Occupy Parlamento
Ce n’è per tutti. Per le regioni che vogliono tentare la fuga in avanti nella fase 2 dell’emergenza coronavirus: “Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”. Ce n’è anche per gli avversari politici, Salvini e i suoi in primis: “Questo non è un programma elettorale costruito per raccogliere il consenso”. Distribuisce affondi il presidente del consiglio Giuseppe Conte durante l’informativa urgente sulla ripresa delle attività economiche, questa mattina alla Camera. “Il governo - ha specificato il Primo ministro - ha sempre compreso la gravità del momento e proprio per questo non ha mai inteso procedere per via estemporanea, improvvisata: c'è stato accurato bilanciamento di tutti gli interessi e i valori coinvolti, buona parte dei quali di rango costituzionale”.
In segno di devozione al culto della polemica le opposizioni attaccano il premier, già all’inizio del suo discorso, perché non indossa la mascherina in Aula. I deputati leghisti per protesta si tolgono allora la loro. Interviene il presidente della Camera Roberto Fico che ricorda la decisione dei capigruppo secondo i quali dai banchi del governo è rispettata la distanza di sicurezza (e quindi è possibile parlare senza protezioni), a differenza di quanto deciso nel caso in cui si prenda la parola dai banchi dei deputati.
La polemica aveva in verità già iniziato il suo giro ore prima quando 74 parlamentari della Lega avevano occupato, la scorsa notte, le aule di Camera e Senato, per protestare contro l’operato del governo nella gestione dell’epidemia. Il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha parlato di “presidio a oltranza” finché dal governo non arriveranno risposte certe “sui tempi della riapertura e sulle regole che dovranno seguire per riprendere le loro attività i ristoratori, i parrucchieri, i baristi, gli estetisti, i tatuatori e tutti lavoratori che da 50 giorni sentono parlare tute le sere in televisione Giuseppe Conte ma non sanno come fare per mantenere la loro famiglie. Il luogo per venirlo a spiegare è il Parlamento, non la tv con Casalino”.
A fargli eco è il deputato bolzanino Filippo Maturi: “Ci sono madri, padri, imprenditori, commercianti, lavoratori in generale che non sanno cosa fare, non hanno certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, non sanno quando i figli torneranno a scuola. Non rallenteremo né impediremo il regolare svolgimento dei lavori programmati: porteremo nelle Aule, dove siamo rimasti questa notte e resteremo anche quando la seduta odierna sarà conclusa, le voci dei lavoratori e dei più fragili”. Maturi insiste che la protesta proseguirà in questa forma “finché il governo non darà risposte chiare, tempi certi anche a nome dei sindaci e degli amministratori locali sul ripristino di tutte le libertà, nella piena tutela della salute e con indicazioni a livello nazionale. Servono certezze sulle regole sanitarie per poter ripartire in sicurezza, tempi certi per la cassa integrazione di chi non sta lavorando e soldi veri per autonomi e imprenditori”.
“Siamo e rimarremo in aula anche per ribadire l’importanza della certezza della pena e l’indignazione degli italiani per la scarcerazione di decine di mafiosi ergastolani assassini - prosegue il deputato -. È ora che finalmente ciascuno si assuma le proprie responsabilità, che sia coinvolto di nuovo il Parlamento nelle decisioni che riguardano la vita, i diritti e le libertà di ognuno di noi. È ora che si torni a essere una democrazia compiuta”.
Infine la stoccata al ministro per le Regioni Francesco Boccia: “Non faccia il bullo con minacce che sa di non poter portare avanti: paventa lo scioglimento del consiglio provinciale altoatesino, ma non avrai mai il coraggio di farlo”, sentenzia Maturi.
grande prova di maturità per
grande prova di maturità per questi bambini, d’altronde dovevano festeggiare il compleanno di uno di loro!
Da occupy Parlamento a occupy
Da occupy Parlamento a occupy spiaggia > nessuna paura, fra due mesi o poco più li troviamo tutti a Papeete beach per festeggiare il ripristino di tutte le libertà, nella piena tutela della salute e del diritto di morire. Evviva !
Hanno trovato il modo per
Hanno trovato il modo per attrarre un poco di attenzione.. dato che "apri tutto" e "chiudi tutto" non funzionavano più.
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Adesso inizierà il business delle mascherine utilizzate come spazio pubblicitario.