Berloffa "dialoga" con Magnago
Non vi sono dubbi che se il padre di lingua tedesca dell'autonomia altoatesina è Silvius Magnago, quello di lingua italiana sia Alcide Berloffa. Tra il Landeshauptmann che urlò il Los Von Trient a Castel Firmiano e l'esponente della sinistra dc il dialogo non fu sempre facile, ma alla fine si arroivò a varare il secondo statuto undici anni dopo la Feuernacht. Così, di fronte al quadrilatero di cemento conosciuto come piazza Silvius Magnago, una abbondante porzione del parco della Stazione di Bolzano sarà intitolata a Berloffa. "Nell'ambito dell'attribuzione dell'odonimo Alcide Berloffa al parco- ha spiegato ieri (13 giugno) il Sindaco - il Comune intende realizzare un' installazione che funga da prosecuzione del progetto "Noi per l'Autonomia" che la Provincia sta realizzando in Piazza Silvius Magnago, ossia un percorso dedicato all'Autonomia e alla memoria di Magnago. L'installazione nel parco - ha detto ancora il Sindaco - sarà dedicata ad Alcide Berloffa e al ruolo che lo stesso ha giocato nella costruzione dell'Autonomia. Una struttura di colore rosso si collegherà visivamente all'installazione in piazza. Un'opera circolare in dialogo con il parco, dove le persone potranno sostare e leggere alcuni testi in quattro lingue".
Per rafforzare il progetto come "unicum" - ha aggiunto il primo cittadino - abbiamo deciso di fare realizzare l'installazione alla stessa ditta ideatrice del percorso principale ed i testi dal medesimo gruppo di lavoro incaricato dalla Provincia. Il progetto - ha proseguito Caramaschi - avrà comunque una sua autonomia funzionale in sinergia con la funzione stessa del parco. L'attribuzione dell'odonimo e l'installazione sono chiari strumenti di riqualificazione dell'area in vista anche della sua sistemazione definitiva che avverrà una volta terminati i lavori del Pru WaltherPark".
Bellissima iniziativa perché
Bellissima iniziativa perché nonostante quello che si crede niente di ciò che abbiamo ottenuto è scontato. Siamo un unicum in tutto il mondo! E lo dobbiamo soprattutto a chi come Moro ha saputo vedere oltre. Andare oltre i confini ponendo l'essere umano al centro di tutto. E con lui Berloffa, che si è dovuto sorbire pure gli insulti della destra italiana locale. Io ringrazio Dio di appartenere agli stessi valori di coloro che hanno fatto solo del bene all'umanità intera. Di fare parte nella storia dalla parte giusta!
Credo, infine, che la storia sia effettivamente maestra di vita, come dicevano i latini, e che chi non la conosce è condannato a ripeterla. Ma credo anche che la storia recente della NOSTRA terra sia di fatto ancora non conclusa, che vi siano ancora attori che ne raccontano una loro versione personale. E quindi certi retaggi potrebbero ritornare e sfociare in cose brutte. Quindi personalmente è meglio non toccare certi temi, aspettare circa 50/100 anni quando la natura farà la sua parte. E il parco davanti alla stazione, assieme alla piazza accanto, racconterà di un successo , non scontato.
Ottima idea
Ottima idea
Più piazze per l'autonomia e la pace e meno piazze al fascismo e alla guerra. Le vie e piazze dedicate a fascisti e alla prima e seconda guerra mondiale sono ancora troppi e tutti sappiamo che rimangono lì per paura dai neofascisti e dalla destra italiana