Gesellschaft | Best of the year

salto hit parade 2019

Una carrellata degli articoli più letti quest’anno sul nostro sito. Sonore reprimende agli haters, moderno caporalato, teologi ribelli, classifiche impietose.
Gente
Foto: Nicholas Green/Unsplash

Come da tradizione anche in questo ultimo scampolo del 2019 è arrivato il momento di artigliare il leggio virtuale, calare gli occhiali sul naso e sfogliare il nostro “best of”. Un prisma di storie che raccontano, senza filtro, la peculiare realtà altoatesina. Bando alle ciance, dunque, e scopriamo quali sono stati gli articoli più letti su salto.bz nell’anno che sta per concludersi. 

La palma d’oro va a “Leben für die Berge”, le tre personalissime testimonianze di Claudia & Rinzi Lama, Hanspeter Eisendle e Reinhold Messner raccolte da Christoph Franceschini in seguito al decesso, lo scorso aprile, degli alpinisti Hansjörg Auer, David Lama e Jess Roskelley travolti da una valanga sullo Howse Peak in Canada. Ancora del nostro caporedattore due articoli che hanno catalizzato l’attenzione dei lettori: il primo “Die Papierbäuerin” sul caso Deeg/Taschler sintomatico di un’ipocrisia insita nella Svp e nel Südtiroler Bauerbund; e il secondo “Irgendwann ist genug!”, netta presa di posizione contro i cosiddetti leoni da tastiera che, spesso al riparo dell’anonimato, dispensano palate di fango.

Nell’Olimpo della top ten compare “Schiavo, a Bolzano” di Sarah Franzosini, storia di moderno caporalato, protagonista un cittadino marocchino di 37 anni impiegato, senza percepire un euro di stipendio, nella macelleria di piazza Vittoria, a due passi dal salotto buono della città. Ottimo riscontro anche per “Wer will Österreicher werden?” di Lisa Maria Gasser, incentrato su un tema che a lungo ha occupato (e continua a occupare) le pagine di cronaca: il doppio passaporto italo-austriaco per i sudtirolesi. Nell’articolo in questione si parla del progetto di ricerca condotto da Max Haller, Hermann Atz, Günther Pallaver e Francesco Palermo che ha messo in risalto, con buona pace dei malpancisti, un dato: oltre il 60% dei cittadini dell’Alto Adige non sono interessati al Doppelpass.

A minare le certezze acclarate ci ha pensato l’articolo di Stefano Voltolini, “Il ‘tonfo’ di Bolzano”, sulla performance negativa della provincia altoatesina scivolata, in termini di qualità della vita, dal primo al decimo posto nella classifica di ItaliaOggi. La sberla fa male. Tra i pezzi più letti del 2019 troviamo poi “Airbnb non l’avrà vinta” di Sarah Franzosini; una storia in stile “Davide e Golia” quella raccontata, nella cornice del consueto appuntamento domenicale del salto Gespräch, da Filippo Battiti, giovane imprenditore trentino che ha osato sfidare il colosso americano della sharing economy. Ha affrontato, a caro prezzo, un altro gigante, ecclesiastico in questo caso, Rudi Sampt, teologo e pastore, la cui vicenda è al centro dell’articolo “Sein Ringen mit der Kirche” di Lisa Maria Gasser. A pochi giorni dalla consultazione popolare sul tram gli occhi sono puntati su Bolzano. Con “Vigilanza privata per il referendum” Stefano Voltolini ci mette a parte dei “costi della partecipazione” e ci riporta quella frase del sindaco Caramaschi che a molti farà storcere il naso: “Se vince il no, ma di poco, possiamo andare avanti lo stesso”. Non l’avesse mai detto.

Autoreferenzialità a parte, a fare il pieno di clic nel corso dell’anno sono stati anche i nostri Kolumnist e collaboratori. Nella sua rubrica “Finferli e nuvole” Fabio Marcotto crea ad arte il trappolone mediatico: “M49 avvistato nei boschi di Monticolo” narra dell’incontro ravvicinato del terzo tipo con l’orso fuggiasco più famoso d’Italia. Ci cascano in molti. Qualcuno di noi compreso. Non è una classifica senza Alexandra Kienzl che intrattiene i suoi aficionados infilando nello sfizioso menu del suo “Fritto misto” un mostro sacro altoatesino: la band dei Kastelruther Spatzen. Perché nessuno può mettere i passerotti col gilet in un angolo, “Spatzenpost” dixit. Dal folk all’industrial metal il passo è breve (ça va sans dire). Christoph Waldboth ci porta con “Deutschland, Deutschland über allen” all’Ernst Happel Stadion di Vienna per il concertone dei Rammstein. Il pubblico underground di salto apprezza. Chiude in bellezza Maurizio Ferrandi, con “Pagherete caro, pagherete tutto.”, “ovverosia del dubbio privilegio di vivere a Bolzano”. Il carovita spiegato bene, diremmo noi profani.

La seduta è tolta. Cinque alti a tutti. Noi torniamo ad affilare le nostre tastiere, il 2020 è già qui.

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gorgias

Keine "Community"-Artikel dabei. Die Salto-Redaktion findet sich selbst am Besten.
P.S. Wie ist es eigentlich sich selbst einen blasen zu können?

Di., 31.12.2019 - 17:01 Permalink

Die besten Community Artikel hat die Redaktion selbstverständlich auch erfasst, und hier festgehalten. Übersehen?

https://www.salto.bz/de/article/29122019/best-community-2019

Leider - auch keines von Gorgias dabei :(

Wie es so ist fragt man am besten hier nach.

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Rib_removal#Body_modification

Frohes Neues, Community. Und bitte nicht alles immer so ernst nehmen.

Di., 31.12.2019 - 17:50 Permalink