Un problema culturale
Barbara Rauch aveva 28 anni ed è stata uccisa il 9 marzo da un uomo al quale aveva più volte detto no e che aveva già denunciato per stalking. Barbara, in base a quanto risulta dalle indagini in corso, è stata colpita da Lukas Oberhauser, 25 anni, che avrebbe saputo reagire alla frustrazione del rifiuto in un solo modo: accoltellandola a morte. Ma se lui è l’esecutore materiale del sedicesimo femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno, i mandanti sono le istituzioni e la società, drammaticamente incapaci di capire la portata di un fenomeno che si manifesta al ritmo di una donna uccisa ogni 3 giorni. Il femminicidio non è un’emergenza ma un fenomeno strutturale, che affonda le sue radici nella cultura maschilista e patriarcale.
Proprio come Barbara, 8 donne su 10 conoscevano il proprio assassino, di solito il partner attuale o precedente o un conoscente. Proprio come nel caso di Barbara, il 70 % degli uomini violenti era già stato denunciato alle autorità. I recentissimi dati Istat ci dicono che in Italia calano gli omicidi ma aumentano i femminicidi. Gli stessi dati ci dicono anche che il Trentino Alto Adige ha la percentuale nazionale più alta di donne vittime di stalking e che la provincia di Bolzano è la sesta provincia a livello nazionale per numero di femminicidi.
Proprio come Barbara, 8 donne su 10 conoscevano il proprio assassino, di solito il partner attuale o precedente o un conoscente
Dopo la denuncia di Barbara, Lukas Oberhauser era stato prima ammonito verbalmente dal questore, poi arrestato e infine messo ai domiciliari. Dopo qualche settimana, il giudice lo ha rimesso in libertà perché Lukas Oberhauser, in attesa del processo, aveva fatto un percorso di recupero psicologico. Apparentemente, la macchina della giustizia ha funzionato bene: denuncia, richiamo, arresto, domiciliari, recupero psicologico, processo imminente. Allora perché tutte queste misure non sono bastate a salvare Barbara? Perché si tratta di misure che insegnano a usare l’estintore, piuttosto che a educare i potenziali piromani a non appiccare incendi. Pensare di affrontare la violenza sulle donne puntando solo su strumenti giudiziari significa non cogliere la portata strutturale del fenomeno. C’è bisogno di un radicale cambiamento culturale nell’educazione dei maschi, fin da piccoli, per non dover spiegare loro, in età adulta e con corsi di recupero psicologico, che se una donna li respinge, non va uccisa.
C’è bisogno di un radicale cambiamento culturale nell’educazione dei maschi, fin da piccoli, per non dover spiegare loro, in età adulta e con corsi di recupero psicologico, che se una donna li respinge, non va uccisa
Sarebbe utile conoscere contenuti e modalità del corso a cui ha partecipato Lukas Oberhauser, sapere chi e come ha deciso che il suo percorso era concluso. Quali sono i parametri su cui si basano i giudici per considerare “ravveduto” un uomo violento? La semplice frequenza di un corso? Veramente pensiamo che un uomo che ha in sè il germe della violenza possa cambiare nel volgere di un corso da frequentare per ottenere gli arresti domiciliari al posto della carcerazione? Evidentemente no, perchè nonostante il corso, Lukas Oberhauser ha premeditato e attuato l’assassinio di Barbara, per sanare il suo orgoglio ferito di maschio respinto.
Quali sono i parametri su cui si basano i giudici per considerare “ravveduto” un uomo violento? La semplice frequenza di un corso?
Nel 2018 in Italia ci sono stati 142 femminicidi, di cui 5 in provincia di Bolzano. Il Nord ha la maggior concentrazione di donne uccise (66, pari al 45% del totale). La Procura di Bolzano indaga ogni anno su 600 casi di abuso e violenze nei confronti di donne e bambini. Dall’inizio del 2020 sono state uccise in Italia 16 donne: Carla, Concetta, Fausta, Maria Stefania, Ambra, Francesca, Rosaria, Fatima, Rosalia, Monica, Lauretta, Speranza, Anna, Sdenka, Larisa e Barbara.
La violenza sulle donne è un problema culturale, che le istituzioni devono affrontare con strumenti adatti a operare un cambiamento nella società
La violenza sulle donne è un problema culturale, che le istituzioni devono affrontare con strumenti adatti a operare un cambiamento nella società: iniziamo ad applicare seriamente la Convenzione di Istanbul (che l’Italia ha solo ratificato sulla carta, ma non ha ancora recepito nella pratica), formiamo magistrati e avvocati in modo adeguato sul tema, attuiamo percorsi di educazione all’affettività sin dagli asili, usiamo in modo responsabile il linguaggio quando parliamo di donne, usiamo in modo non offensivo l’immagine della donna, abituiamoci a modelli di mascolinità non tossica, svincolata dagli stereotipi patriarcali.
L’incapacità delle istituzioni di affrontare questa violenza con strumenti adeguati è ciò che le rende implicite mandanti dell’assassinio di ogni donna che muore per mano di un uomo
L’incapacità delle istituzioni di capire la natura di questa violenza e affrontarla con strumenti adeguati è esattamente ciò che le rende implicite mandanti dell’assassinio di ogni donna che muore per mano di un uomo. Nel 2020.
Assemblea Femminista di Bolzano
Si, alla base c´è il problema
Si, alla base c´è il problema culturale del tutt´ora esistente disparità donna / uomo, l´assurdità di voler possedere l´altro ("amato") e la gelosia che è per niente amore. L´amore è sempre incondizionato e non genera nessun diritto.
> C’è bisogno di un radicale
> C’è bisogno di un radicale cambiamento culturale nell’educazione dei maschi, fin da piccoli, <
Perchè quale difetto ha attualmente l'educazione dei maschi? Mi ricordo fin dalla età d'asilo che non era mai tollerato quando un ragazzo picchiava una ragazza. Che si dovevano trattare bene le ragazze e di rispettarle.
> per non dover spiegare loro, in età adulta e con corsi di recupero psicologico, che se una donna li respinge, non va uccisa. <
Ma veramente pensate che durante quei incontri il psicologo si era messo lì a spiegare che una donna non va uccisa se si viene respinti? Dubito che il soggetto si è espresso in questa direzione, altrimenti il psicologo avrebbe preveduto a indicare che si tratta di una persona a rischio e i domiciliari non sarebbero stati tolti.
Il problema non è né culturale né sociale, ma di uno sviluppo di un individuo che ha portato a un atto incomprensibile. Non voglio speculare sulle dinamiche psicologiche e sugli eventi e situazioni familiare che hanno portato a questo, ma questa persona ha sicuramente una grave deformazione personale.
E come mai è successo lo stesso? Perché il comportamento umano non sarà mai prevedibile al 100%. Esistono casi come questi che sono tragedie, ma la soluzione non è a mettere sotto sospetto generalizzato tutti i ragazzi fin dalla età d'asilo e vederli come dei potenziali assassini che devono essere addestrati per non far strage. Questo porterebbe assai più danni e risentimenti che qualisasi presuposto benificio.
E poi se fosse un problema culturale vorrei anche far notare che le gli insegnanti d'asilo, nelle elementari e in gran parte nelle medie sono di maggioranza del sesso femminile. Sarei curioso a sentire, che cosa significa questo da un punto di vista femminista.
Ich schließe mich da ganz
Ich schließe mich da ganz klar an!
Es bedarf permanenter gesellschaftlicher Anstrengungen sowie der vollen Einbindung der Frauen, um dieses zentrale Problem ( - männliche Gewalt an Frauen) menschlichen Zusammenlebens zu minimieren.
"Ein für alle Mal“ lösbar, wird es leider nie sein.
"Lukas Oberhauser ha
"Lukas Oberhauser ha premeditato e attuato l’assassinio di Barbara, per sanare il suo orgoglio ferito di maschio respinto"
Affermazioni pubblicate senze nemmeno che il processo sia iniziato. Siete ai livelli di Salvini, anzi siete peggio!
@Christine Pichler
@Christine Pichler
Ich kann hier keine konkreten Forderungen herauslesen. Mehr eine generalisierte Anklage gegen die Gesellschaft.
Doch wird die Gewalt gegen Männer weit mehr toleriert als die gegen Frauen:
https://www.youtube.com/watch?v=GccCWo_eZdw
Was soll man denn bitte noch am öffentlichen Erziehungsystem ändern? Was wird in der Pädagogik ausgelassen das nicht bereits sinnvoll wäre?
Sollen alle Personen die Stalken (es gibt übrigens auch weibliche Stalkerinnen) profilaktisch weggesperrt werden? Oder was stellt man sich hier vor.
Mich würde hier die Meinung von Lehrpersonen und Frühpädagoginnen interressieren was in ihrem Arbeitsbereich schief läuft.
Antwort auf @Christine Pichler von gorgias
Und diese Pädagogik, die Sie
Und diese Pädagogik, die Sie meinen, gibt es schon seit den Siebziger- und Achziger-Jahren. Das Ergebnis müsste schon lange in der Gesellschaft angekommen sein, wie auch die Botschaften der Frauenrechtlerinnen und Feministinnen. Ja was läuft schief, dass es immer mehr Frauenmorde gibt? Herr Oberhauser war ja sogar in Behandlung und hatte Antigewaltstrainings gemacht. Vielleicht muss frau auch mal einsehen, dass nicht alles so einfach zu erklären und mit "richtiger" Erziehung zu lösen ist!
Ich kann mir nicht vorstellen
Ich kann mir nicht vorstellen, wie man nur mit erzieherischen Massnahmen gewalttätige patriarchale Strukturen ändern will. Das reicht vielleicht für einen sehr kleinen Teil von sozial-ökonomisch relativ gut gestellten Menschen. Ohne die zugrundeliegenden Produktionsbedingungen unserer Gesellschaft/Welt (d.h. Wirtschaftssystem) zu benennen bleibt es wohl eine fromme, psychologistische geistige Übung. Dass dieses unser Wirtschaftssystem auf grenzenloser Brutalität und Gewalt gegenüber der gesamten lebendigen Welt und allen Schwächeren aufgebaut ist, ist angesichts der immer sichtbareren katastrophalen Folgen schwer zu übersehen. Und die Menschen darin sollen in ihrer Psyche davon unberührt bleiben?? Dann könnte das System nicht mehr funktionieren.
Eine Ebene tiefer kann man dann noch fragen, welche Verfassung unseres Bewusstseins diese Produktionsbedingungen hervorgebracht hat. Aber das wäre ein anderes Gespräch.
Antwort auf Ich kann mir nicht vorstellen von Meister Haus
Zu ergänzen ist noch, dass
Zu ergänzen ist noch, dass die offensichtlichsten Verhaltensweisen sich natürlich bei denen zeigen, die in ihrer persönlichen Biographie am meisten beschädigt sind. So z.B. auch bei den Soziopathen im Nadelstreif in den Wolkenkratzern der Finanzkonzerne, die ohne mit der Wimper zu zucken im namen des Profites ganze Länder ruinieren.
Antwort auf Ich kann mir nicht vorstellen von Meister Haus
Ich glaube aber auch, dass
Ich glaube aber, dass man bei dieser Diskussion auch die anthropologischen Erkenntnisse und Sichtweisen einbeziehen muss. Außerdem weiß ich, dass man in tiefenpsychologischen Schulen auch von archetypischen Verhaltensweisen die Rede ist, die in allen Gesellschaften und bei allen (Ur-)-Völkern Analogien aufweisen. Und ganz daneben werden diese auch nicht liegen!
Ich habe einmal in einer Dokumentation von einem kleinen Minderheitsvolk im gebirgigen Nordwest-China gesehen und gehört, wo ein Matriarchat herrscht. Ich erinnere mich nur, dass die Familienstruktur nicht so eng ist und der Mann und Vater weiterhin bei seiner Herkunfts-Familie lebt. Wie sich das auf die Gewaltbereitschaft der Männer auswirkt, wäre interessant zu erfahren.
Mein Eindruck ist, dass
Mein Eindruck ist, dass RichterInnen, Staatsanwaltschaft, Polizei schon sensibilisiert sind. Aber was wollen sie tun, wenn etwas bereits passiert ist. Auch die Gesetzeslage ist rigide genug. Und wenn Sie von Gesellschaft sprechen: mehr als die Hälfte davon sind Frauen; ist Ihnen das klar? Und es handelt sich AUCH um Einzelfälle, familiäre Tragödien und Beziehungsdramas, an denen auch die Frau ihren Anteil hat. An der Situation arbeiten müssen beide, Mann und Frau jede/r auf seine/ihre Art. Einseitig ist das sicher nicht zu lösen! Und man kann es auch nicht mit Forderungen und Anschuldigungen lösen, das bringt die beiden Geschlechter nur noch mehr auseinander, als zusammen!