"Quella terra è rimasta Sud Tirolo, non c'è confine che tenga"
Il post risale al 21 gennaio scorso. Sigi Girardi, uno dei 10.127 fan del gruppo facebook intitolato Bruno Vespa chieda ufficialmente scusa al Trentino Südtirol scrive: "ecco cos'è il giornalismo serio", riproponendo la risposta di Indro Montanelli al lettore romano Massimo Valentini che lo aveva rimproverato per questa affermazione "è più corretto parlare di Sud Tirolo che di Alto Adige".
La questione è interessante e di grande attualità, non solo perché nei giorni scorsi della ridenominazione ne hanno parlato i governatori di Bolzano e Trento, ma anche perché nel gruppo facebook a più riprese qualche 'altoatesino' ha fatto notare l'assenza del termine Alto Adige anche dal nome del gruppo.
Ecco a seguire la domanda che venne posta a Montanelli e la risposta del giornalista.
Era il 10 settembre del 1997 ed il celebre giornalista rispondeva nella sua rubrica quotidiana, intitolata 'La Stanza di Montanelli', ospitata dal Corriere della Sera.
Massimo Valentini, Roma - Caro Montanelli, Rispondendo a un lettore, lei afferma che e' più corretto parlare di Sud Tirolo che di Alto Adige. In base a quali considerazioni lei preferisce la denominazione allogena (il Tirolo non fa parte dell'Italia) invece di "Alto Adige", che focalizza la posizione geografica del territorio nella parte settentrionale della penisola italiana?
Caro Valentini, io sono un italiano, fra i pochi rimasti che nei confronti dell'Italia s'ispirano all'adagio inglese: "Che abbia ragione o torto, sto col mio Paese". Anch'io sto col mio Paese anche quando ha torto, ma senza pretendere che il suo torto sia considerato ragione. Alla fine della prima guerra mondiale noi incamerammo una provincia che aveva sempre fatto parte del Tirolo austriaco, abitata da una popolazione interamente tirolese perché anche la minoranza ladina condivideva la lingua, la cultura, i costumi di un Tirolo che, pur sempre rivendicando una larga autonomia amministrativa da Vienna, aveva costituito lo zoccolo duro dell'impero asburgico cui è sempre rimasto - anche oggi - fedelissimo.
Il motivo che venne addotto di quell'annessione era di ordine militare. Ragionando, come sempre fanno, secondo i criteri della guerra precedente, i nostri generali ritenevano necessaria e reclamavano una "frontiera naturale" qual era il Brennero, e ottennero che fin lì fosse spostato il nostro confine settentrionale.
La seconda guerra mondiale ha poi dimostrato che, per i mezzi bellici attuali, non c'è frontiera naturale che tenga. Ma questo può essere considerato il senno del poi. Noi dunque incamerammo il Sud Tirolo, e fin qui - ripeto - si può capire. Ma credemmo che per italianizzarlo bastasse cambiargli il nome in quello di Alto Adige. Ed ora lei mi chiede in base a quali considerazioni io seguito a chiamarlo Sud Tirolo? No, amico mio, è lei che deve spiegare a me in base a quali considerazioni lei lo chiama Alto Adige. Non quelle etniche perché, eccettuata la città di Bolzano, dove è stata operata d'autorità una trasfusione di sangue, tutto l'interno della provincia è abitato in schiacciante maggioranza da una popolazione di sangue, di lingua, di cultura, di usi austriaci. E io posso dirlo per personale esperienza, perché è lì che compii la mia ferma di ufficiale di prima nomina, girovagando coi miei soldati fra quei bellissimi monti e valli, molto spesso ospite - per mancanza (allora) di alberghi - di questo o quel "maso" - istituzione tipicamente tirolese - dove, prima di sedere a tavola accanto al capo famiglia, bisognava recitare la preghiera e poi rendere omaggio con un inchino al ritratto di Francesco Giuseppe troneggiante sulla parete. Questo è ancora, intatto, ciò che lei chiama Alto Adige. Oramai non possiamo più andarcene perché nei due maggiori centri - Bolzano e Merano - c'è una popolazione italiana radicatavi da tre generazioni e protagonista di uno sviluppo industriale che i tirolesi non avrebbero voluto, ma al quale ormai sono anch'essi interessati. Ma ciò non basta a trasformare il Tirolo in Alto Adige. E' sempre, e per sempre rimarrà, Tirolo. E ringraziamo Dio che la sua resistenza all'italianizzazione abbia avuto per guida un uomo di superiore livello intellettuale e morale come Magnago. Senza di lui, sarebbe finita nel sangue. Il modus vivendi raggiunto fra le due popolazioni non è l'ideale. Ma è comunque un modus vivendi, non moriendi, quale poteva e quale potrebbe ancora diventare se noi ancora insistessimo a credere, o a fingere di credere, che il Sud Tirolo sia Alto Adige.
ipse dixit
ipse dixit