“È la fine del pedaggio green”
Le regioni alpine che fanno da cerniera per la mobilità in Europa sono “a rischio esautoramento” riguardo alle misure ambientali in materia di trasporti su gomma. La denuncia viene da Cipra, commissione internazionale per la protezione delle Alpi, l’associazione ombrello che promuove lo sviluppo sostenibile nel territorio alpino. Il dito è puntato verso i possibili effetti della nuova versione della direttiva Eurovignetta - rivolta all’armonizzazione delle tariffe del trasporto su strada - nella parte relativa “alla riscossione dei pedaggi per i veicoli pesanti sulle autostrade”. Il testo, che dovrebbe essere adottato ufficialmente oggi, venerdì 18 dicembre 2020, secondo Cipra “limiterà fortemente i margini d’azione i territori alpini, pesantemente colpiti dal traffico di transito”.
Italia e Germania fermano l’Austria
Nelle premesse, la commissione per le Alpi cita la riunione della settimana scorsa dei ministri dei trasporti dei 27 Stati membri dell’Unione europea, che si sono trovati in videoconferenza per discutere la nuova versione della direttiva Eurovignetta, o Eurobollo. A nulla sembra essere valso l’appello lanciato da Cipra ai ministri italiani Paola De Micheli (trasporti) e Sergio Costa (ambiente), affinché ponessero fine in accordo con i colleghi tedeschi al veto nei confronti del pedaggio ambientale posto da Italia e Germania (sensibili alle ragioni degli autotrasportatori nazionali). Il compromesso trovato nella riunione per la nuova versione dell’Eurovignetta, di cui oggi è prevista l’adozione nella sede del Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio europeo del 18 dicembre, va in una direzione che non piace alle associazioni.
La direttiva sui costi delle infrastrutture, spiega Cipra, è di fondamentale importanza per la protezione del clima e delle Alpi, in quanto disciplina la tariffazione dei veicoli pesanti sulle autostrade. “È determinante per alleviare l’impatto sulla popolazione nelle strette valli alpine e nell’attraversamento dei corridoi di transito, come il Brennero tra Austria e Italia, e per evitare che il traffico pesante si concentri sui percorsi più economici. Finora solo i Paesi alpini fortemente congestionati hanno potuto decidere di aumentare il pedaggio - un cosiddetto mark-up. Ora anche i Paesi al di fuori delle aree montane europee potranno applicare tale regolamentazione. Finora l’Austria e la Slovenia hanno fatto ricorso a tale possibilità. Tuttavia si prevede ora di introdurre due ostacoli difficilmente superabili: almeno due Stati del corridoio di transito in questione devono essere coinvolti nell’aumento ed, inoltre, tale aumento dovrà essere approvato da tutti gli Stati interessati”.
Questa assurda regolamentazione discrimina i Paesi più avanzati che si impegnano per trasferire il traffico di transito alla ferrovia
“La fine del pedaggio ambientale”
Questo per la commissione internazionale per la protezione delle Alpi “sarebbe un colpo mortale per l’aumento del pedaggio al Brennero, perché sia la Germania che l’Italia si sono già battute contro la maggiorazione minima del 25%, applicata unilateralmente dall’Austria”. “In futuro - continua Cipra - per mantenerla, o portarla al 50%, sia la Germania che l’Italia dovrebbero essere d’accordo, inoltre l’aumento dovrebbe essere introdotto anche in almeno uno dei due Stati”.
“Questa assurda regolamentazione crea enormi disuguaglianze e discrimina i Paesi più avanzati che si impegnano per trasferire il traffico di transito alla ferrovia”, afferma Kaspar Schuler, codirettore di Cipra International.
Appello al Parlamento europeo
Cipra ricorda infine come la ministra dei trasporti austriaca Leonore Gewessler “sia stata purtroppo l’unica ad opporsi all’approvazione in questa forma della direttiva Eurovignetta”: “Se i ministeri dei trasporti non daranno ascolto alle preoccupazioni delle regioni colpite, spetterà al Parlamento europeo eliminare questo regolamento discriminatorio nei negoziati tecnici”.
Unglaublich, was sich die EU
“Questa assurda regolamentazione crea enormi disuguaglianze e discrimina i Paesi più avanzati che si impegnano per trasferire il traffico di transito alla ferrovia” - Unglaublich, was sich die EU-Regierungsebene angesichts des immer offensichtlicher werdenden Klimawandels und des mittlerweile erwiesenen direkten Zusammenhangs zwischen Luftverschmutzung und frühzeitigem Ableben (https://www.derstandard.at/story/2000119029578/luftverschmutzung-senkt-…) leistet, während sich diese Evidenz nun auch in der Rechtsprechung Bahn bricht (siehe dazu brandneues, wegweisendes Londoner Urteil zum Tod eines Mädchens: https://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2020-12/london-luftversc…).
Immer wieder, auch jetzt gerade, wird Merkel als Krisenkanzlerin gelobt und gefeiert, doch bei einer der größten Bedrohungen verharrt sie (und damit ihr Verkehrsministrant Scheuer), eine der wenigen, die in der Lage wäre, eine neue Richtung vorzugeben, in der Vogel-Strauß-Haltung.
Ein Thema für die
Ein Thema für die Landesregierung, die EU-Regio und die EU-ParlamentarierInnen auf der Transitachse: Wie stehen sie dazu? Wie passt das zum Green New Deal? Was gedenken sie zu unternehmen?
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Ich denke, es ist Zeit, zu blockieren! SO geht das nicht!