La Svizzera assolve CO2 e pesticidi
Una domenica decisamente referendaria quella appena trascorsa (13 giugno) per i cittadini svizzeri che sono stati chiamati alle urne per esprimersi su ben cinque quesiti federali spazianti dalla lotta al terrorismo, alle misure anti-covid alla salvaguardia dell’ambiente.
Tra i più attesi e carichi di aspettative, il giudizio chiamato da due opposti comitati referendari sulla cosiddetta nuove “Legge sul CO2”, che i sondaggi davano zoppicante già nelle scorse settimane e che è stata bocciata definitivamente dai cittadini svizzeri, soprattutto da quelli provenienti dalle aree rurali, con il 51,6% dei no. L’obiettivo della legge era quello di dimezzare entro il 2030 i gas effetto serra prodotti dai 26 cantoni rispetto al 1990 al fine di rispettare, secondo il principio “chi inquina paga”, gli impegni derivanti la firma degli Accordi di Parigi.
“La legge sul CO2 andava nella direzione sbagliata: prendeva di mira le persone e lasciava fuori i grandi inquinatori” sostiene Franziska Meinherz, del comitato referendario per un’ecologia sociale mentre i grandi finanziatori sono riusciti a fare breccia tra gli elettori, soprattutto fuori dalle città, portando argomenti relativi all’aumento generalizzato dei costi.
A venir bocciate sono state anche altre due iniziative dense di significato per via dei propri risvolti economici e ambientali: la prima, chiamata ‘Per una Svizzera libera dai pesticidi di sintesi’ e bocciata con il 60,56% dei voti, mirava a introdurre un bando nazionale, entro i prossimi dieci anni, per abolire l’impiego di pesticidi sintetici in agricoltura, ma anche nei giardini pubblici e abitazioni private, assieme al divieto di importazione di prodotti agricoli coltivati attraverso l’utilizzo di prodotti chimici.
La seconda iniziativa ‘Per acqua potabile pulita e cibo sano’, rispedita al mittente con il 60,68% dei No, voleva indirizzare i sussidi governativi esclusivamente alle aziende agricole virtuose, in grado di portare avanti il proprio lavoro senza l’utilizzo di pesticidi e che impiegano allo stesso tempo gli antibiotici non a scopo preventivo ma per curare gli animali malati.
A esultare sono soprattutto i “big” del settore, ma anche governo e parlamento che sin da subito si sono schierati sulla barricata del No per timore, dicono, dell’aumento dei prezzi di produzione e della difficoltà di approvvigionamento dei prodotti agricoli. Sarebbero oltre il 60% infatti i prodotti agricoli consumati dalla popolazione a venire importati dall’estero. Limitare l’importazione ai soli prodotti non coltivati con pesticidi sintetici, sostengono, avrebbe minato alle basi economiche del paese.
Il comitato che ha promosso l’iniziativa invece definisce i pesticidi sintetici come sostanze chimiche molto tossiche che inquinano l'acqua potabile, mentre le derrate alimentari prodotte e importate sarebberp nocive per la salute. La politiche messe in atto dalla Svizzera, affermano, sarebbero troppo lassiste e causerebbero la contaminazione di terreni e fiumi.
Il divario tra zone urbane e rurali anche in questo referendum si è dimostrato netto: i votanti delle città si sarebbero dimostrati a favore delle misure di mitigazione e messa al bando delle sostanze inquinanti mentre gli abitanti delle zone rurali si sarebbero schierati ampiamente a favore del no.
In autunno (forse 10 ottobre?
In autunno (forse 10 ottobre?) ci sarà il referendum trentino sul biodistretto. Vediamo cosa succederà... https://bio.trentino.it/referendum/
Antwort auf In autunno (forse 10 ottobre? von Mattia Frizzera
Non succederà niente visto
Non succederà niente visto che la Giunta provinciale di Trento ha già presentato un proprio disegno di legge che verrà approvato già nel corso dei mesi estivi
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispat…
„Dreimal Nein zu Bio und
„Dreimal Nein zu Bio und Umweltschutz
Die Schweiz lässt ihre Bürger regelmäßig über wichtige Fragen entscheiden. Am Sonntag standen fünf Themen zur Abstimmung. Was davon »grün« war, kassierte Ablehnungen. Dafür bekommt die Polizei mehr Befugnisse.“ Scrive oggi lo „Spiegel“
Polizei darf stärker überwachen
Mit einem weiteren Referendum erhielt die Polizei mit 56,58 Prozent Zustimmung die Befugnis, Menschen ab zwölf Jahren verstärkt zu überwachen, wenn der Verdacht besteht, dass sie Gewalttaten planen. Auch ihre Bewegungsfreiheit kann dann eingeschränkt werden. Mit einem entsprechenden Gerichtsbeschluss können künftig zudem Verdächtige ab einem Alter von 15 Jahren für bis zu neun Monate unter Hausarrest gestellt werden.
https://www.youtube.com/watch?v=YXJlUI_iKYU
In Svizzera hanno la fortuna
In Svizzera hanno la fortuna di avere un sistema democratico che funziona perché consente loro di chiedere e svolgere referendum a tutti i livelli di governo, dal livello federale fino al livello comunale. Nel caso specifico la proposta referendaria è stata bocciata ma i promotori hanno potuto inserire nell'agenda politica un tema d'attualità elaborando una bozza di norma che se fosse stata approvata avrebbe determinato effetti concreti. I cittadini hanno potuto discutere e scegliere liberamente grazie all'assenza di quorum e a un sistema di informazione istituzionale efficace. L'Italia è invece nelle pastoie di un sistema di governo ancorato a modelli ottocenteschi. Basti vedere come un analogo referendum che dovrebbe essere indetto in settembre in provincia di Trento (il condizionale è d'obbligo visto l'andazzo) è stato clamorosamente boicottato:
https://alexmarini.com/proposte-di-legge/iter-del-disegno-di-legge-sui-…