Tutti pazzi per i social
L’era Covid ha spostato, giocoforza, molte delle attività tradizionali, e in presenza, sulle piattaforme online, ne sa qualcosa anche l’Agenzia di stampa e comunicazione della Provincia di Bolzano, che quest’anno in particolare ha spinto sull’acceleratore del digitale. L’Agenzia - guidata dalla nuova direttrice Claudia Messner, entrata in servizio questo dicembre - ha rafforzato il proprio ruolo di canale di comunicazione diretto con la cittadinanza.
Boom di accessi sul sito
Qualche numero: in un anno le pagine visualizzate sul portale della Provincia sono cresciute di quasi il 300%, passando da 864.000 a oltre 3.350.000. Quasi triplicati gli utenti: nel 2019 erano stati 220.000, nel 2020 sono stati più di 650.000. A farla da padrone, ovviamente, le notizie riguardanti il Covid-19. Un esempio? Il comunicato stampa del 13 aprile sull’ordinanza numero 20 firmata dal presidente Arno Kompatscher è stato cliccato quasi 50.000 volte, statistica equamente divisa tra la versione italiana e quella tedesca. Da segnalare che i tre/quarti degli accessi al portale web della Provincia dedicato alle news sono arrivati dai dispositivi mobile (74,1%). Le attività della giunta e dell’amministrazione provinciale sono state documentate, nel corso del 2020, da circa 3.350 comunicati stampa (fra tedesco, italiano e ladino). Poco meno di 170 le conferenze stampa organizzate. Di queste, circa 56 hanno riguardato l’emergenza Covid-19, e ben 86 (la metà del totale) si sono svolte esclusivamente in modalità online con l’utilizzo della piattaforma Zoom per i media e le dirette sui canali Youtube e Facebook.
Facebook & co.
Passando al capitolo social, la diretta del 10 novembre con il presidente Kompatscher che annunciava nuovi provvedimenti per il contenimento dei contagi ha raggiunto su Facebook oltre 100.000 persone, con una visualizzazione media di 2 minuti e mezzo e più di 5.200 interazioni. In totale, il numero delle persone che seguono le tre pagine Facebook della Provincia (italiano, tedesco e ladino), è passato da circa 27.000 a quasi 50.000 nel giro di un anno. Più di 1.600 i post e quasi 1.800 i tweet (i follower su Twitter sono quasi 13.000) del social-media team dell’Agenzia, sui canali ufficiali Youtube della Provincia sono stati caricati oltre 500 video e gli abbonati hanno superato quota 6.500. I due post più visti su Facebook sono stati, per la parte in lingua italiana, quello della campagna #AltoAdigesiriparte del 16 giugno (146.000 persone raggiunte), e per la parte in lingua tedesca quello sull’allentamento delle regole anti-Covid del 9 giugno (97.000 persone raggiunte).
Alla larga dalle fake news
“In un periodo caratterizzato da un enorme flusso di notizie, è fondamentale che le fonti ufficiali offrano informazioni attendibili e autorevoli” sottolinea Messner. “Non solo i media ma anche le cittadine e cittadini, devono essere informati in maniera corretta, trasparente e tempestiva. Ed è su questa linea che l’Agenzia si muoverà anche nel corso del prossimo anno: sul web e sui social, ma anche sulla carta con la rivista LP, nonché con le campagne di comunicazione mirate per informare la popolazione”.
Campagne come quelle (15 in tutto con tanto di investimenti raddoppiati) relative a tutte le fasi dell’emergenza Covid-19 - dal rispetto delle regole alle misure per la ripartenza, dall'utilizzo sicuro dei mezzi del trasporto pubblico al progetto Test rapidi in Alto Adige - coordinate nel corso del 2020 dall’Ufficio relazioni con il pubblico diretto da Susanna Salvaterra, che, insieme all’Ufficio stampa guidato da Guido Steinegger, compongono l’Agenzia di stampa e comunicazione.
Va bene utilizzare i social
Va bene utilizzare i social media chiusi che richiedono registrazione ma non dimenticare MAI i canali di libero utilizzo come: 1) sito istituzionale (da renedere quindi il più fruibile possibile) 2) canale Youtube.
Discorso a parte per chi per motivi di anzianità o disabilità non utilizza strumenti online. Quindi considerare che anche il sindaco o il parroco può essere utile per divulgare notizie importanti.
Dunque, se ho capito bene da
Dunque, se ho capito bene da cittadino europeo in Europa e italiano in Italia per ricevere informazioni da parte degli organi pubblici devo passare i miei dati personali a società private-commerciali extracomunitarie. Senza l'iscrizione obbligatoria al partito di Facebook o quello di Google l'accesso al flusso di informazioni è molto limitato. Una alternativa ci sarebbe: gestire le informazioni pubbliche su piattaforme pubbliche, senza limitazioni di accesso e senza finalità pubblicitarie. Certo, occorre procurarsi un po' di tecnologia e assumere qualche specialista IT. Invece si preferisce cedere sovranità oltreoceano.
Cari governanti, per piacere siate coerenti. Se scegliete di dipendere da Facebook, almeno mettetelo in chiaro e non inondateci di ipocrisia su privacy e direttive UE sulla riservatezza dei dati personali.