Politik | Le reazioni al voto

Tommasini e Bizzo: chi verrà scelto per l'unico posto in giunta?

Il segretario del Pd Antonio Frena analizza il voto, manifestando soddisfazione e prefigurando un futuro in cui suo partito possa divenire "il" partito di centro sinistra dell'Alto Adige.

Un ottimo risultato come partito, il rammarico per non aver ottenuto un terzo mandato ed il problema, ora, di scegliere chi lanciare in giunta. Questo il bilancio stilato a caldo dal segretario provinciale del Pd Antonio Frena. Che non si nasconde le difficoltà che si troveranno ad affrontare le forze di governo nella legislatura provinciale che si apre oggi. 

Antonio Frena, siete contenti del vostro risultato?
Antonio Frena - Sì, e per tre motivi. Innanzitutto perché abbiamo riconquistato i due mandati, il che non era affatto scontato. Poi perché abbiamo aumentato la percentuale di voti ed in terzo luogo perché abbiamo aumentato i voti anche in senso assoluto. Anche quest'ultimo aspetto, con il calo dei votanti che c'è stato non era affatto scontato. 
Ci sarebbe piaciuto fare anche il terzo consigliere, non ci nascondiamo dietro a un dito.

Tommasini e Bizzo hanno ottenuto un ottimo risultato, il primo nel mantenere i voti del 2008 e l'altro nel triplicarli. Se ci sarà solo un posto nella prossima giusta, chi sarà il prescelto?
Questo è in effetti un problema. Intanto in giunta vediamo di andarci e poi a tempo debito cercheremo di trovare una soluzione. Intanto comunque posso dire che entrambi sono stati bravissimi ed hanno dimostrato che ha fatto bene il partito a sostenerli. 

Cosa ne dite del calo della Svp?
Constatiamo il fatto che con 17 consiglieri la Svp mantiene una certa... rappresentanza. 17 + 2 per noi fa ancora 19. L'alleanza è senz'altro riproponibile. 

Il fatto che ora la Svp ha proprio numericamente "bisogno" di altri due consiglieri in qualche modo potrebbe rappresentare un vantaggio, anche nella riproposta di una giunta con due assessori italiani?
Se dopo le trattative saremo ancora noi i partner di giunta ben venga. Il fatto che ci sia ora solo un rappresentante italiano in giunta è legato al calo complessivo della rappresentanza italiana in consiglio provinciale. Che è conseguenza del non voto. Chi non vota in questo caso è proprio non rappresentato. Agli italiani è toccata questa sorte. In ogni caso io penso che l'importante è che ci siano delle persone capaci, come quelle che è stato capace di dare il Pd a questa giunta e che quindi ci sia una giunta capace di lavorare bene per l'Alto Adige.

Una partita il Pd l'ha vinta senz'altro, e cioè quella contro il centro destra italiano che esce a pezzi da questa tornata elettorale. Ma ora dovrete anche fare i conti con il rafforzamento della destra di lingua tedesca, in larga parte indipendentista con la quale tutti dovranno confrontarsi, anche e soprattutto la Svp.
La vittoria della destra tedesca è sotto gli occhi di tutti ed è amplificata tra l'altro dal non voto italiano. Io non credo che vedremo questa destra tedesca accanto alla Stella Alpina alla guida dell'Alto Adige. Contemporaneamente è calata di molto la destra italiana, quindi da un certo punto di vista in consiglio provinciale di estremisti di destra ce ne sarà la stessa quota. 

Quali i motivi della crescita della destra di lingua tedesca?
Non credo che sia l'autodeterminazione: Südtiroler Freiheit fa infatti il terzo solo con i resti. E i Frehitlichen al momento non mi sembrano a favore dell'indipendenza. Piuttosto penso che la popolazione di lingua tedesca non sia stata convinta appieno dal progetto Volkspartei. Però io credo che il buon successo darà modo a Kompatscher di spiegare finalmente il suo progetto di Alto Adige. Che probabilmente in tanti nel mondo di lingua tedesca non hanno ancora capito fino in fondo.

Sull'astensionismo qual è l'analisi del Partito Democratico dell'Alto Adige?
L'Italia ha avuto una classe politica che molto spesso ha tradito. Lo stesso Partito Democratico a livello nazionale, dopo un buon risultato a livello nazionale, si è macchiato attraverso episodi come quello che è successo con Prodi. Mi sento personalmente a disagio nel ricordarlo. 
A livello nazionale i motivi ci sono tutti, però l'Alto Adige è un'altra cosa. E il partito democratico in effetti non ha risentito tanto di questa situazione. Ma soprattutto io credo, visto che l'astensionismo italiano ha colpito anche noi, che la strada giusta l'abbiamo intrapresa quando abbiamo puntato anche su candidati di madre lingua tedesca. E non per "avere i loro voti", ma perché il Partito Democratico dell'Alto Adige è partito su una strada senza ritorno, e cioè quella di diventare la forza di centro sinistra dell'Alto Adige in generale, e quindi non solo "degli italiani"

E il nuovo centro destra in questo futuro prossimo da chi sarebbe rappresentato?
Dalla Svp, partito conservatore votato - non a caso - anche da un certo numero di italiani. 

Intendete dire che la scelta di candidare Cornelia Brugger come terza in lista vi abbia permesso di guadagnare voti invece che perderne?
Senz'altro. E anche Renate Prader ha preso molti voti, da perfetta sconosciuta, senza il traino della testa di lista di cui ha beneficiato la Brugger. 

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Alfonse Zanardi Mo., 28.10.2013 - 18:18

Ich finde die Selbstbeschädigung der italienischsprachigen Wählerschaft jetzt nicht so hilfreich angesichts der ob des Wahlerfolgs aufmunitionierten Ethno-Scharfmacher und Selbstbestimmungs-Fetischisten auf der deutschen Seite: immerhin stellen sie 25% der Wählerschaft.

Mo., 28.10.2013 - 18:18 Permalink
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Rupert Gietl -r Mo., 28.10.2013 - 23:06

Antwort auf von Alfonse Zanardi

 "aufmunitionierten Ethno-Scharfmacher und Selbstbestimmungs-Fetischisten"?
Zum Glück wirken Ihre Kommentare regelmäßig beschwichtigend und deeskalierend auf die erklärten "Italiener-Fresser" ein, denen nun mittlerweile 25% der Wähler (allesamt geistig minderbemittelte Bewohner der Seitentäler...) ins Verderben zu folgen bereit sind...

Mo., 28.10.2013 - 23:06 Permalink