“Meglio ai dipendenti che al fisco”
Il presidente Arno Kompatscher lo aveva annunciato lo scorso luglio in vista della nuova legge di stabilità: “Le aziende che riservano una maggiore attenzione al trattamento economico dei lavoratori avranno degli sgravi fiscali”. Una notizia che era stata accolta dagli imprenditori e dalle parti sociali con reazioni differenti. Da Claudio Corrarati, presidente di Cna, che aveva esternato il timore di un aumento della pressione fiscale sulle aziende virtuose, a Federico Giudiceandrea, numero uno di Assoimprenditori, che proponeva ulteriori sgravi per chi applica accordi di secondo livello, a Michele Buonerba, segretario generale della Cisl, che aveva chiesto a Kompatscher un cambio di rotta sull’IRAP.
Oggi, 29 ottobre, la decisione: la giunta provinciale ha approvato il ddl per la legge di stabilità che prevede una riduzione delle agevolazioni IRAP (aliquota d’imposta ordinaria del 3,9% invece del 2,68%) nei confronti di tutte le aziende che applicano ai loro dipendenti un trattamento economico peggiore di quello previsto dai contratti collettivi nazionali e territoriali o aziendali. “Manteniamo l’aliquota dell’IRAP relativamente bassa (si tratta in ogni caso della più bassa in Italia), cosa che ha dato una spinta alla nostra economia - spiega il governatore -, a partire dal 2020 ci sarà tuttavia una eccezione che riguarda le aziende che pagano ‘male’; come emerso anche dal confronto con le categorie sindacali è necessario individuare e intervenire sui contratti pirata. L’intenzione - aggiunge Kompatscher - non è quella di battere cassa ma di convincere certi imprenditori che è meglio dare quei soldi, che comunque vanno versati, ai dipendenti piuttosto che al fisco. Che questo sia un incentivo per alzare i salari”.
L’intenzione non è quella di battere cassa ma di convincere certi imprenditori che è meglio dare quei soldi, che comunque vanno versati, ai dipendenti piuttosto che al fisco, che questo sia un incentivo per alzare i salari
La legge introduce poi un’ulteriore deduzione per i redditi medio-bassi, con la soglia della no tax area innalzata dagli attuali 28.000 a 35.000 euro ai fini della determinazione della base imponibile per l’addizionale regionale IRPEF. Parallelamente, per i redditi imponibili ai fini IRPEF superiori a 75.000 euro, l'aliquota viene innalzata dello 0,5%. “Chi finora guadagnava meno di 92.000 euro pagherà meno IRPEF, chi guadagnava 92.000 euro pagherà l'IRPEF con la stessa aliquota di prima. Invece chi guadagna di più dovrà in futuro versare di più. In questo modo vogliamo agevolare e sostenere ulteriormente i redditi del ceto medio e introdurre una maggiore progressività dell’imposizione fiscale, a vantaggio di una maggiore giustizia sociale”, così Kompatscher.
Das ist ein Schritt in die
Das ist ein Schritt in die richtige Richtung. Kompatscher dämpft aber zu hohe Erwartungen: mehr als einige hundert Euro werden es nicht sein! Es ist anzunehmen, dass sich diese wenigen hundert Euro auf das Jahr und nicht auf den Monat beziehen. Nun hoffe ich nur, dass diese Bestimmung auch für die Rentner und nicht nur bei den Lohnabhängigen angewandt wird!?!
Diese Sorge ist berechtigt, denn an die Rentner denkt weder die Regierung noch die Opposition. Unter den 35 Abgeordneten gibt es keine/n Einzige/n, der/die sich als Vertreter der mehr als 100.000 Rentner versteht!!
Antwort auf Das ist ein Schritt in die von Sepp.Bacher
Die Rentner/innen und
Die Rentner/innen und Pensionisten/innen werden sowieso kategorisch immer vergessen und von allen eventuellen Vorteilen ausgeschlossen,aber man weiss ja dass LH Kompatscher nicht dafür bekannt ist eine soziale Ader zu haben,eher eine Lobbyader! Und das soll Südtiroler VOLKS Partei sein?????