Emiro Fetta e Algerino Albano: il governo fotocopia
Poco prima delle elezioni il partito liberty si spaccò in diverse fazioni. Persino la storica coppia di cabarettisti Agazio La Zuzzura e Maurozzo Gaspazzi si divisero dopo anni e anni passati assieme. Il primo soleva sbraitare contro quelli di sinistra, il secondo bofonchiava con quelli di destra e quando erano insieme non si capiva mai una mazza. Con Palazzoni rimasero solo pochi fedelissimi come Micoletta Blauenpower e le ragazze pon pon che organizzavano i festini nel BungaBunker di Arcore. In extremis però Palazzoni riscì a fare un accordo con il partito della Sega per spartirsi i collegi del nord (quelli maschili alla Sega, quelli femminili a Palazzoni).
Banani era convinto di vincere facile perchè poco prima del voto era scoppiato l'ennesimo scandalo dopo che su un tir carico di capitali che rientrava dalla svizzera erano state trovate banconote sporche di marmellata di lamponi e le impronte digitali di Palazzoni. NOn aveva però tenuto di due fattori ribelli: Valzimir Ingoia e il Grullo Parlante.
Ingoia aveva lo stesso carisma di un mendicante che si è appena vomitato addosso e prese solo 1.200 voti, il Grullo parlante invece riempiva le piazze e faceva incazzare la gente ed ebbe un successo strepitoso ma non riuscì a vincere. Per un pelo arrivò secondo dietro al partito demostatico che perse meno del partito di Palazzoni ma come al solito non vinse abbasatanza per avere la maggioranza si comportò come da copione.
Da anni infatti il partito razionalista organizzava primarie aperte in cui poteva partecipare anche la ragazza della porta accanto e regolarmente vinceva l'ala più sinistra del partito, il segretario portava il partito alle elezioni perdeva e veniva sostituito da uno più moderato di lui che avrebbe spostato sempre un po' più in alto l'asticella della moderazione. L'obiettivo finale era diventare di destra e capire come fare a vincere le elezioni, cosa che agli spin doctor del partito non era mai riuscita. Così Banani si dimise insieme ai suoi sogni di cambiare il mondo insieme al Grillo parlante e il presidente del partito divenne Emiro Fetta.
Cristodemocratico di lungo corso, aveva fatto jogging fino ai quaranta tra le strade di periferia poi era approdato alla politica nazionale. Era sempre stato considerato un giovane anche se aveva meno capelli di Lino Banfi. L'impasse istituzionale era tale che il presidente Giorgiolo Menenapolitolemani non sapeva più che fare 3 partiti avevano il 90% per cento dei seggi, il restante 10% se lo dividevano per il 90% altri tre partiti, e il rimanente 1% era di due partiti e poi c'erano Ratti e Scilipozzi che di solito venivano battuti all'asta prima dell'elezione del presidente.
Fetta mise su un governo insieme al suo sosia di centrodestra, un avvocato di origine mediterranea Algerino Albano, che aveva studiato dallo zio di Emiro, il Giannizzero Fetta che da anni lavorava come guardia del corpo di Salvio Palazzoni. Il disegno dei gerarchi del partito demostatico stava per diventare realtà, finalmente il partito sarebbe diventato di destra e avrebbe potuto vincere le elezioni.
Fecero un governo in cui c'era di tutto un po', nel rimpasto generalizzato divennero ministro un ex canoista tedesca uguale alle gemelle Kessler e un dentista congolese in grado di estrarre i molari senza anestesia con l'obiettivo di estirpare la carie del razzismo che corrodeva la società. Incredibilmente venne ripescata anche Micoletta Blauenpower che divenne sottosegretario alle pari opportunità, le associazioni gay minacciarono di organizzare un gay pride sul sagrato di San Pietro e alla fine Micoletta ottene la delega sullo sport e sulla semplificazione del programma. Non aveva a disposizione fondi ma poteva presentarsi quà e la negli uffici pubblici per dire ai funzionari cosa dovevano fare o, nella migliore delle ipotesi, imporre loro di fare qualche decina di flessioni.
Mi sembra che "l'obiettivo
Mi sembra che "l'obiettivo finale era diventare di destra e capire come fare a vincere le elezioni" sia l'interpretazione più corretta che si possa dare degli ultimi vent'anni di storia della cosiddetta sinistra. Noto anche che, se ricordo bene, quello di "Lino Banfi" è l'unico nome vero nelle puntate di questa meravigliosa soap opera.
Antwort auf Mi sembra che "l'obiettivo von Gianluca Trotta
obiettivo finale
mentre scrivero la frase sull'obiettivo finale mi dicevo che, purtroppo, non c'era un cazzo da ridere ... e comunque gianluca... i tuoi commenti li attendo ormai come il cacio sui maccheroni... :D grazie! effettivamente poi lino banfi non me la sentivo di storpiarlo