Politik | La polemica sui rifugi

Scintille tra Karl Zeller e Eva Klotz

Il mondo politico tedesco si spacca: per Zeller l'approvazione della mozione sui rifugi è un autogol, un'inutile provocazione che può mettere a rischio l'accordo firmato col ministro degli affari regionali. La Klotz lo accusa dicendo che un funzionario Svp non può difendere i crimini di Tolomei.

La questione dei rifugi infiamma anche il mondo di lingua tedesca. Intervistato dal quotidiano Tageszeitung, Karl Zeller critica aspramente i suoi colleghi di Bolzano e afferma che – proprio in un momento così delicato, avendo da poco firmato un accordo con il ministro Delrio, che peraltro ha già sollevato cospicue perplessità – non era il caso di vibrare l'ennesimo colpo. Zeller parla apertamente di “azione infelice”, di “provocazione” e dichiara che ai “nemici dell'accordo” sono state adesso fornite delle “gradite munizioni”.

Approvare certe mozioni in Consiglio provinciale – prosegue Zeller – è un gioco da ragazzi, poi però bisogna fare i conti con le reazioni che si generano a Roma. E là la musica è un'altra: “Invece che adoperare modi da taglialegna – questa la conclusione di Zeller – in certe faccende sarebbe meglio usare i guanti di velluto”.

Parole, quelle di Zeller, che hanno fatto imbufalire all'istante Eva Klotz: “E' vergognoso – così Klotz in una breve intervista pubblicata sempre sulla Tageszeitung – che un funzionario della Svp difenda la criminosa toponomastica fascista e aiuti in questo modo Tolomei ad affermarsi su tutta la linea”.