L’ora della terra
“Un inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del Pianeta e un grido per fermarne la distruzione”. Così il WWF introduce l’iniziativa Earth Hour che da oltre dieci anni si ripete ogni 27 marzo, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, allo scopo di unire società civile, imprese ed istituzioni nella volontà comune di lasciare al mondo un futuro sostenibile e fronteggiare la sfida dei cambiamenti climatici.
La prima edizione ha avuto luogo nel 2007 coinvolgendo inizialmente la sola città di Sidney per poi propagarsi rapidamente in moltissimi altri angoli del pianeta, lasciando al buio piazze, strade e i più importanti monumenti conosciuti, dal Colosseo alla Tour Eiffel al Cristo Redentore di Rio.
Anche quest’anno, in Italia saranno saranno numerosi i luoghi che si spegneranno simbolicamente dalle 20.30 alle 21.30. Le decine di eventi e iniziative a cui l’intera cittadinanza è invitata a partecipare sono stati raccolti in un’affollata mappa interattiva realizzata dagli attivisti e dalle attiviste della nota organizzazione ambientalista (l’Alto Adige manca tuttavia all’appello).
Perchè agire ora
Il momento di agire è adesso, spiegano gli organizzatori; il surriscaldamento globale rischia in poco tempo di provocare conseguenze nefaste su numerosi fronti: dalla disponibilità dell’acqua (in uno scenario di aumento di 2°C delle temperature terrestri si stima che le persone colpite da scarsità d’acqua nella sola Europa finirebbero per sfiorare le 295 milioni) alla salute degli oceani (entro la fine del secolo rischiamo di avvicinarci alla scomparsa del 99% delle barriere coralline del mondo). Anche scongiurare la deforestazione, causa fino al 20% dell’emissione di gas serra, si rivela una lotta cruciale dal momento che le foreste, alleate fondamentali nella lotta ai cambiamenti climatici, producono oltre il 40% dell’ossigeno terrestre.
Siamo la prima generazione che ha un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici ma siamo anche l’ultima che può agire per salvare il Pianeta
Il cambiamento climatico sta evolvendo rapidamente, con impatti sempre più preoccupanti a causa soprattutto delle azioni lente e poco incisive dei governi nazionali e globali.
La IUNC (International Union for Conservation of Nature) ha dimostrato che il 47% delle specie di mammiferi monitorate e il 24,4% delle specie di uccelli subiscono l’impatto negativo dovuto ai cambiamenti climatici, per un totale di circa 700 specie.
I cambiamenti climatici si rivelano un acceleratore di quella che viene definita la sesta estinzione di massa, la prima che la Terra ha conosciuto, provocata direttamente dalle azioni derivanti dalla civilizzazione umana.
“Siamo la prima generazione che ha un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici - avvertono gli attivisti -, ma siamo anche l’ultima che può agire per salvare il Pianeta”.
Diese unsere Erde ist ein
Diese unsere Erde ist ein wunderbares Kleinod im großen Haufen von Planeten und Sternen. Sie ist uns geschenkt und unsere Habgier, dieses absurde "immer mehr und immer, schneller", ist dabei, sie kaltblütig zu zerstören. Jeder von uns trägt gemäß seinen Möglichkeiten Verantwortung dafür, diese Zerstörung aufzuhalten ! Dies beginnt mit einer Rückbesinnung auf den Sinn des Lebens. Wir können, wenn wir wollen und uns aufs Wesentliche beschränken, mit wenig Konsum glücklich sein. Um Angst vor Veränderung abzubauen, ist es unerlässlich, ehestens und EU-weit, den Menschen das Lebensminimum durch ein sozial gerechtes Grundeinkommen zu sichern; diesen Schritt muss die Politik als erste riskieren. Weiters bedarf es strenger gesetzlicher Auflagen für die Einsparung von Rohstoffen und Energie, die Recyclebarkeit von Produkten, dden Ersatz von fossiler durch erneuerbare Energien. Wenn wir nicht global und unverzüglich handeln, rennt uns die Zeit davon ! Nit lugg lossen !