Fuori dal lockdown ma senza sci
In Alto Adige negozi, parrucchieri, estetisti riaprono da lunedì 30 novembre. Stessa data per la ripresa delle lezioni in classe nelle scuole medie (che si aggiungono ad asili e elementari, già in presenza). Da venerdì 4 dicembre tocca invece a bar e ristoranti, con orario dalle 5 di mattina alle 18, e cade il limite di spostamento dentro la provincia. Ancora, per il commercio c’è la novità dell’apertura di sabato e domenica, estesa a supermercati e centri commerciali, a patto che le aziende della grande distribuzione si dotino di vigilantes anti-assembramenti. Questo il piano per l’uscita dal secondo lockdown da coronavirus confermato dalla nuova ordinanza (numero 73) firmata da Arno Kompatscher, che giunge mentre dal governo filtrano dettagli circa il nuovo dpcm di Conte sul Natale. Riguardo allo sci, per il momento, niente fare. “Non ci sono i presupposti, i dati sull’epidemia non ce lo consentono” ammette il presidente. Dalla conferenza Arge Alp le regioni alpine chiedono ai governo “di dare una prospettiva al settore” determinante per l’economia montana.
La nuova ordinanza
Kompatscher presenta la nuova ordinanza (qui il testo completo) che rispecchia quanto annunciato nei giorni scorsi.
Da lunedì in provincia di Bolzano si torna alle scuole medie in presenza, e oltre a parrucchieri e estetisti possono ripartire anche i mercati cittadini per le bancarelle alimentari. I negozi al dettaglio devono attenersi all’orario 5-18, che non vale per le eccezioni come le farmacie. La novità è che supermercati e centri commerciali possono tenere aperto anche di sabato e domenica. Tuttavia, le aziende della grande distribuzione sono obbligate a istituire, laddove non abbiano già provveduto, un servizio di sorveglianza che eviti file, code e assembramenti. “Faremo un monitoraggio e verificheremo anche per lo scaglionamento delle persone nei centri commerciali” avverte il Landeshauptmann.
Riguardo a bar e ristoranti, da venerdì 4 dicembre possono alzare le serrande dalle 5 alle 18, con il permesso per l’asporto fino alle 20 e la consegna a domicilio fino alle 22. Valgono le regole previste dalle ordinanze nella fase pre-lockdown: limitazione del numero di avventori, servizio solo ai clienti seduti che potranno essere massimo quattro persone per tavolo. Sempre dal 4 dicembre aprono anche gli alberghi.
Spostamenti più liberi, ma attenzione
Da lunedì con l’apertura delle attività ci si potrà spostare da un comune all’altro per usufruire di questi servizi. Da venerdì 4 dicembre ci si potrà muovere senza limiti sul territorio provinciale durante il giorno, ma resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, periodo in cui si può uscire solo per lavoro, salute, urgenze e necessità con l’autocertificazione.
Cosa rimane chiuso
Kompatscher ricorda ancora una volta ai cittadini di non abbassare la guardia, a maggior ragione dopo il grande sforzo del test di massa. I dati sul contagio non fanno ancora pensare ad un’emergenza superata (a venerdì 27 novembre si registravano 410 nuovi positivi in più, 11 decessi), ma il governatore con l’assessore Widmann attende a breve un miglioramento per ricoveri e terapie intensive
Il fatto è che tante strutture e attività, continua il Landeshauptamm, rimangono chiuse proprio perché la pandemia non consente maggiori allentamenti. “Vediamo i risultati dei sacrifici fatti, la curva si è appiattita, anche se scende molto lentamente”. “Tante cose rimangono ancora chiuse” aggiunge e cita scuole superiori e università ancora con la didattica a distanza, niente eventi culturali o di altro tipo, idem per palestre “e tutto ciò che gira intorno a spettacoli, discoteche, attività notturne”.
“Sarebbe poco rispettoso nei confronti degli studenti delle superiori e di tutti i lavoratori danneggiati dalle ulteriori chiusure - incalza il governatore - se adesso ci comportassimo come se l’epidemia fosse finita. Le regole sono importantissime, mascherina, distanze, igiene delle mani, nessuna festa in famiglia o incontro con non conviventi”.
Zona rossa, fino a quando?
Per il passaggio da zona rossa (attualmente in vigore) a zona gialla, che dovrà essere decretato dal governo, i tempi potrebbero non essere immediati. Occorre guardare all’indice Rt nel monitoraggio settimanale - per la provincia di Bolzano il tasso è ora di 1 - e in ogni caso non si potrà fare il salto diretto, occorrerà passare prima all’arancione. “Da rosso a giallo si passa in due tempi, c’è però la possibilità di interloquire col ministero e discutere assieme la situazione”, nota Kompatscher.
Turismo invernale, tasto dolente
“L’inverno è ancora lungo e sarà difficile” avverte Kompatscher, sulla falsariga del messaggio di Angela Merkel ai tedeschi all’inizio della seconda ondata.
Le piste da sci con il loro ruolo di traino sugli alberghi non riapriranno prima di Natale. Dal presidente arriva la parola fine su un tema sul quale si sono esercitate notevoli pressioni da parte dell’economia locale, arrivate fin dentro la giunta. “Si è parlato tanto di turismo negli ultimi giorni, con notizie difficilissime da sopportare per chi lavora nel settore, a cui sono collegati migliaia di posti di lavoro e altrettante famiglie. Tuttavia, dobbiamo dircelo: l’Alto Adige non ha ora i presupposti per riaprire la stagione, la situazione epidemiologica non ce lo permette”.
La via d’uscita per una ripresa, forse a gennaio, passa dalla concertazione tra regioni e Stati. Un’unità manca ancora. L’Austria nei giorni scorsi ha annunciato la riapertura ravvicinata, l’Italia rivolta all’Europa ha invece chiesto di posticipare dopo il Natale. In questo quadro, il Land tedesco della Baviera ha ventilato la quarantena per i cittadini che andranno in Austria a sciare.
“La decisione su cosa fare dipende dalla situazione in tutta Europa. Se non ci sarà mobilità interregionale e tra Stati europei non ci saranno turisti”, aggiunge ancora il presidente, che sottolinea l’appello mosso della conferenza Arge Alp. “Dentro la conferenza - conclude - ci sono diversi approcci. Abbiamo però condiviso un punto, senza indicare una data di riapertura. Bisogna dare una prospettiva al turismo invernale. Tenendo conto che con la sospensione i lavoratori vanno sostenuti con adeguati ristori”.
Le visite di San Nicolò
La nuova ordinanza consente una delle tradizioni altoatesine nell’avvento. Le visite di San Nicolò (a ridosso 6 dicembre) organizzate e realizzate da associazioni di volontariato, “sono consentite a condizione che siano effettuate solo all'ingresso della casa o dell’appartamento e comunque senza contatto e con la necessaria distanza di sicurezza”.
Confesso di essere un po'
Confesso di essere un po' sconfortato, dopo l'euforia del test di massa, perché i dati giornalieri pare non essere molto diversi da quelli pre test. Personalmente non vedo la luce in fondo al tunnel. Non sappiamo quando ci sarà il vaccino di massa per tutti.