L’argomento del fine vita viene definito, dagli stessi promotori del referendum per l’eutanasia legale "Liberi fino alla Fine", come l’ultimo tabù della politica italiana. I tentativi di accendere un dibattito politico all’interno del Parlamento proseguono da ormai 37 anni ma, nonostante questo, sono mai stati presi pienamente in considerazione dalla Rappresentanza. Con queste premesse diverse organizzazioni hanno deciso di indire una campagna referendaria, partita ufficialmente agli inizi di luglio e che continuerà per i prossimi tre mesi, con l’obiettivo di raccogliere 500.000 firme da presentare al Parlamento. A livello nazionale in poche settimane sono state raccolte quasi 200 mila adesioni, un migliaio solo in Alto Adige. A dare man forte ai promotori locali, questa mattina, domenica 24 luglio, al Parco Petrarca di Bolzano è arrivato Marco Cappato, l'esponente dei Radicali nonchè tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – l'organizzazione promotrice dell’iniziativa referendaria  – in occasione di un incontro aperto alla cittadinanza per fare il punto sul referendum e invitare le persone a recarsi a firmare ai banchetti allestiti sul territorio.

L’autenticazione e l’impossibilità di firmare online

Per rendere la raccolta efficace sono stati coinvolti in prima persona tutti coloro che hanno facoltà di autenticare le firme, quasi dumeila in tutta Italia tra avvocati, sindaci, consiglieri e dipendenti comunali. Per i referendum, infatti, non è prevista la possibilità di firmare online e su questo, incalzato da salto.bz, Cappato ha commentato: “Stiamo facendo una lotta affinché anche questa opzione diventi possibile, dobbiamo però aspettare la conferma del Senato. Attualmente stiamo comunque lavorando per la realizzazione di una piattaforma sul web per consentire ai cittadini di firmare online, nel frattempo l’invito rimane quello di recarsi ai banchetti o nelle segreterie comunali (previa prenotazione ndr)”.

Il significato del referendum

“Oltre all’importanza del tema, che garantisce ad ognuno la libertà di scegliere fino alla fine, il referendum svolge una funzione profondamente democratica - ha sottolineato Cappato -. Abbiamo provato a mettere al centro del dibattito pubblico il tema dell’eutanasia attraverso azioni di disobbedienza civile, abbiamo percorso diversi tentativi, ma il Parlamento italiano non ha mai voluto affrontare l’argomento. Quello che vorremmo fosse chiaro alla politica è che non si sta parlando di morte, ma dell’ultimo periodo della vita.”

Non è uno scontro tra cattolici e laici; vogliamo unire il Paese migliorando la qualità del fine vita

“La nostra –  ha sottolineato ancora l'esponente radicale – non è una battaglia che va contro i ‘palazzi’, i partiti o i politici; vogliamo offrire a tutti i cittadini un servizio per compiere un atto di partecipazione democratica, senza creare scontri tra cattolici e laici, né tra destra e sinistra, unendo il Paese e migliorando la qualità del fine vita. Lo strumento del referendum - ha concluso - dopo il silenzio del Parlamento, purtroppo è l’unico modo per ottenerlo” ha concluso.