Politik | L'intervista

“Dimostrerò che sono lo stesso di prima”

Scandalo bonus, Paul Köllensperger ha ottenuto e poi restituito i 600 euro, “l’errore individuale resta imperdonabile ma va detto che la legge è stata scritta male”.

salto.bz: Köllensperger, e così anche lei è finito fra i cosiddetti “furbetti” del bonus Covid
Paul Köllensperger: È stato un errore di attenzione, una leggerezza. Avevo chiesto al commercialista alcune delucidazioni riguardo il decreto Rilancio, in particolare sull’ecobonus per il risanamento energetico degli edifici, e lui mi disse che c’era anche un bonus Inps per le partite Iva da poter richiedere e così ho fatto la domanda, senza rifletterci troppo né capire fino in fondo cosa fosse.

Non darà la colpa al commercialista zelante pure lei.

No, assolutamente. La colpa è la mia, inutile cercare scuse. Trovo anzi abbastanza ridicolo che alcuni diano la colpa al commercialista dato che questi non è nemmeno abilitato a fare la richiesta. Ognuno l’ha inoltrata per se stesso, così come ho fatto anch’io. Sono stato superficiale. Avevo peraltro già dimenticato la cosa quando a un certo punto mi sono reso conto del passo falso e allora ho restituito il denaro.

Ho ammesso l’errore e cercato di riparare, di più non credo si possa fare

Quando, cioè?

Questa settimana, appena ho letto la notizia sui politici percettori del bonus Inps, diffusa da Repubblica. Sono andato a controllare il conto corrente e ho visto che l’accredito risultava. Averli restituiti non cancella certamente l’accaduto ma se non altro quei soldi vengono riconsegnati alla collettività.

Un’ingenuità che le costa cara in termini di reputazione, specie in vista delle elezioni comunali, lei che della lotta ai privilegi della “casta” ha fatto il suo credo politico. Non crede?

Chi mi conosce sa che non sono una persona avida o particolarmente attaccata ai soldi, tant’è vero che da quando sono entrato in consiglio provinciale ho fatto molte donazioni e molte rinunce. Stavolta si è trattato di una svista. Spero che questo episodio non influisca sulle amministrative e sul gruppo del Team K che parteciperà alla corsa elettorale, perché quanto accaduto riguarda solo la mia persona. In quanto a me ho ammesso l’errore e cercato di riparare, di più non credo si possa fare.

Si aspettava tutto questo clamore attorno alla vicenda?

Assolutamente no. Purtroppo sono proprio queste storie a suscitare più rumore quando in realtà ce ne sono altre molto più gravi. Ma questo fa parte del gioco della politica.

Cercheremo nel tempo di dimostrare che non è cambiato nulla e che siamo esattamente quel partito che eravamo prima, e che io sono la stessa persona di prima

È corretto non ricandidare chi ha sbagliato?

Questo lo deve decidere ogni persona e ogni partito da sé. Noi cercheremo nel tempo di dimostrare che non è cambiato nulla e che siamo esattamente quel partito che eravamo prima, e che io sono la stessa persona di prima.

Posto che si tratta di una questione di etica pubblica dato che di fatto la legge vi consentiva di richiedere quei soldi, crede che sarebbe stato opportuno introdurre preventivamente un tetto di reddito per l’erogazione del bonus?

Certamente e altrettanto opportuno sarebbe stato anche dover dimostrare un calo di fatturato. Questo decreto poi convertito in legge ha consentito legalmente a politici ma anche a migliaia di avvocati, architetti, notai, contadini che in parte non hanno avuto problemi legati alla crisi Covid, di poter accedere a questo bonus. L’errore individuale resta imperdonabile ma va detto che la legge è stata scritta male.