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Salto.bz sul Fatto Quotidiano

Molto Alto Adige sui quotidiani nazionali di oggi. Un articolo di Sebastiano Vassalli sul Corriere della Sera cerca di spiegare le particolarità della nostra terra, mentre Il Fatto Quotidiano cita le dichiarazioni di Alessandro Bertoldi, pubblicate da salto.bz, relative a Magistratura Democratica.
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Gli italiani fanno molta fatica a rendersi conto di quello che accade in Alto Adige. Ieri, un articolo de Il Sole 24 Ore online ha preso posizione sulla controversia della toponomastica offrendo un quadro a dir poco grottesco della realtà. I commenti degli utenti – quasi sempre a sproposito – rivelano un deficit d’informazione che, se non colmato proprio dai giornali, rischia di aggravarsi sempre di più. Forse per questo motivo, il Corriere della Sera ha deciso di affidare al noto scrittore Sebastiano Vassalli – autore negli anni Ottanta di un fortunato, ancorché discutibile, reportage sull’Alto Adige (Sangue e suolo, Einaudi 1985) – il compito di spiegare come stanno le cose. Il pezzo s’intitola Alto Adige, quella storia storta (pag. 35 dell’edizione cartacea) e Vassalli ripercorre molto velocemente la storia della provincia di Bolzano dalla fine della prima guerra mondiale ai nostri giorni – interpretando però quasi esclusivamente il punto di vista italiano, il che, per comprendere a fondo una situazione come la nostra, non è certo il massimo. Vassalli, tanto per fare un esempio, esordisce così:

Il Sud Tirolo venne assegnato dai trattati di pace all’Italia e la cosa, al momento, non sembrò così tragica.

La cosa in realtà sembrò davvero tragica, e per verificarlo è sufficiente citare le parole del deputato sudtirolese Eduard Reut-Nicolossi, pronunciate a proposito della ratifica, da parte dell’Assemblea nazionale di Vienna, del trattato di pace di St. Germain-en-Laye: “Oggi ogni pathos è senza scopo. È impossibile descrivere i sentimenti che prova un uomo che nelle file dei Tiroler Jäger ha combattuto e ha versato il suo sangue contro l’Italia, e ora, insieme ai suoi fratelli, si avvia alla schiavitù” (tolgo la citazione dall’ottimo volume di Carlo Romeo, Alto Adige/Südtirol XX secolo, Edition Raetia 2003, pag.16). Se non si mette a fuoco un passaggio come questo, difficile tematizzare in modo equilibrato ciò che poi è seguito. Vassalli conclude comunque il suo articolo in un modo più interessante, citando l’episodio del “diario patriottico” attualmente molto gettonato tra i giovani sudtirolesi:

L’idea del diario non va lasciata cadere: è una buonissima idea, per la Provincia autonoma di Bolzano, e per lo Stato italiano. Perché i ragazzi di quella Regione devono essere aiutati a capire davvero la loro storia: e perché, ormai anche lassù tra le Dolomiti c’è, deve esserci, una storia condivisa, nel bene e nel male. Negli errori e nelle riparazioni anche dolorose. Anche tardive. Perché ci sono studiosi seri di entrambe le lingue che possono scriverla.

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A proposito di ragazzi in età scolare (anche se qui parliamo di un caso un po’ limite), Il Fatto Quotidiano riprende oggi (27 agosto) l’articolo di Jimmy Milanese pubblicato su salto.bz nel quale il nostro blogger riportava alcune dichiarazioni assai tranchant del commissario Pdl altoatesino su Magistratura democratica. L’articolo, a firma di Alex Corlazzoli (pag. 3) s’intitola Il soldato di Bolzano: “Md è illegale” e cita esplicitamente il nostro portale. Il quotidiano di Padellaro, Travaglio e Gomez – notoriamente antiberlusconiano – dà insomma voce a uno dei più sfegatati berlusconiani in circolazione e rilancia la sua domanda: “Sapremo mai se Magistratura democratica è legale o meno?”. “Non voglio prendermi una querela – cerca comunque di parare in anticipo il colpo Bertoldi – ma per me è illegale il fatto che i suoi membri siano segreti dal momento che non mi risulta che siano mai stati resi noti alle autorità di pubblica sicurezza”. Staremo a vedere se a queste parole seguirà una reazione da parte di Md. Intanto, se qualcuno volesse però farsi almeno un’idea di questa segretezza, non ha che da consultare il loro sito.

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Gianluca Trotta Di., 27.08.2013 - 14:21

Una domanda: ma come fa Bertoldi a essere iscritto all'università, come dice l'articolo (e chi glie l'ha detto, all'articolista?), se non ha ancora fatto l'esame di maturità?

Di., 27.08.2013 - 14:21 Permalink
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Passing Art Di., 27.08.2013 - 16:27

In un Paese governato da pregiudicati che si auto-eleggono in virtù di una legge-truffa che permette loro di confezionare liste chiuse non molto difformi dal “listone” dei plebisciti del 1929 e del 1934, in cui, ex lege, è possibile candidarsi alle più altre cariche dello Stato se condannati al di sotto dei due anni di reclusione e in cui, chi poi invece viene condannato a quattro anni, dopo ben tre gradi di giudizio e dunque dopo il vaglio di ben tre diversi collegi giudicanti, pretende esige intima e comanda che il tutto venga cancellato dall’ennesimo provvedimento ad personam, in cui sessanta milioni di cittadini sono ostaggio, e con essi l’economia, il lavoro, lo stato sociale nonché quello di diritto, di un unico individuo che pretende esige intima e comanda che i suoi grattacapi giudiziari vengano cassati in virtù del suo essere così populisticamente amato e benvoluto da tutti quei sette milioni di elettori che lo avrebbero votato perché bello ricco potente famoso e televisivamente ubiquitario, in un Paese in cui i sostenitori dell’individuo di cui sopra hanno a più riperse ripetuto che non è giusto essere condannati da dei giudici che lo vedono tutti che non sono equi e super partes e che dunque l’individuo in questione ha tutto il diritto di essere giudicato da qualcuno di imparziale che deve lui stesso potersi scegliere (per chi non ci crede: dichiarazioni rese dalla Torta Santa Honoré in diversi dibattiti e in particolare in giugno nell’Otto e mezzo di Lilli Gruber), in un Paese del genere tu ti stupisci se un ragazzino bolzanino, pupillo dell’individuo di cui sopra, è iscritto all’università senza aver ancora superato l’esame di maturità….?

Di., 27.08.2013 - 16:27 Permalink
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Sebastian Felderer So., 29.06.2014 - 13:21

Avevo espresso gia tanto tempo fa, di togliere questa foto dei "fuochi", che ha la funzione di apriporta a salto e non rappresenta per niente la realta del giorno d'oggi in Alto Adige. Finché salto non riesce a liberarsi da questi agganci storici, guardando nel futuro, non sará mai quello, che potrebbe essere.
Ma ho letto l'altro giorno: È inutile spiegare certe cose alla gente. Sente solo, quello che vuol sentire.

So., 29.06.2014 - 13:21 Permalink