Umwelt | Il progetto contestato

Funivia della Plose: parlano i tecnici

Riesaminare i criteri in base ai quali è stato eseguito il progetto Besier, questo quanto chiedevano e chiedono i tecnici nominati dall'associazione proALTvor. Che domani s'incontreranno a Bressanone con i tecnici di Comune e Provincia.

Forse non è un caso che dal Wirtschaftsring sia partito proprio adesso il messaggio di rimettere al centro della discussione il progetto della funivia di collegamento tra Bressanone e la Plose. In realtà il vuoto apparente nel quale si sono consumati gli ultimi mesi è stato riempito da una trattativa che ha lo scopo di riprendere in mano lo studio Besier, dopo che in una famosa (e torrida) discussione pubblica alcuni tecnici incaricati dall'associazione proALTvor dimostrarono le sue lacune. Uno di questi tecnici è Umberto Gangi, attivo in uno studio ingegneristico della città vescovile, e a lui abbiamo chiesto cosa bolle in pentola.

La notizia è che domani (18 settembre) ci sarà un incontro, nel pomeriggio, presso il Comune. Gangi e altri suoi colleghi siederanno intorno a un tavolo insieme a un gruppo di tecnici del Comune e della Provincia. Ma per dirsi cosa? “Beh, come dice il poeta – ironizza Gangi – lo scopriremo solo vivendo. A parte gli scherzi, la convocazione segue un periodo preparatorio nel quale ci siamo sforzati di trovare assieme al sindaco un punto d'incontro. La nostra idea era quella di confrontarci con i tecnici che hanno messo a punto lo studio Besier. Come si ricorderà, la nostra critica non riguardava il merito – se cioè sia opportuno o meno fare la funivia, o se il sito prescelto, quello della stazione, sia effettivamente il migliore –, quanto piuttosto il metodo. Ed era proprio sul metodo che noi avevamo, e abbiamo, qualcosa da ridire. Francamente non so se domani saranno presenti anche tecnici che hanno lavorato allo studio Besier. Staremo a vedere”.

A questo punto sarà veramente interessante conoscere il risultato del colloquio. La revisione dello studio Besier proposto dal comitato proALTvor intende infatti anche accendere un potente riflettore sul processo che dovrebbe mettere poi capo a una decisione. Per questo è stata data battaglia sul testo del referendum (poi bocciato per un solo voto in Consiglio comunale). Quello che insomma interessa non è arrivare a un “sì” o un “no” pronunciato su un'opzione generica (favorevoli o contrari alla funivia?), quanto piuttosto comprendere bene tutte le implicazioni che una tale decisione comporta. “E' proprio sul criterio della massima trasparenza delle condizioni a partire dalle quali si deve poi effettuare la scelta – rimarca Gangi, grillino “reo confesso” - che noi vogliamo puntare. Speriamo che domani si possa dunque avere più chiarezza al riguardo”.

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Passing Art Mi., 18.09.2013 - 08:59

Avete visto il video che illustra il progetto della funivia pubblicato nel sito del Comune di Bressanone e rilanciato da chi sostiene il faraonico progetto del collegamento dalla stazione ferroviaria?
Si tratta di un falso.
Falsa è la rappresentazione dei cavi che sostengono la funivia e che vengono illustrati come se fossero trasparenti, quasi invisibili, dal bassissimo impatto ambientale.
Chiunque sappia come sono fatti i cavi di acciaio, multipli, delle funivie, o semplicemente osservi quelli della recentissima funivia del Renon a Bolzano, sa che le funi che sorreggono le cabine sono grossi e di forte e fastidioso impatto ambientale e sa che ad essi debbono essere aggiunte diverse segnalazioni per la sicurezza del traffico aereo.
Per cui oltre ai cavi, vi sono sfere di segnalazione colorate, bandiere e altri dispositivi anche luminosi per evitare che sulle funi vadano a schiantarsi gli aerei (chi si ricorda del Cermis?) ma soprattutto gli elicotteri, visto che dall’ospedale di Bressanone si alzano in volo eliambulanze a più riprese durante una giornata, cui si aggiungono i voli degli altri “Pelikan” provenienti da altri centri ospedalieri.
Ma la conca di Bressanone è anche interessata dal traffico di aerostati e ancor di più di deltaplani.
Pertanto è normale e necessario, dal punto di vista della sicurezza, che i cavi della faraonica funivia brissinese dovranno essere molto visibili e illuminati durante la notte e, quindi, il loro impatto ambientale sarà molto forte e deturperà la conca di Bressanone e il suo circondario.
La falsa ed ipocrita rappresentazione del video pubblicato nel sito ufficiale del Comune di Bressanone dipinge invece le funi come praticamente trasparenti e invisibili ed anche le cabine che attraversano la città paiono essere fatte di carta velina e quasi mimetizzarsi col cielo e le verdeggianti distese della conca brissinese.
I cittadini e i turisti che osservano le altre funivie, soprattutto quelle di più recente realizzazione, come quella già menzionata del Renon, possono rendersi conto che le cabine di una funivia che dovrebbero continuamente trasportare passeggeri dalla stazione a Sant’Andrea non sono invisibili ma di intollerabile impatto sulla conformazione geo-ambientale di una conca così particolare come quella di Bressanone.
Ancora una volta il Comune di Bressanone prende in giro cittadini e turisti fingendo di realizzare qualcosa di "innocente" e sostenibile mentre invece cura e alimenta solamente gli interessi dei soliti piccoli imprenditori collusi con il potere esecutivo della giunta.

http://www.youtube.com/v/muvjwDQp3NM&autoplay=1

Mi., 18.09.2013 - 08:59 Permalink