Politik | Alto Adige

Test, pronti con la fase 2

5.200 le persone da testare ogni settimana. Fra questi anche 300 studenti maggiorenni. In alcune scuole si inizia già domani, 11 dicembre. Tamponi salivari per i bambini.
Pagani, Widmann, Zerzer, Franzoni
Foto: CS BZ

Parte in Alto Adige la cosiddetta fase 2 dello screening con i tamponi rapidi su un campione rappresentativo della popolazione, definito da Eurac Research e selezionato dall’Istituto di statistica provinciale (ASTAT). 5.200 persone. A 4mila di queste (ovvero 500 per ogni Comunità comprensoriale e il comune di Bolzano) verrà chiesto di sottoporsi volontariamente a un test dell’antigene (gratuito) una volta a settimana per un mese. Ogni mese il campione di partecipanti sarà sostituito. L’operazione durerà in tutto 4 mesi. Dalla prossima settimana un altro screening sarà condotto su 900 lavoratori del mondo della scuola, più 300 studenti maggiorenni delle superiori su base volontaria. In alcuni istituti scolastici il monitoraggio inizierà già domani, venerdì 11 dicembre. Ad annunciarlo oggi in conferenza stampa presso l’ospedale di Bolzano l’assessore alla Salute Thomas Widmann, affiancato dal direttore generale della Asl Florian Zerzer, dal responsabile del progetto “Test rapidi in Alto Adige” Patrick Franzoni e dalla primaria del Laboratorio di Microbiologia e Virologia Elisabetta Pagani.

 

Obiettivo: 20mila persone testate

 

La fase 2 ha lo scopo di monitorare l’andamento della pandemia su scala provinciale e di individuare e isolare per tempo eventuali nuovi focolai di Covid-19 “e ci permette, se necessario, di intervenire immediatamente a livello di comune o di singole scuole, ma anche nelle aziende” sottolinea Franzoni.  

Dobbiamo trovare, isolare e testare. Dopo la prima fotografia del momento data dallo screening di massa a cui hanno partecipato in 363.000, nei prossimi quattro mesi andiamo a testare oltre 20.000 persone - riferisce Widmann -. Qualora il numero di infezioni dovesse aumentare in modo esponenziale, avvieremo subito test di massa a livello locale”.

 

Le persone sorteggiate per aderire all’azione “Monitoraggio Alto Adige” saranno contattate in questi giorni tramite i comuni o le direzioni scolastiche e quelle degli asili - per il personale scolastico selezionato - o tramite le direzioni scolastiche per le studentesse e gli studenti della scuola secondaria. Per la partecipazione è necessario il consenso scritto degli interessati. “Tutte le norme sulla privacy saranno rispettate al fine di garantire la protezione dei dati delle persone invitate”, specifica il project manager Franzoni. “Vi preghiamo di partecipare” è l’appello di Zerzer.

I test antigenici possono essere effettuati presso le farmacie partecipanti o i medici di medicina Generale. Il test viene effettuato anche in undici postazioni drive-in allestite dall’Azienda sanitaria con il supporto della Croce Bianca e della Croce Rossa. Chiunque desideri essere sottoposto al test presso tali sedi deve fissare un appuntamento (le informazioni al riguardo si trovano sulla homepage dell’Asl).

 

Il progetto “giapponese”

 

Dal 20 dicembre prenderà il via in provincia, inoltre, un progetto pilota, sviluppato in Giappone: una sperimentazione in due classi di una scuola elementare di lingua tedesca di Chiusa e due classi di una scuola elementare italiana di Bolzano, con un test antigenico salivare (tramite tamponcino di cotone) - meno invasivo rispetto a quello nasale -, sui bambini delle scuole materne ed elementari. “Si tratta di un nuovo metodo che è stato classificato come metodo di alta qualità anche dall’Istituto Spallanzani di Roma” spiega Pagani. Il tampone (che non sostituisce quello molecolare) “viene inserito in bocca, dove si impregna di saliva, e poi viene rimesso nella provetta che viene richiusa e trasportata in laboratorio per la ricerca dell'antigene”.

 

 

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Salto User
Günther Schwei… So., 13.12.2020 - 22:21

Interessanter Zeitpunkt um dieses Projekt zu starten.
Bei derzeit täglich 250 Neuinfektionen kommen dadurch schätzungsweise 7 weitere Positive hinzu (5.200 Tests pro Woche / 7 Tage x 1%; Prozentsatz aus Massentest).
Wäre es nicht sinnvoller, mal bei den bekannten Infektionen eine konsequente Personenkontakt-Nachverfolgung zu machen, um das Infektionsgeschehen einzudämmen?

So., 13.12.2020 - 22:21 Permalink
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Profil für Benutzer Thomas Unterwinkler
Thomas Unterwinkler So., 13.12.2020 - 23:29

Antwort auf von Günther Schwei…

Völlig richtig, der Schlüssel zur Pandemiebekämpfung ist ein gut funktionierendes contact tracing. Und dieses funktioniert umso besser, je niedriger die Fallzahlen sind.
Südtirol hat derzeit eine 7-Tage-Inzidenz von 268, bis auf Lokale am Abend und Veranstaltungsstätten hat alles offen und Weihnachten steht vor der Tür, wo es vermehrt zu Treffen von mehreren Personen in geschlossenen Räumen kommen wird. Man muss kein Pessimist sein, um zu befürchten, dass die Fallzahlen langsam aber sicher wieder ansteigen werden.
Deutschland hat derzeit eine 7-Tages-Inzidenz von 169 und geht ab Mittwoch in den sog. harten Lockdown. Ziel ist es, die Inzidenz auf 50 zu senken, denn dann ist wirkvolles contact tracing möglich. Das ist gut für die Gesundheit, die Gesellschaft und die Wirtschaft.
In Südtirol (und übrigens auch in Österreich) hat man sich von dem 50er Ziel offenbar bereits verabschiedet, jedenfalls ist davon von offizieller Seite nichts mehr zu hören.

So., 13.12.2020 - 23:29 Permalink