“Ci sentiamo ricattati”.
Di questo tenore erano le dichiarazioni dei genitori di alunne e alunni della scuola in lingua italiana, che hanno manifestato pochi giorni fa sui prati del Talvera a Bolzano. Ricattati dal Presidente della Giunta provinciale di Bolzano Arno Kompatscher e dalla sua ordinanza che prevede la didattica a distanza per chi a scuola non si sottoporrà al “test fai da te”. I genitori non vogliono dare il loro consenso a che il test venga eseguito sui loro figli minorenni, per i quali rivendicano ugualmente il diritto di partecipare alle lezioni in classe.
Prima ancora di quel gruppo di genitori (peraltro in minoranza, se è vero che l'86% delle famiglie nel frattempo il consenso lo ha dato), avevano contestato l'ordinanza 46 dirigenti scolastici delle scuole in lingua italiana e in lingua tedesca: i loro insegnanti non sono disponibili ad assistere alunne e alunni nel test. Che consiste in questo: disinfettarsi le mani, porgere un tampone, aspettare che l'interessato se lo passi nel naso, riprendere il tampone, inserirlo in una provetta, aggiungere del liquido, agitare, far cadere tre gocce sulla piastrina, attendere, leggere il responso.
“Non fa parte dei compiti del docente eseguire pratiche sanitarie”
L'argomento principale messo in campo dal mondo della scuola è questo: “Non fa parte dei compiti del docente eseguire pratiche sanitarie”. Si presenta in varie versioni e sfumature. Prudente: “E se qualcuno si fa male, di chi è la responsabilità?”; risentita: “Con tutto quello che dobbiamo fare, ci impongono anche questo!”; sfacciata: “Perché lo devo fare io?”; paracula: “Ci vuole del personale sanitario!”; mammista: “Le alunne e gli alunni non sono cavie!”; nazionalista: “Vogliono fare come in Austria!” ...
Contrari i sindacati perché non sono stati coinvolti.
E contrari all'ordinanza anche aspiranti prìncipi del foro, decisi a far valere i loro princìpi. Di argomenti loro ne trovano tanti da mobilitare tutte le corti disponibili. Si ricorrerà alla Legge delle leggi, poiché vi sono “rilevanti criticità costituzionali”, si inoltreranno voluminosi incartamenti al Tar, si busserà alla porta della Procura della Repubblica con un esposto: e già si prospettano raffiche di provvedimenti clamorosi e imminenti. Anche se non è stato ancora anticipato, un domani si segnalerà quel provvedimento illegittimo, ingiusto, doloso e dispendioso alla Corte dei conti. Tiè!
Occorrerebbe un po' di buonsenso
Occorrerebbe un po' di buonsenso in questa storia dei “test fai da te”. A quanto risulta, il test nasale antigenico è comunemente usato in Italia e in Europa, come in tutti i paesi del mondo che ne hanno la possibilità. È meno affidabile di quello molecolare, vero; ma rintracciare meno positivi di quanti ce ne sono è pur sempre meglio che rintracciarne nessuno. Non risulta che provochi lesioni significative nei milioni e milioni di nasi in cui il tampone necessario per eseguirlo viene ogni giorno infilato.
I tentativi di riforma della scuola negli ultimi decenni hanno caricato gli insegnanti di nuovi compiti, il più delle volte burocratici e poco attinenti al loro lavoro. Anche la didattica a distanza ha richiesto impegni aggiuntivi a chi l'ha presa sul serio. Ma almeno gli insegnanti, e con loro tutti i dipendenti pubblici, hanno continuato a percepire lo stipendio e probabilmente hanno speso meno degli altri anni, visti i divieti e le restrizioni. Il bilancio economico per noi stipendiati e pensionati è positivo: è fuori luogo chiederci, se serve, un impegno in più? Dove saremmo se il personale sanitario in quest'anno passato avesse seguito il mansionario e basta? Ci siamo scordati dell'immagine dell'infermiera addormentata sulla tastiera del computer al termine di tre turni di lavoro?
Siamo in emergenza, anche se non tutti l'hanno realizzato
Siamo in emergenza, anche se non tutti l'hanno realizzato. Forse perché nel nostro paese se ne evocano tante, di emergenze: mafia, droga, criminalità, corruzione, traffico, siccità, maltempo, caldo, freddo, neve, frane... Beh, questa è un'emergenza vera. Minaccia l'intera umanità e non è il frutto dei governi di centro-destra o centro-sinistra. Tiene in scacco tutti i paesi al mondo: alcuni sembrano reagire meglio, altri peggio, altri ancora non hanno risorse né per testare, né per curare. In gennaio-febbraio l'Alto Adige/Südtirol aveva dati preoccupanti, oggi sta meglio di altre regioni. I conti dei morti e dei costi sociali ed economici della pandemia si faranno alla fine.
Sbaglia la Giunta provinciale con quell'ordinanza? Può darsi. In passato ha sbagliato più di una mossa e francamente credo che anche coloro che stanno in platea a guardare e a tirare sassi avrebbero commesso errori. Hanno sbagliato tutti nella gestione della pandemia, anche se non tutti lo ammettono. Sappiamo molto, ma non tutto del Coronavirus e dunque procediamo per tentativi ed errori. A me sembra che la Giunta stia cercando un modo per far ripartire le lezioni a scuola. Chiede un impegno in più? E anche se fosse?
Procediamo per tentativi ed errori
Se quella disposizione si rivelerà inutile (dannosa è difficile), si tornerà indietro, se darà buoni risultati la si manterrà e se non sarà più necessaria la si abolirà. Tentativi ed errori. Criticare è un diritto e un dovere sociale, ma ci vuole spirito collaborativo, visto che nessuno ha la soluzione in tasca.
Quando iniziò la grande reclusione, sembrò manifestarsi qualcosa che assomigliava a un senso di comunità. Per qualche tempo realizzammo che la vita di ognuno di noi non è solo un fatto individuale e privato, ma rimanda a una dimensione collettiva, che ha bisogno di solidarietà, collaborazione, lealtà al di là degli interessi individuali o di categoria o di parte politica. Dopo un anno, sembra di assistere allo sfarinamento di quella coscienza. Non è affatto andato tutto bene.