Chronik | Il video shock

“Un gesto assurdo e pericoloso”

I protagonisti della folle corsa sul treno sono diventati virali ma rischiano molto. Le indagini di Polfer e carabinieri, al vaglio i reati sulla sicurezza dei trasporti.
Bravata video treno
Foto: Instagram/Free.Kidz

Se l’obiettivo di ottenere visibilità e finire su tutti i media è stato centrato, grazie al video shock intitolato “Escaping reality” - ma più che dalla realtà qui si scappa dalla noia della provincia -, ora per i protagonisti della bravata a bordo treno si tratta di scappare da polizia di Stato e carabinieri. 

 

Ricercati dalla Polfer

 

Il compartimento di Verona della polizia ferroviaria con la sezione di Bolzano, oltre ai carabinieri coordinati dal comando provinciale, sono sulle tracce dei giovani writer diventati virali grazie al video in cui si sono filmati, coperti da una maschera, mentre viaggiano sul convoglio Merano-Bolzano pericolosamente attaccati al vagone di coda, in precario equilibrio sui monconi di congiunzione. Le immagini sono state effettuate anche da un drone.

Sicuramente il loro è un comportamento pericoloso, per loro stessi soprattutto. Un gesto rischiosissimo. Stiamo vagliando il filmato e valutando se ci sono gli estremi per reati e sanzioni amministrative (Maria Grazia Di Masi, polizia ferroviaria)

Il filmato è stato postato tre giorni fa sull’account Instagram Free.kidz (il logo taggato con lo spray in fondo al treno), basato in Alto Adige, che contiene altre sole sette pubblicazioni. Tra queste, un altro video con una passeggiata in estate sul tetto dei convogli fermi, ancora una foto panoramica - se così si può dire - di due giovani appesi ad un ponte-traliccio e perfino l’arrampicata su un’antenna delle telecomunicazioni completamente ghiacciata in inverno. I kidz of South Tyrol, come si definiscono nell’account che ha come sottotitolo “Exploring the world”, giocano con il brivido e la morte. Una necessità di sentirsi vivi che impone una seria riflessione sociale, ma che in ogni caso ha spinto i ragazzi (si presume, visto che non sono identificati) a cimentarsi nella prova di “train surfing”, disciplina purtroppo praticata in diversi Paesi sempre a scopo emozionale e di visibilità. Un gesto divenuto virale - in quello che suona come un cortocircuito della società dello spettacolo - grazie all’attenzione dei media locali e nazionali, dal Corriere al ilGiornale.  

 

 

A riportare i giovani equilibristi alla realtà ci penseranno, appena li avranno identificati, gli agenti delle forze dell’ordine. Maria Grazia Di Masi, vicedirigente del compartimento polizia ferroviaria Verona, competente anche per il Trentino Alto Adige, spiega cosa rischiano i giovani del video, quali condotte assai pericolose per sè e per gli altri hanno messo in atto e indirettamente perché un’eventuale emulazione, in cambio della visibilità sul web, proprio non vale la pena - è il caso di dirlo.

 

 

“Un gesto rischiosissimo”

 

Sicuramente il loro è un comportamento pericoloso, per loro stessi soprattutto. Un gesto rischiosissimo” afferma la dirigente. “Tra l’altro noi da molto tempo andiamo nelle scuole per insegnare i corretti comportamenti in ambito ferroviario e questo naturalmente è totalmente all’opposto. Si tratta, ripeto, di un comportamento assurdo e pericoloso, una sfida o quello che vuole essere che però non ha senso”.

Stiamo vagliando il filmato con l’aiuto di esperti. Per capire se sussiste il reato di pericolo alla circolazione ferroviaria, in quanto i giovani toccano anche dei paletti che servono alla rete dei treni, inoltre sono vicini alla linea e potrebbero toccare dei cavi

 

Il filmato è al vaglio degli agenti. Sia quelli del nucleo di polizia giudiziaria del compartimento di Verona che dei colleghi di Bolzano. “Stiamo valutando se ci sono gli estremi per reati e sanzioni amministrative” continua Di Masi. “Verifichiamo se sussiste il reato di pericolo alla circolazione ferroviaria, in quanto i giovani toccano anche dei paletti che servono alla rete dei treni, inoltre sono vicini alla linea e potrebbero toccare dei cavi. Stiamo vedendo con l’aiuto di esperti”, aggiunge. 

Si può ipotizzare dunque la violazione in materia di incolumità pubblica e in tema di trasporti, vedi l’articolo 432 del codice penale che prevede il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti (con una pena da uno a 5 anni di reclusione).

“Stiamo valutando. Sicuramente questo è un comportamento censurabile sotto ogni punto di vista” conclude Di Masi. Gli accertamenti di Polfer e carabinieri proseguono e viene informata l’autorità giudiziaria, incluso la procura dei minori nel caso risultino minorenni coinvolti.

La domanda però nasce spontanea. C'era porprio bisogno di pubblicare su tutti i canali giornalistici tale impresa? Così facendo non si alimenta l'emulazione da parte di altri? Non ottengono quello che cercavano questi ragazzi, ovvero visibilità e sensazione di aver fatto un'impresa? (ripresa addirittura col drone).
La domanda è retorica perché non c' era alcun bisogno se non quello di scrivere articoli e far comprare il giornale.

Do., 06.02.2020 - 16:30 Permalink