Doch die Bürgermeisterin der Hauptstadt hat schon oft bewiesen, dass sie gegen jede Kritik immun ist. Ihre Replik liess nicht lange auf sich warten:" Credo che gli incapaci siano quelli che hanno speso centinaia di milioni per costruire le vele di Calatrava e abbandonarle lè o che hanno consentito ai Casamonica e agli spada di mangiarsi Roma e si giravano dall'altra parte. Oppure hanno consentito a Parentopoli in Ama e Atac (Stadt. Müll- und Busbetrieb) di devastare le casse e le risorse di queste società lasciandoli con miliardi di euro di debiti. Credo in tutta onestà che Noi in realtà siamo capaci; abbiamo trovato in tre anni oltre un miliardo di euro che stiamo già investendo nella nostra città."
Dass sie in zwei Jahren neun Stadräte und sieben enge Mitarbeiter ausgetauscht hat, ist für Raggi normale amministrazione: "Ne cambio altri cento se divergono dal programma."
Auch die im März erfolgte Verhaftung ihres Parteifreundes Marcello De Vito wegen Korruption berührte sie nicht. Der Präsident des Gemeinderats - eine Symbolfigur des M5S - hatte sich an Bauaufträgen bereichert.
Auch von Zahlen lässt sich die 40-jährige Juristin kaum beirren. Zur Vollendung des dritten Amtsjahres befragte Il Messaggero die Bewohner der Hauptstadt nach ihrer Meinung über die Bürgermeisterin. Das Ergebnis lässt wenig Raum für Interpretationen: 72,6 Prozent äussern sich negativ zu ihrer Amtsführung. 68 Prozent halten sie für unfähig. Nur 17,5 Prozent stellen ihr ein positives Zeugnis aus.. 60,8 Prozent jener, die sie vor drei Jahren gewählt hatten, würden ihre Entscheidung nicht wiederholen (Umfrage Euromedia research).
Am Montag (24.6.) äusserte sich der Corriere della Sera in einem gnadenlosen Leitartikel zu Virginia Raggi: "Forse, più ancora dei cassonetti che rigurgitano immondizia stagnante chissà da quanto. Più ancora dei gabbiani famelici padroni della città. Più ancora del tanfo che appesta l’aria. Più ancora del lerciume che invade le strade. Più ancora dello strazio di una città meravigliosa abbrutita e ridotta a discarica. Più ancora dei topi che strisciano indisturbati. Più ancora di tutto questo, ciò che offende e umilia Roma è l’immagine sconfortante di una sindaca che non mostra nessun pathos per la sorte della città che dovrebbe amministrare, per il senso di passiva rassegnazione che emana da ogni gesto e ogni parola di Virginia Raggi, che invece di mostrarsi straziata per lo scempio di Roma si limita a gestire con la smorfia di un sorriso impotente e forse indifferente lo spettacolo di una città irrimediabilmente lurida. Non c’è un solo gesto che parli in lei di un minimo senso di allarme e di vergogna per aver contribuito a distruggere così la città che le è toccato (mal)governare.
Die Antwort wird nicht lange auf sich warten lassen. Sie wird auf Facebook so ausfallen wie immer: "Altro che incapace. Sono determinata, ancora più determinata di prima. Roma la difenderò a spada tratta, perché la amo."