Sasa, altri 32 (+6) bus diesel in arrivo
Senza alcun clamore giornalistico, sia mai che si presti corda a “qualche” contestatore, Sasa va avanti nel rinnovo della flotta con una tempistica che ricorda molto l’appalto dell’estate 2018, quando ovviamente si pensava di fare tutto nelle ferie politiche estive. Ora le modalità sono quasi le stesse, non arrivo ad affermare che il tutto sia stato preparato per far uscire la gara in mezzo alla pandemia Covid-19, ma ragionevolmente il tutto era pensato per indirla due settimane prima delle elezioni comunali, poi rinviate, quindi nel pieno marasma del presumibile nulla della campagna elettorale, dopo aver imbonito i consigli comunali e/o rispettivi primi cittadini con dati che, ovviamente a quasi tutti i/le consiglieri/e in questione, non importano una beata fava. Per carità, tutto in linea con quanto scritto a pagina 6/7 del Piano Economico Finanziario 2020-29 di Sasa che ho analizzato criticamente a dicembre 2019 che, mi chiedo, se mai è stato letto da qualcuno/a altro/a… ne dubito fortemente.
Incapaci al confronto diretto
Altrimenti a Bolzano, ad esempio, si sarebbe dovuto scatenare un dibattito nel presentare i bus “hybrid” senza aggiungere che sono a gasolio, una furbata infantile. L’importante, però, è non contraddire mai i vertici di Sasa che proprio quei consessi hanno benedetto. D’altronde quando le ho “cantate” in occasione della presentazione delle modifiche al PUMS, i vertici di Sasa, che erano lì presenti hanno risposto con un assordante (imbarazzato?) silenzio. Perché la voglia di confrontarsi è, da sempre, pari allo zero. Non un bell’atteggiarsi nei confronti di chi esprime critiche.
I numeri dell’ennesima infornata di bus diesel con qualche bussotto elettrico
Ora l’appalto, scadenza 4 giugno, riguarda 9 autobus diesel-ibridi urbani da 10,5 metri destinati a Bolzano e Merano. Poi altri 13 autobus diesel-ibridi urbani da 12 metri (285.000 € cadauno), poi ben 10 (più opzione per altri 6) autobus diesel “puri” interurbani da 18 metri (360.000 € al pezzo) da piazzare sulla linea Bolzano-Merano. Infine 8 bussetti elettrici urbani da 7,7-9 metri per la linea 15 di Bolzano e la linea 4 di Merano (530.000 € cadauno, il che fa capire cosa significa oggi comprare e-bus), se ho compreso bene, senza gli oneri di realizzazione degli impianti di ricarica.
Il “Piano Clima” e il tpl: ormai vale come un rotolo di carta igienica
Forse val la pena di ricordare che l’acquisto dei bus ibridi-gasolio e gasolio “puri” sono contrari a quanto stabilito dal “Piano Clima” che prevedeva per il 2025 l’obiettivo di avere la flotta urbana con trazione solo a “metano, elettrica o idrogeno”. Obiettivo impossibile da raggiungere, come ho scritto tante volte (e mai smentito) perché dai documenti di gara c’è chiaramente scritto che i bus rimarranno in strada per almeno 12 anni, quindi fino al 2033 almeno. Di fatto, la Provincia come pure Sasa e i suoi comuni proprietari hanno disatteso quanto deliberato dalla Provincia stessa in modo lungimirante nel giugno 2011. Bravi! Complimenti! “Bis”!
Le balle pseudo-tecniche per giustificare l’ingiustificabile
Da respingere poi al mittente senza se e senza ma i discorsi insulsi di “parificazione” di tali bus con quelli a metano, un’interpretazione assurda e fuorviante dell’art. 18, comma 10, del D.Lgs. 257/2016. Non è mai stato fornito uno straccio di prova scritta pubblica di questa presunta equivalenza delle emissioni. Ovvio, come denuncio da anni, si fa tutto in camera caritatis con una trasparenza uguale a zero e i rappresentanti del CdA di Sasa e del Consiglio di Sorveglianza bevono tutto quello che vien loro presentato… dalla Provincia. Se insisto con i bus a metano, se l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2, ebbene nei metanodotti circola già biometano fra il 5 il 7% e in aumento nei prossimi anni. Comprare bus diesel vuol dire invece prendere in giro la cittadinanza ma ai cittadini poi non importa ‘na **** di nulla.
Una rinfrescata sulla “sòla” ibrida-diesel dai documenti di gara
Ecco magari ricordo come nei capitolati dei bus ibridi-diesel c’è scritto, punto 2.1 rispettivamente a pag. 18 del 10,5 metri e a pag, 17 del 12 metri, giusto se qualcuno ha ancora qualche dubbio su quello che scrivo:
Non viene richiesta la trazione in elettrico puro.
Alla faccia dell’elettrificazione! Evidentemente discorsi equivoci, poco chiari e opachi in cui è pure caduto l’assessore provinciale all’ambiente che, durante la recente conferenza stampa di presentazione dei dati sull’inquinamento, ha lodato nello sforzo anti-inquinamento “che i bus ibridi sono elettrici”. A dimostrazione della confusione che è stata fatta e che regna sovrana.
“Green mobility” e Sasa, ma dai…
A maggior ragione adesso che si legge in modo pomposo sul sito della Sasa che “Sasa punta sull’energia verde”: “SASA punta ad ottenere una mobilità rispettosa dell’ambiente, capace di utilizzare le risorse in maniera più efficiente e si ispira al concetto di “green mobility” provinciale, attuando strategie mirate al raggiungimento di obiettivi di mobilità sostenibile “emission free” (decarbonizzazione) per disporre di un parco veicolare a ZERO emissioni.” Sí certo, comprando a gogò autobus a gasolio! Ma dai…
Esito della gara… prevedibile?
Sulla gara in quanto tale, questa volta voglio proprio “scommettere”. Per il lotto dei bus da 10,5 metri direi che si... “vince facile”, su quello da 12 metri quasi anche se i concorrenti potrebbero essere ben più dell’altra volta (1…). La partita potrebbe essere più aperta sui “diesel puri” da 18 metri mentre per i bussotti elettrici probabilmente anche lì dovrebbe essere semplice il “vincere facile”.
Una cosa sola sono gli acquisti fatti non solo dal 2018 in poi, ma ormai dal 2008 in poi: letteralmente, fuori dai denti, una presa per i fondelli.
Ottima analisi. Alla
Ottima analisi. Alla dirigenza politica provinciale non importa una mazza la mobilità verde. Vedi tutte le balle attorno al metrobus. L'importante è aprire tutto subito.