Christoph Franceschini, in uno dei suoi libri, racconta la storia di quel tycoon austriaco, re dei parcheggi sotterranei, che arrivato a Bolzano negli anni 70 non riuscì a piazzare la sua auto tra le molte che occupavano all'epoca piazza Walther. Da buon imprenditore decise così di trasformare la disavventura in un'opportunità e fece costruire, sotto la piazza, il parcheggio tuttora esistente. L'aneddoto va però completato nel senso che quel parcheggio non sarebbe mai stato realizzato se non vi fosse stata la furibonda pressione dei cosiddetti "Signori dei Portici", negozianti, ristoratori e quant'altro, che si opponevano da tempo ad ogni ipotesi di chiusura al traffico del centro storico e che, sia pur a malincuore, smantellarono le loro barricate politiche solo a patto che alla loro clientela fosse consentito di arrivare su quattro ruote ad un passo dalla porta dei loro esercizi.
Ne è venuto fuori un piccolo mostro dal punto di vista urbanistico che, a parere di chi scrive, rappresenta il simbolo vero di quello che Bolzano, per volontà di pochi e per acquiescenza di molti, è divenuta nel corso del tempo. Non mi sovviene di molte altre città che abbiano piazzato un parcheggio interrato proprio sotto la piazza principale della città. Succede a Torino, in piazza Castello, ma la città dei Savoia, si sa, è stata costruita a misura di automobile e comunque il vecchio centro, a poche decine di metri dalla piazza, non è toccato. A Bolzano, invece, le automobili possono arrivare dove altrove non sarebbe pensabile. Il fatto che si tratti di un'anomalia risulta chiaro, ad esempio, dalla mancanza di ascensori interni, visto che lo sfregio costituito dalle torrette di superficie sarebbe stato effettivamente troppo grave da sopportare anche per lo stomaco robusto di una città che per agevolare gli interessi di determinate categorie economiche è disposta a sopportare parecchio.
Il parcheggio comunque ormai c'è e non varrebbe forse la pena di parlarne ancora se esso non fosse il simbolo supremo di una politica abbastanza schizofrenica. Da un lato c'è un fervore di iniziative tutte indirizzate a scoraggiare, per quanto possibile, coloro che vogliono arrivare nel centro di Bolzano con i mezzi privati. La linea del Metrobus ormai quasi completata, quella futura di un possibile tram sull'utilità del quale i cittadini verranno addirittura chiamati ad esprimersi con un ardito esperimento di democrazia diretta. D'altro canto l'operazione iniziata decenni or sono con la costruzione del parcheggio sotterraneo di piazza Walther prosegue altrettanto instancabile. Nel corso degli anni sotto gli edifici che si affacciano nel centro storico sono stati costruiti centinaia e centinaia di posti macchina. Alcuni sono parcheggi pubblici, molti altri sono dedicati a coloro che vengono a lavorare nel centro sotto gli uffici della Provincia o di altri enti. Ora vi è da credere che con la costruzione del Waltherpark di Benko e poi con quella degli edifici che, se gli auspici troveranno conferma nella pratica, dovrebbero occupare l'areale ferroviario, i parcheggi sotterranei a ridosso del centro o nel centro stesso aumenteranno vertiginosamente.
Non so se nessuno ha mai fatto un censimento preciso di quanti siano, nel ristretto triangolo che ospita il centro storico di Bolzano, i parcheggi sotterranei. So per certo che negli ultimi vent'anni essi sono aumentati in maniera notevole e che, per i motivi anzidetti, aumenteranno ancor di più in un prossimo futuro. Sono certo che quei parcheggi, una volta realizzati, verranno riempiti, attirando sotto i piedi di Walther e all'ombra del campanile del Duomo un fiume inarrestabile di macchine, alla faccia di ogni virtuoso proposito e di ogni costoso investimento nel trasporto pubblico.