Funivia di Bressanone: il progetto è debole, quindi si farà lo stesso
Stamani (25 settembre) era convocata a Bressanone una conferenza stampa del comitato proALTvor per riferire sull'incontro, avvenuto mercoledì scorso, tra i tecnici della Provincia, del Comune e dello stesso comitato. L'incontro era stato organizzato allo scopo di confrontare le diverse posizioni sulla valutazione dei siti di partenza per la funivia tra Bressanone e S. Andrea alla luce delle critiche che all'inzio dell'estate furono manifestate a proposito del cosiddetto studio Besier. Prima però di esporre per sommi capi quanto è stato detto nella conferenza stampa, occorre subito citare un piccolo coup de théâtre andato in scena proprio mentre i tecnici incaricati da proALTvor stavano affermando che, in quell'incontro, le loro posizioni erano risultate palesemente prevalenti.
La giornalista Tiziana Campagnoli (del quotidiano Alto Adige) ha a un certo punto interrotto l'esposizione annunciando: “Fermi tutti, è appena arrivato un comunicato del Comune (dunque recante le posizioni del sindaco Albert Pürgstaller, ndr) con la valutazione dell'incontro”. Campagnoli ha cominciato subito a scorrere lo schermo del telefonino e a divulgare i passi salienti del comunicato: “L'incontro fra i tecnici fa luce sulle posizioni... Il Comune di Bressanone conferma la validità dello studio Besier... e intende continuare a sostenerlo”. E poi ancora: “La stazione ferroviaria è risultata essere non solo la soluzione con il miglior punteggio, ma anche la più realizzabile dal punto di vista economico-commerciale... La decisione adesso spetta o a un nuovo referendum o alla Giunta provinciale”.
L'incredulità e lo sconcerto si sono subito diffusi tra i relatori, tra i quali anche tre dei tecnici (Umberto Gangi, Alberto Ghedina e Ferruccio Danieli) presenti all'incontro di mercoledì. Infatti, citando i passi del verbale provvisorio in possesso del comitato proALTvor – ma non ancora ufficializzato –, i tecnici stavano proprio mettendo in evidenza, peraltro con palese soddisfazione, come la loro confutazione dell'impianto metodologico sul quale era stato costruito lo studio Besier (definito in pratica privo di validità scientifica) non avesse ricevuto alcuna smentita. Al contrario, era stato lo stesso Stephan Besier ad aver concesso non solo che la procedura del lavoro da lui coordinato non costituiva un metodo alternativo riconosciuto dalla comunità scientifica od applicato altrove, ma non era mai stato praticato in altri lavori analoghi. In sostanza, e per esplicita ammissione di Besier messa a verbale, lo studio definito dal sindaco “ancora valido” doveva essere piuttosto visto come un semplice consiglio o suggerimento.
Soprattutto il richiamo al trasferimento del livello decisionale alla Provincia è stato quello che ha destato la maggiore riprovazione dei convenuti. L'aspettativa era infatti che dalla confutazione della scientificità dello studio Besier si potesse procedere a un riesame complessivo della questione, cercando quindi di porre ogni successiva decisione nella luce di un approfondimento dei dubbi emersi proprio dalla frettolosa assunzione del sito ferroviario come unico e imprescindibile. “A questo punto – così l'amara conclusione di Klaus Vontavon e Paolo Cattoi, esponenti del comitato proALTvor – l'amministrazione comunale ha rivelato che non solo il referendum, impostato con un aut-aut inaccettabile (o si fa partire la funivia dalla stazione oppure non se ne fa niente), ma anche questo incontro tecnico non erano altro che pretesti per ammantare di democraticità una decisione che si vuol portare avanti comunque. Evidentemente il sindaco intende compiacere interessi incompatibili con la ricerca di un serio confronto sul tema, e vuole al contrario agire nel più completo disprezzo della possibilità che i cittadini si facciano un quadro preciso e articolato delle conseguenze messe in campo da un'opera di tali proporzioni”.
Il Sindaco non comprende che la politica è cambiata
il Sindaco di Bressanone finge di non comprendere o forse davvero non è in sintonia con la volontà dei cittadini, ma la realtà è che la maggioranza della cittadinanza di Bressanone quale non vuole in alcun modo una funivia costruita con un progetto così faraonico e di così forte impatto ambientale.
Basta infatti parlare con la gente, al lavoro, per la strada, al bar, in piscina, anche sulle piste da sci, per capire presto che la maggioranza non vuole una funivia che sorvoli, tagliandola in due, l'intera città, e in più non vuole accettare decisioni dall'alto, decise sempre dai soliti che hanno in mano le leve del potere e dell'economia.
Spiace che il Sindaco non capisca ciò.
Che i tempi sono cambiati e stanno cambiando.
Non ha visto, forse, il Sindaco, che cosa è accaduto in Italia con il Movimento 5 Stelle?
Non è più un segnale o un sintomo, è una realtà.
È la realtà della gente che non accetta più di "essere decisa", come accadeva una volta, ma vuole decidere.
E non vuole, inoltre, vedere i soldi pubblici spesi in progetti faraonici e anche un po' volgari, fatti solamente per arricchire i soliti (ig)noti, come tutti hanno capito.
Vuole forse il Sindaco che fra meno di due anni anche a Bressanone i 5 Stelle diventino un problema che rende impossibile gestire consiglio comunale e giunta?
Sembra che questa classe politica, quella della Svp e del PD, non abbia ancora capito quali sono le nuove istanze della gente.
E proporre ora, di questi tempi, un progetto come quello che vorrebbe il Sindaco, è semplicemente assurdo.
Non solo perché è troppo costoso ed è un affronto alla crisi attuale, ma perché, come già detto, la gente lo percepisce come "calato dall'alto", non scelto dalla popolazione, come frutto di logiche di un vecchio modo di amministrare che non ha più storia.
Anche il referendum, così come era stato formulato dal Sindaco, era chiaro che costituiva la volontà di far decidere alla gente ciò che era già deciso.
La gente, in sostanza, oggi non è più così “naif”, per così dire, come forse era una volta.
http://nofuniviabressanone.oneminutesite.it/
L'analisi eseguita dai
L'analisi eseguita dai tecnici incaricati da proALTvor merita senz'altro maggior attenzione e divulgazione! Sarà anche compito del comitato stesso informare al meglio la popolazione. Senza entrare nei particolari del confronto e del relativo risultato espresso nel protocollo, ma se consideriamo anche solo una delle dichiarazioni confermate dal signor Besier e messe a verbale, nero su bianco, eccola: Ing. Besier bestätigt, dass die Gewichtung nicht rein mathematisch erfolgte, sondern dass
es sich beim jeweiligen Ergebnis um ein Zusammenspiel von mathematischen (also objektiven) und subjektiven Bewertungen handelt. Letztere wurden in der Arbeitgruppe ausführlich diskutiert und abgewogen. Ing. Besier hält fest: die in Brixen angewandte Methode ist nicht wissenschaftlich und wurde hier in dieser Form entwickelt und angewandt.
Ecco, questo è il testo del protocollo. Ma basta ed avanza! Non è sconcertante?? L'estensore dello studio sul quale si basa ogni mossa politica comunale e provinciale, sul quale si è basato l'inserimento della tratta funiviaria nel Piano Urbanistico Comunale, sul quale si basa ogni decisione, sul quale si basa il quesito referendario che la nostra amministrazione comunale ci avrebbe proposto, insomma, il dato di fatto che la stazione ferroviaria sia l'unico punto di partenza della funivia della Plose, non ha fondamento matematico e scientifico!!!!!!
È frutto di criteri di scelta, diciamo così ..."argomentativi"!?!?! Ma che lo spieghino questo alla popolazione, che dicano chi e come ha "argomentato" così bene. Ed ancora, che i nostri politici ora ci "argomentino": perchè e come è possibile che si preferisca il risultato di un tale dubbioso studio e non si prenda seriamente in considerazione uno studio tecnico/scientifico/matematico??? Ogni cittadino si può fare le proprie considerazioni! E, come se non bastasse, ora viene pure dichiarato che, a questo punto, o si decide attraverso un referendum oppure sarà la Provincia a decidere. Non ci siamo proprio: a decidere dev'essere sì un referendum, ma un "vero" referendum come era stato deciso dai nostri amministratori comunali nel giugno del 2010, firmando e controfirmando un protocollo d'intesa che, fra le altre cose, prevedeva (riporto testualmente):
Plose-Seilbahn: 2 bis 3 verschiedene Konzepte werden diskutiert und der Bevölkerung durch Volksabstimmung zur Entscheidung vorgelegt. Besteht ein Konsens unter den Koalitionspartnern, kann die Volksabstimmung auch entfallen.
Che belle parole, e non lasciano nemmeno spazio ad interpretazioni!!!
Quindi, cerchiamo queste 2 o 3 alternative ed andiamo al voto!!! Il comitato proALTvor con i tecnici incaricati ha contribuito e contribuisce non poco alla ricerca di queste alternative, seriamente e in maniera propositiva; chi ha orecchie per intendere, intenda!! Chi fa finta di non sentire, dovrà prima o poi renderne conto alla popolazione intera! Io rimango ottimista, vedremo!
Paolo Cattoi
Sull'importanza del metodo...
Dal sito del Comune di Bressanone
“A seconda di come vengono valutati singoli criteri e priorizzati, cambiano i risultati dell’analisi; su questo siamo tutti d’accordo” così il sindaco Pürgstaller dopo l’incontro. “Ciò nonostante lo studio Besier rimane per noi valido in tutte le sue conclusioni e il comune di Bressanone intende continuare a sostenerlo..."
Piccola, enorme precisazione:
Certo che metodi diversi portano a risultati diversi.
Per questo è FONDAMENTALE scegliere il metodo migliore e scartare il peggiore (o, essendo più precisi, quello non adatto).
Se si misura una distanza (diciamo 1 km) con un metro da sarto si ottiene un certo risultato (che può avere un discreto margine di errore: facciamo che la lettura finale sia 1,1 km) , se si cerca di misurarla con un termometro "da febbre" si ottiene un altro risultato (leggeremo, sul display del simpatico dispositivo, magari "36°").
Sono due risultati completamente diversi, ma solo UNO (magari non precisissimo) ha senso.
Il Sindaco, invece, pare non pensarla così. Secondo lui quella distanza è pari a 36° e su quei 36° è pronto ad investire 35 milioni di € (nostri/vostri).
Mi sa che la febbre sta per venire a me; vado a misurarla: avete mica un metro da sarto da prestarmi?