Ich hatte erst neulich dem Thema einen Beitrag gewidmet. Alemagna Light. Dort hatte ich mit naiven Worten versucht, aus lokaler Sicht der Osttiroler und Nordostbelluneser dem ganzen auch eine positivere Sichtweise abzugewinnen. Je mehr ich aber drüber lese, um so gefestigter wird meine Sichtweise: Auch als Venedigs Kulturfreunde müssen wir Südtiroler den Osttirolern und Bellunesern beistehen. Ich habe ein paar Pressemeldungen chronologisch geordnet und dabei versucht, die interessantesten Sätze zu zitieren. Macht euch selbst ein Bild.
Corriere delle Alpi, 10. April: Vorhang zu für die Alemangna Autobahngesellschaft
Die Gesellschaft zur Verlängerung der A27 wird aufgelöst.
Ieri si è pronunciato per lo scioglimento della società il consiglio comunale di Treviso, dopo il via libera della giunta leghista. L’altro giorno, la Camera di Commercio di Bolzano aveva inviato una lettera agli enti interessati chiedendo un’assunzione di responsabilità, ovvero la decisione di archiviare definitivamente l’idea dell’infrastruttura e di sciogliere la società che, per oltre quattro decenni, è rimasta nell’immobilità assoluta con un capitale sociale di 312 mila euro in cassa.
Europaparlementarier Adriano Zanoni: «Uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord, rispolverato alla vigilia di ogni elezione, sta per essere definitivamente archiviato: il prolungamento dell’A27 da Pian di Vedoia verso Monaco di Baviera non si farà», annuncia con una nota, «per 46 anni, dalla nascita della Società Alemagna, tanti cittadini sono stati presi per i fondelli con un progetto irrealizzabile. Oggi hanno vinto il buon senso, chi rispetta l’ambiente e la salute preoccupandosi delle future generazioni»
ASCA, 2. September: Zaia will A27 bis nach München
Luca Zaia, der Präsident der Region Veneto, seit Jahren Verfechter der Alemagna, will nicht aufgeben.
''Noi restiamo fermi sulla progettualita' di un asse viario che vada da Belluno a Monaco - ha detto il presidente oggi a Belluno -. Siamo aperti a valutazioni di proposte assolutamente migliorative, pero' resta un fatto concreto, che da Belluno a Monaco sul vecchio tracciato c'e' una distanza calcolata di 213km, il che vorrebbe dire portare questo territorio nel cuore pulsante della Mitteleuropa''.
Secondo Zaia, ''la vera sfida della Venezia-Monaco non e' solo quella delle passeggiate o cose piu' nobili, come il turismo, ma fare in modo che questo territorio diventi attore principale e protagonista di quella che e' la Mitteleuropa, con un ruolo che il Bellunese e' in grado di ricoprire benissimo, con le sue montagne e le sue attivita'''.
Veneto Più 5. September: Zaia nicht am Zahn der Zeit
Pietrangelo Pettenò, von der Federazione della Sinistra Veneta höhnt:
La posizione del presidente Zaia sul completamento della Venezia-Monaco è fuori tempo massimo.
La Società per l'Autostrada di Alemagna S.p.A, oltre ad essere in perdita, ha di fatto esaurito il suo scopo sociale: l'eventuale prolungamento provocherebbe infatti l'uscita delle Dolomiti dal Patrimonio dell'Unesco, ovvero un'onta che nessuno vuole subire.
BARD, 7. September: Autobahn? Nein, danke!
Die belluneser Autonomisten stellen klar, dass die Alemagna kein Anliegen der verbliebenen politische Kräfte in der kommissarisch verwalteten Provinz ist.
Il presidente della Regione Veneto rilancia l’idea della Venezia-Monaco.
Strano, visto che il progetto appare oramai davvero superato per motivi che non vale nemmeno la pena di spiegare tanto sono noti.
L’autostrada non serve al Bellunese, questo é tutto. Servono invece infrastrutture che migliorino i trasporti da e verso il territorio e serve soprattutto migliorare le comunicazioni intervallive come si è fatto in Svizzera.
Il Mondo, 18. September: Zaias großes Match. Die Regierung glaubt nicht dran
Il proseguimento dell'autostrada A27 verso Monaco ''e' una grande partita rispetto alla quale il governo non crede. Noi lo proponiamo in continuazione al ministro di turno e va pensato ed ideato assieme ai territori ed alle forze ambientaliste''. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ritorna sulla grande incompiuta, l'autostrada Venezia Monaco, sottolineando che a non volerne la prosecuzione (oggi e' ferma a Pian di Vedoia, nel Bellunese) ''sono i nostri competitor economici per i vantaggi che ci potrebbero derivare''.Comunque, tra strade ed opere di messa in sicurezza del territorio, il governatore afferma che preferirebbe ''il secondo investimento''. ''La vera sfida e' quella di un grande piano sul dissesto idrogeologico. Rispetto alla nostra programmazione stradale, in Veneto siamo arrivati ad un ottimo livello, adesso il futuro - conclude - e' di puntare sul dissesto idrogeologico''.
Mattino Padova, 21. September: Zum Vereinen von Venezien und Österreich
Erste vorsichtige Hinweise, dass mit dem Abgang der Autobahngesellschaft, die privatfinanzierte(?) Verwirklichung der Alemagna näher rücken könnte als je zuvor. Erst noch schöngeredet:
Non un’autostrada ma un collegamento intervallivo che usa la viabilità esistente e, in prospettiva, si spinge sotto il monte Cavallino con un traforo di dieci chilometri che sbocca nella valle di Lienz. Una strada turistica destinata ad aprire l’unico valico internazionale del Veneto.
Posto in liquidazione da pochi giorni il «contenitore» (Anm. Società per l’Autostrada di Alemagna), l’idea in realtà non è mai stata così vicina dalla sua realizzazione.
Ma a nessuno sfugge che si tratta semplicemente del penultimo tassello (ma l’ultimo italiano) della Venezia-Monaco…
Questa ipotesi taglierebbe fuori del tutto l’attraversamento dell’Alto Adige, che ha sempre trovato nel governatore Luis Durnwalder uno strenuo oppositore, in nome della «intangibilità» delle Alpi e sarebbe «solo» competenza dei veneti…
Con l’utilizzo della sede stradale esistente, risagomata e allargata, sarebbe evitato anche l’ostacolo della Convenzione delle Alpi (approvata dal Senato, ma non dalla Camera) che impedisce l’attraversamento dell’arco alpino con nuove strade di «grande comunicazione».
Tribuna Treviso, 21. September: Gesellschaft ko, aber das Projekt geht privatfinanziert weiter.
Totgesagte leben länger und werden mit mächtig Tempo wiederbelebt.
La proposta è pronta, con tanto di planimetrie, sezioni, profili altimetrici, fotografie e piano finanziario. Ed entro il mese di ottobre la nuova «Intervalliva» sarà presentata formalmente alla Regione perché ne prenda atto e ne dichiari il pubblico interesse. Si tratta niente più che di un progetto di finanza per una superstrada destinata ad aprire un collegamento diretto, attraverso il Veneto, tra Italia ed Austria.
Nuovo Cadore, 23. September: Staunen und Entrüstung
Die Bürgermeister/innen des Bellunos Nordosten zeigen sich überrascht, empört und alles andere als amused oder einverstanden.
Camelicos Bürgermeister, Mario Zandonella Necca: «E’ veramente sorprendente che, a distanza di pochi mesi dalla definitiva ratifica del Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi da parte di tutti i membri e del consiglio dell’UE, ed a pochi giorni dallo scioglimento della Società Venezia-Monaco proprio a seguito di tale accordo, resusciti l’idea del collegamento Italia-Austria via Comelico».
Pieves Bürgermeisterin, Maria Antonia Ciotti: «La nostra montagna ha bisogno di collegamenti migliori, nessuno lo nega, ma senza nessuna opera cementizia. Mi chiedo come dovrebbe diventare il Comelico secondo questa ipotesi, di cui peraltro veniamo a sapere solo oggi»
Santo Stefanos Bürgermeisterin, Alessandra Buzzo: «Le comunicazioni stradali vanno bene, ma certo, non possiamo trasformare il Comelico in una via di transito per chi deve andare velocemente da Monaco da Venezia».
Bellunopress, September 24: Wir müssen Verantwortung zeigen
Der Bossi-Vertraute Paolo Bampo heizt den Bürgermeistern ein.
Ok signori sindaci, non è escluso che abbiate ragione: la superstrada potrebbe essere una autostrada camuffata.
Prima di opporsi al nuovo progetto, con i tempi che corrono, sarà utile però considerare anche situazioni che vanno oltre le obbiezioni da voi sollevate.
Se poi voleste dimostrare che una vostra posizione favorevole al progetto potrebbe essere di utilità per tutta la comunità, imponete l’obbligo che le ditte costruttrici impieghino manodopera della nostra provincia ,attraverso una specifica clausola d’appalto. Si riceveranno così gli effetti positivi dell’opera, ancor prima che venga ultimata. Il grido d’allarme delle associazioni economiche, la disoccupazione, il dramma delle famiglie, che ad un certo punto non è più solo una questione finanziaria ed i suicidi, sono sicuramente un fatto ben più grave di qualsiasi altro impatto. Voi avete il coltello dalla parte del manico, usatelo con intelligenza.