Domani in piazza si ricorda Matteotti
A 97 anni dal suo assassinio, domani (10 giugno), alle 9.30 il Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, ricorderà la figura e l'opera di Giacomo Matteotti nella piazza a lui intitolata che ha avuto uno dei processi di riqualificazione più sofferti di sempre. La cerimonia ufficiale in ricordo del politico socialista prevede la posa di un mazzo di fiori. Nell'occasione verrà presentato il progetto per la collocazione definitiva del busto e per la targa a lui dedicata. “Abbiamo approvato la collocazione del busto di Matteotti - spiegò Caramaschi nel mese di marzo - in maniera visibile al centro della piazza affinché la sua persona possa venire onorata in modo adeguato".
Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito ad opera di una squadra fascista per volontà dello stesso Benito Mussolini, a causa delle sue denunce sui brogli elettorali attuati dalla nascente dittatura nelle elezioni del 6 aprile 1924 e delle sue indagini sulla corruzione del governo. Matteotti, nel giorno del suo omicidio (10 giugno 1924) avrebbe dovuto presentare un nuovo discorso alla Camera dei Deputati - dopo quello sui brogli del 30 maggio - in cui avrebbe rivelato le sue scoperte riguardanti lo scandalo finanziario con coinvolgimento anche di Arnaldo Mussolini, fratello del duce.
Sarebbe bello e forse
Sarebbe bello e forse opportuno ricordare in tale occasione anche il socialista Epifani Guglielmo che ha lasciato in CGIL un'impronta indelebile.
Interessante anche il fatto
Interessante il fatto che i nonni e bisnonni di Giacomo Matteotti erano di Comasine in Val di Pejo (TN). Anche suo padre, Girolamo Stefano, nacque il 1° ottobre 1839 a Comasine, dove è conservata la casa avita. La madre, Isabella Garzarolo, era invece di Fratta Polesine, dove Giacomo vide la luce.