. Li non ci siamo. Siamo il capoluogo di una provincia benestante. La situazione è piuttosto assurda.

Mo., 17.12.2018 - 16:58 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Mo., 17.12.2018 - 20:13

Sulle ombre che pare aleggino sulla provincia di Bolzano ci sarebbero un paio di punti da chiarire. In primo luogo quando si parla di illeciti come furti e rapine, il numero ad entrare in statistica è quello delle denunce e non quello effettivo. Tendenzialmente nelle zone più "civili" del paese si tende anche a denunciare di più reati minori. Per fare un esempio, se a Napoli andate in questura a denunciare il furto della vostra bici credono che vogliate prenderli in giro, da noi la polizia prende la cosa sul serio. Per ciò che riguarda la spesa per disabili, giovani ed anziani, sarebbe opportuno controllare se sono stati paragonati gli enti giusti per competenza.
A compensare invece il "basso" numero di laureati, ci sono un elevato numero di "Gesellen" e "Meister" artigiani che in Italia manco sanno cosa sono. Lo stesso discorso vale per il vasto modo delle associazioni non presenti sotto la forma di onlus ma sotto forma diversa. Basti pensare che ogni comune ha uno o più corpi di vigili del fuoco volontari, anch'essi inesistenti nel resto del paese.

Mo., 17.12.2018 - 20:13 Permalink