Scorta Segre
Foto: upi
Politik | Antisemitismo

Fischia il vento

La senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz minacciata di morte.

L’assegnazione della scorta a Liliana Segre è una di quelle notizie impossibili da metabolizzare. Abbiamo avuto modo in questi anni di abituarci quasi a tutto ed è forse persino rassicurante constatare di essere ancora capaci di provare ribrezzo.

Deportata in Germania perché ebrea, Liliana Segre fu tra i 25 bambini italiani su 776 a uscire vivi da Auschwitz-Birkenau. Dopo aver dedicato la sua vita alla testimonianza dell’Olocausto e il conferimento di due lauree honoris causa, il 19 gennaio 2018 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la nomina senatrice a vita. E il 30 ottobre 2019 il Senato della Repubblica approva la sua mozione per l’istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

Il solo fatto che la mozione non sia stata votata da tutto l’emiciclo parlamentare e che all’annuncio della sua approvazione i senatori di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia siano rimasti seduti sui loro scranni rifiutando ostentatamente di unirsi all’applauso dei loro colleghi, dà la misura della miseria civile e culturale della destra italiana. Matteo Salvini, che non molto tempo fa proponeva vetture dei tram per soli milanesi e che intonava “Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani” a un raduno della Lega, ha più volte dichiarato che in Italia il razzismo non esiste e che il fascismo è un’invenzione della Sinistra. Giorgia Meloni, commentando la notizia che la giunta del Comune di Pescara aveva respinto la proposta di conferire alla senatrice la cittadinanza onoraria, ha suggerito di assegnarla piuttosto ai parenti delle vittime delle foibe, giusto a ribadire l’inarrivabile grettezza del personaggio. Per quanto riguarda Silvio Berlusconi, che sta alla democrazia liberale come la centrale di Chernobyl all’agricoltura biologica, pochi giorni fa ha rivendicato il merito storico di aver portato al governo fascisti e leghisti, in quel tragico ’94 in cui tutto cambiò.

A chi è ancora convinto che con questa gente si debba dialogare, forse andrebbe ricordato come nacque la nostra Repubblica

È in questo clima che squadristi neonazisti, la faccia ben nascosta con la complicità di chi difende l’anonimato in rete, hanno riversato su Liliana Segre il fiume di insulti e minacce antisemite che ha costretto la Prefettura di Milano ad assegnarle la scorta. A chi è ancora convinto che con questa gente si debba dialogare, forse andrebbe ricordato come nacque la nostra Repubblica. Fischia il vento e infuria la bufera.

Il mancante rispetto della diversità altrui è la base dell´odio che portò alle tante guerre. Propagare l´odio è come dichiarare guerra all ´intera umanità ! Lo Stato di diritto è chiamato ad impedire, che l´odio possa venir propagato da partiti e loro esponenti che esigono di fare parte di questo Stato.

Di., 12.11.2019 - 11:30 Permalink