“Una triste ironia”
“L’impressione è che si siano fatti due passi avanti e tre indietro”, è questa la “sentenza” dei Verdi sul vertice che si è tenuto al cantiere del Tunnel del Brennero a Fortezza venerdì scorso (14 febbraio) e a cui hanno preso parte fra gli altri, la ministra ai trasporti e alle Infrastrutture Paola De Micheli, la commissaria ai trasporti e al traffico dell’Unione Europea Adina Vălean e il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher. “Il governo tirolese lavora da anni con misure coraggiose per una riduzione del traffico pesante sull’asse del Brennero - e poi interviene Bruxelles con i suoi veti. Una triste ironia che purtroppo si è ripetuta di nuovo; con l’appoggio dell’Italia”, dicono Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler.
Gli abitanti dell’Alto Adige sono i “super colpiti” da questa situazione, dicono gli ambientalisti. “L’asse del Brennero è la tratta alpina più trafficata. Con la combinazione fatale di carburante a basso prezzo in Austria e pedaggio a basso costo in Italia, si ha un perverso effetto calamita, asfissiante per gli abitanti lungo la tratta e per l’ambiente dell’arco alpino. Divieto di transito notturno, divieto di transito settoriale, contingentamento e limiti di velocità: le ricette del Land Tirolo sono misure necessarie. Le richieste di aumento dei pedaggi, di limiti di velocità e contingentamento orario arrivano, anche se ancora troppo timide, pure dall’Alto Adige. Viste però le dichiarazioni della ministra italiana e della commissaria EU sulle misure tirolesi, svaniranno nel nulla”. E ancora: “I responsabili degli Stati e della Commissione UE dovrebbero invece rendersi conto che la tematica del traffico pesante non è solo un fattore economico ma una questione di salute di prim’ordine per chi abita lungo le assi principali del traffico. Sottolineiamo ancora una volta, che lo spostamento dell’asse del Brennero in tunnel ha senso, semmai, solo se inserito in un progetto complessivo che parta da chiare misure di politiche sulla mobilità. E forse poi qualcuno avrà la grazia di ricordarsi che il Dreierlandtag (l’assemblea congiunta Tirolo – Alto Adige – Trentino) - conclude la compagine dei Verdi - ha più volte votato a favore dell’applicazione della borsa dei transiti alpini”.
Sul vertice a Fortezza sono intervenuti anche gli industriali. “Non saranno i divieti ma il progresso tecnologico e gli investimenti in ricerca, sviluppo e mezzi sempre meno inquinanti a rendere la mobilità lungo l’asse del Brennero più sostenibile. Queste misure dovranno essere accompagnate da infrastrutture moderne e da un loro utilizzo efficiente, compreso quello durante le ore notturne”. I divieti - ha insistito il presidente di Confindustria Trento, Fausto Manzana - creano soltanto un danno enorme alle imprese e all’economia. “L’innovazione tecnologica ha comportato un continuo miglioramento in termini di sostenibilità - ha aggiunto il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea -. I Tir moderni consumano molto meno di quelli di 50 anni fa, la logistica è diventata più efficiente ed è stato possibile ridurre i viaggi a vuoto, le emissioni dei singoli mezzi sono state drasticamente ridotte. Questa evoluzione è destinata a continuare anche in futuro: la ricerca e sviluppo in merito all’utilizzo di mezzi a idrogeno, gas metano o elettrici così come nuove tecnologie come il platooning renderanno sempre meno impattante il trasporto merci su strada”.
Per le imprese è indispensabile inoltre un investimento nelle infrastrutture: “Condividiamo tutti la necessità di puntare sulla ferrovia. È però necessario rendere più competitiva l’offerta del trasporto su ferro. Ad oggi lungo la tratta del Brennero non esiste l’infrastruttura adeguata e non ci sono treni sufficienti a trasportare le merci che viaggiano in autostrada. Dobbiamo quindi potenziare la rete infrastrutturale e garantire un servizio a condizioni competitive anche su rotaia. Investimenti analoghi servono anche lungo l’A22: l’autostrada deve essere attrezzata per rispondere alle nuove tecnologie, ad esempio con l’installazione di punti di rifornimento per l’idrogeno”, concordano infine gli industriali del Trentino-Alto Adige.
Der Brennerbasistunnel ist
Der Brennerbasistunnel ist noch Jahrzehnte weit entfernt und die entsprechenden Zulaufstrecken sind ein zusätzliches Fragezeichen . Des Weiteren ist das derzeit bestehende Hin- und Herfahren von Waaren bis zu deren Endproduktion ein zusätzliches Problem , welches mit dem derzeitigem Wirtschaftssysthem so nicht zu stoppen ist. Also die Frage - wie reduziere statt vermehre ich weiter sowohl den Reise - wie den Waarenverkehr ? Denn dies wäre wohl die grundsätzliche Frage und vorerst nicht - wie belasse ich alles wie bisher und löse das Problem in Zukunft mit neuer Technik oder neuen gigantomanen Strukturen . Wobei ein weiteres und nicht verändertes Verkehrs - Produktions - und Konsumverhalten noch zusätzlich unser bereits ersichtliches Klimaproblem vergrößern wird !?