Chronik | Piano anti-Covid

Lo screening di massa a Bolzano

In città 120 postazioni in due palasport e 20 scuole, 400 addetti, test per 10 ore al giorno. Caramaschi: “Partecipate. Isoliamo gli asintomatici per vincere il virus”.
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Foto: Pixabay

Centoventi postazioni per lo screening in tutta Bolzano. Distribuite in 22 strutture, due palazzetti dello sport (PalaResia e PalaMazzali) e una ventina di scuole dotate di palestre e normalmente utilizzate come seggi elettorali. Un’attività di test che si svolgerà senza interruzioni - dalle 8 di mattina alle 18 di sera, venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 novembre - grazie a 400 addetti complessivi. Insieme medici e infermieri dell’azienda sanitaria, amministrativi del Comune e della Provincia chiamati ad aiutare i primi con i computer (uno ogni quattro postazioni), senza dimenticare i volontari delle associazioni. Da trovare, riguardo a questi ultimi, ne restano solo 35 per la domenica, mentre gli altri turni sono coperti.

 

La “macchina” del tracciamento

 

Sono i numeri della “macchina” del tracciamento che la città capoluogo sta pianificando - i dettagli saranno comunicati oggi pomeriggio o al massimo domani - per partecipare al test di massa previsto nel fine settimana in Alto Adige. L’obiettivo è individuare i positivi asintomatici da Covid-19 affinché si isolino in quarantena, in modo da fermare l’ascesa del contagio, come precisa il sindaco Renzo Caramaschi. Ma per far sì lo sforzo abbia effetto “è necessario che il maggior numero di cittadini si presenti” aggiunge il primo cittadino che rinnova l’appello alla partecipazione.

 

I test nelle palestre

 

L’organizzazione per il tracciamento del coronavirus potrà funzionare con la collaborazione non solo tra gli operatori, ma anche tra questi ultimi e i cittadini. Sulla partecipazione infatti si è speso nuovamente il primo cittadino, che ha seguito l’appello già lanciato dal presidente Kompatscher. Spetterà sempre al Comune al termine della pianificazione iniziata la settimana scorsa comunicare tutti i dettagli assieme all’assegnazione di quali vie e numeri civici della città faranno capo a ciascun presidio.

Per fare posto ai test la scelta dell’amministrazione è ricaduta sulle palestre dotate di bagni e spogliatoi delle scuole che di norma ospitano le varie tornate elettorali. I servizi servono soprattutto agli infermieri e al personale sanitario per i cambi d’abito e la vestizione con le tute protettive, ma i tecnici comunali, come spiega il vicesindaco Luis Walcher, hanno verificato anche la presenza degli accessi separati alle palestre rispetto a quelle per studenti e insegnanti (una parte delle attività continua in presenza secondo l’ordinanza provinciale 69).

 

 

La solidarietà delle aziende

 

Il primo cittadino ringrazia quanti nelle ultime ore hanno comunicato la propria disponibilità a mettere a disposizione locali ed infrastrutture per eseguire i test. Tante aziende e imprenditori, rivela Caramaschi, hanno inviato mail al Comune: “Prendo atto e ringrazio per questa spinta solidale e per questo grande senso di responsabilità, ho ricevuto davvero tanti messaggi  - prosegue il sindaco -. Tuttavia il problema non è tanto di carattere logistico, a questo infatti con le nostre scuole abbiamo già dato risposta, quanto piuttosto riferito alla copertura delle postazioni con i presidi di personale medico e infermieristico non facile da reperire in questo particolare momento”. 

Ringrazio le aziende per la solidarietà. Ma il problema non sono gli spazi, quanto piuttosto trovare medici e infermieri (Renzo Caramaschi)

Sia Caramaschi che Walcher si soffermano sul reperimento degli addetti. In base al piano, saranno gli operatori sanitari ad effettuare i test, tramite tamponi rapidi antigenici che si applicano al naso, mentre i dipendenti di Comune e Provincia aiuteranno medici e infermieri nella parte amministrativa, che conta anche sui computer (appunto uno ogni quattro postazioni sanitarie). “Stiamo cercando di realizzare quanto possibile con il personale interno del municipio, partendo dai nostri amministrativi - afferma l’assessore alla protezione civile -. Ci possono dare un mano anche diversi dipendenti provinciali che abitano a Bolzano. Poi ci sono i volontari: ci confrontiamo con le persone già inserite nelle associazioni, che fanno da tramite, visto che sarebbe difficile per noi avere un dialogo con ogni singolo cittadino”.

I turni dei volontari sono quasi tutti coperti. Ci sono 70 persone per venerdì, altre 70 per sabato. “Dobbiamo invece rafforzare la domenica, ne abbiamo finora 35 su 70”, aggiunge il sindaco.

Dobbiamo interrompere il contagio portato dai positivi asintomatici. Per questo serve la partecipazione più ampia possibile

 

Caramaschi: “Partecipate”

 

Il sindaco sottolinea ancora l’importanza della partecipazione: “Lo ripeterò all’infinito: affinché lo sforzo possa produrre effetto è necessario che il maggior numero di cittadini si presenti, in modo tale che gli asintomatici si pongano in quarantena. La notifica per l’isolamento di 10 giorni verrà notificata dall’Asl. Per i lavoratori sarà considerata malattia, dunque non perderanno le ferie. Tutto questo è fondamentale per interrompere il contagio portato dai positivi asintomatici”.

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Profil für Benutzer Martin Koellensperger
Martin Koellen… Di., 17.11.2020 - 19:32

Ma per far sì lo sforzo abbia effetto “è necessario che il maggior numero di cittadini si presenti” aggiunge il primo cittadino che rinnova l’appello alla partecipazione.
Io invece rinnovo l'appello di abolire il limite dei 1000m.

Di., 17.11.2020 - 19:32 Permalink