“Schuler racconta il falso”
Aveva parlato di “accuse ingiustificate” Arnold Schuler dicendosi stupito per la “bandiera nera” assegnata all’Alto Adige in materia di fitosanitari. “Legambiente ci punisce per il fatto che facciamo molto più delle altre regioni per la tutela delle acque”, aveva scritto l’assessore all’agricoltura in una lettera aperta indirizzata al presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Ciafani. Nello specifico il membro della giunta provinciale aveva sostenuto che in Alto Adige non sono mai stati trovati principi attivi nell’acqua potabile. Ma ai Verdi i conti non tornano. “Questa affermazione è falsa” attaccano i consiglieri provinciali Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler. La prova? Un’interrogazione risalente al 2017 e presentata dallo stesso Gruppo Verde a cui l’allora assessore Richard Theiner dà una risposta che si rivela diversa dalle dichiarazioni di Schuler.
La contronarrazione
“Da un’analisi straordinaria e mirata sui fitofarmaci erano stati analizzati otto pozzi di acqua potabile pubblica. Sette di questi pozzi erano situati in aree di agricoltura intensiva - spiega la compagine ambientalista - In due pozzi erano state trovate tracce di pesticidi. In un caso veniva leggermente superato il limite consentito di 0,1μg/l (Metalaxyl: 0,11μg/l). In altri pozzi invece erano state accertate tracce di diclorobenzammide, che con 0,02μg/l rappresentavano un quinto del limite massimo consentito (0,1μg/l)”.
Solo perché l’assessore Schuler difende la sua lista positiva di pesticidi in aree di tutela dell'acqua potabile non significa che in Alto Adige Südtirol la situazione sia così positiva
Alla luce di ciò si proceda dunque con un check sui fatti e il relativo esito sia reso accessibile all’opinione pubblica, è l’esortazione del Gruppo Verde. “Preoccupante è la constatazione che da un’analisi di un campione, in due pozzi su otto siano state trovate delle derive - insistono Dello Sbarba, Foppa e Staffler -. Sulla base di questi campioni, la giunta è invitata ad analizzare tutti i pozzi situati in aree agricole intensive, con attenzione particolare al controllo della presenza di pesticidi, e a rendere pubblici i risultati. Solo allora sapremo se la giunta dovrà tenersi la bandiera nera oppure se potrà rimandarla al mittente”. Insomma: “Solo perché l’assessore Schuler difende la sua lista positiva di pesticidi in aree di tutela dell'acqua potabile non significa che in Alto Adige Südtirol la situazione sia così positiva”.
....bei diesem Thema hat halt
....bei diesem Thema hat halt jeder seine richtige Wahrheit! Kann es sein, dass Schuler und sein Büroteam nicht Kenntnis hatte von der Antwort Theiners auf die Anfrage?
Antwort auf ....bei diesem Thema hat halt von kurt duschek
Gute Frage Herr Duscheck!!!!
Gute Frage Herr Duscheck!!!!
Antwort auf Gute Frage Herr Duscheck!!!! von Günther Alois …
Am 27.06.2019 habe ich in
Am 27.06.2019 habe ich in Bezug auf die „Schwarze Flagge“ dem Präsidenten von Legambiente dott. Stefano Ciafani einen offenen Brief geschrieben und darin einige Dinge richtig gestellt.
In diesem Brief stellte ich fest, dass wir zum einen die Zulassung von Pflanzenschutzmitteln in Trinkwasserschutzgebieten wesentlich strenger geregelt haben als andere Regionen und zum anderen in Südtirol noch nie eine Spur von einem der Wirkstoffe gefunden worden ist, die auf der von der Landesregierung für die Wasserschutzgebiete genehmigten Liste steht.
Die „Grünen“ behaupten nun das wäre falsch.
Erstens hätte ich behauptet „non sono mai stato trovati principi attivi nell`acqua potabile”, in Wirklichkeit heisst es: “nessuna delle sostanze attive autorizzate e` mai stata trovata nell`acqua potabile dell`Alto Adige”. Ich nehme also klar Bezug auf die genehmigte Positivliste und nicht auf Pflanzenschutzmittel im Allgemeinen. Zu den beiden Wirkstoffen die laut LR Theiner im Trinkwasser gefunden worden sind: beide Substanzen, Metalaxyl und diclorobenammide stehen weder auf der genehmigten Liste noch sind diese im Obstbau und Weinbau in Verwendung. Die Kollegin und die Kollegen der Grünen Fraktion sollten also zum einen die Texte besser lesen und sich zum anderen besser informieren, bevor sie einen Kollegen der Falschaussage bezichtigen und für weitere Unsicherheit in der Bevölkerung sorgen.