Das sind die Freunde der SVP.
Das sind die Freunde der SVP. Aber um den Dorfmann nach Brüssel zu bringen ist alles recht.
Dal 29 al 31 marzo 2019 si terrà a Verona il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families), promosso e organizzato dalle associazioni ProVita Onlus, Comitato Difendiamo i Nostri Figli e Generazione Famiglia. Vogliamo dare un’occhiata a chi sono i protagonisti dell’iniziativa?
Dal suo sito ufficiale leggiamo che “ProVita è un’associazione Onlus che opera in difesa dei bambini, della vita dal concepimento alla morte naturale, che sostiene la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e che difende il diritto dei genitori a educare i propri figli.” Non è semplice condensare tanta misoginia, omofobia e medievalismo educativo in una sola frase. Le donne che abortiscono sono assassine. Le coppie omosessuali non sono famiglie. L’educazione morale dei figli non spetta alla scuola pubblica ma esclusivamente ai genitori, non sia mai che un adolescente senta parlare di preservativi.
Un’inchiesta apparsa sul Corriere della Sera il 10 luglio 2017 ci dà un’idea piuttosto precisa di quali siano i valori fondanti di ProVita. Infatti l’Onlus, nota anche per l’organizzazione annuale della Marcia per la Vita, risulta legata a doppio filo a Forza Nuova, partito extraparlamentare neofascista. Il portavoce di ProVita è Alessandro Fiore, figlio maggiore del segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore. A distribuire inizialmente il notiziario di ProVita era l’azienda fornitrice di servizi postali Rapida Vis srl, diretta dalle due figlie di Roberto Fiore Beatriz e Carmen e la cui sede legale si trovava in via Cadlolo 90 a Roma, lo stesso indirizzo della sede di Forza Nuova. Del resto, quando il presidente di ProVita Toni Brandi dichiarò a Radio24 che “i gay hanno tendenze pedofile, rompono i coglioni e possono essere curati”, non lasciò spazio a dubbi sulla sua collocazione ideologica.
Non è quindi un caso che tra gli ospiti, relatori e sostenitori del Congresso Mondiale delle Famiglie figurino esponenti dell’estrema destra più retrograda di tutto il mondo. Ci saranno la ministra ungherese per la famiglia Katalin Novak, il presidente moldavo Igor Dodon, la vicepresidente della Duma russa Olga Yepifanova, tutti tradizionalisti omofobi e antiabortisti. Ci sarà l’attivista nigeriana Theresa Okafor che nel 2014 voleva criminalizzare giuridicamente le relazioni tra persone dello stesso sesso. Ci sarà la parlamentare ugandese Lucy Akello, sostenitrice della proposta di legge che prevedeva l’ergastolo o la pena di morte per gli omosessuali.
Naturalmente, a cotanto raduno non potevano mancare il Vicepresidente del Consiglio e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il Ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana e il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che hanno annunciato ufficialmente la loro presenza. Proprio come il Presidente del Parlamento Europeo e dirigente storico di Forza Italia Antonio Tajani, che pochi giorni fa ha sentito l’urgenza di evidenziare l’inestimabile contributo di Mussolini nello sviluppo delle infrastrutture e che al Congresso Mondiale delle Famiglie si troverà perfettamente a suo agio. Va segnalato che tra i patrocini del Congresso risultava, oltre a quelli del Ministero della Famiglia e della Regione Veneto, anche quello della Presidenza del Consiglio, poi revocato.
Poiché l’integralismo antiabortista e antigay che ispira il Congresso e i suoi promotori rispecchia fedelmente la dottrina cattolica in materia di interruzione della gravidanza (considerata come omicidio e più volte definita come tale anche da papa Francesco) e di omosessualità (che secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1997, tutt’ora in vigore, non sarebbe frutto di una “vera complementarità affettiva e sessuale” e non deve quindi “in nessun caso […] essere approvat[a]”), attendiamo l’adesione ufficiale della Chiesa all’iniziativa e l’intervento a Verona di un suo alto rappresentante. A meno che in Vaticano non siano troppo occupati a distruggere i dossier sui preti pedofili.
Das sind die Freunde der SVP. Aber um den Dorfmann nach Brüssel zu bringen ist alles recht.