Ha una erre quasi come di Gardena, l'altezza del corazziere, il sorrisetto furbo, gli occhi che gli schizzano attorno come a Rango. Il microfono del cronista sotto il naso, si guarda attorno inquieto: vedi mai che da dietro il traguardo ti salta fuori quella ragazza in costume dell'anno scorso...
Ricordate? Schladming 2020. Alex è tra i primi, sta per tagliare il traguardo, quand'ecco che una figura tutta coscia lo precede di un niente: miglior tempo!
Il miglior tempo, però, l'ha fatto la signora. Lui se ne accorge un attimo dopo e ci si fa subito un selfie. La raggiunge in albergo e si fa firmare un autografo.
“Una figata”, dice poi, “non è successo niente di grave per la gara, meglio riderci sopra”.
Un apres ski che gli invidia tutto il circo bianco.
È un talento incredibile. A 19 anni vince il titolo mondiale juniores, poi approda subito in Coppa del Mondo. Subito tra i primi, arriva subito anche il podio.
E quindi l'inizio dell'attuale stagione. Un quarto posto e poi un terzo.
Poi, improvvisamente, inspiegabilmente, cala il buio. Esce cinque volte di seguito. Inforca, cade, si insacca.
Come un gran Barolo di La Morra, tu non puoi che migliorare
Lucidissimo, intelligente, chiaro, è il miglior analista della sua stessa sciata. Ne spiega i difetti, prospetta rimedi, ricostruisce l'errore di una tattica. Sempre spontaneo e senza peli sulla lingua.
Finalmente, nel sesto slalom, arriva in fondo: ultimo. “Porcamiseria”, dice, “non mi era mai successo”.
La volta dopo si migliora: tredicesimo.
E siamo ai Mondiali di Cortina. Domenica 21 febbraio. Ultimo atto. Il suo giorno, il giorno dello slalom.
Nella prima manche parte col diciassette e fa un'impresa pazzesca. Arriva a qualche centesimo dal primo lasciandosi alle spalle il ghota del palo stretto.
C'è la seconda manche. Si gioca l'oro. La tensione è alle stelle. Pinturault, Yule, Schwarz.
Vinatzer parte bene, poi frena un po', due tre grattate: quarto.
La medaglia di bronzo, accidenti, se la infila al collo il mostro sacro Kristoffersen.
Fa niente, Alex. Il futuro è tuo. Dodici, quindici anni di carriera. Come un gran Barolo di La Morra, tu non puoi che migliorare.
Noi ti stappiamo adesso.