Tra bassista e bassista
Il 9 luglio dell'anno corrente è uscito l'album “Skylla”. Un album che propone musica nuova nel vero senso della parola. Ruth Goller, bassista brissinese che da tanti anni vive a Londra dove segue vari progetti musicali, propone con “Skylla” il suo primo lavoro solista e con questo un lavoro musicalmente libero e aperto, impossibile da mettere in una gabbia stilistica. Le dieci tracce dell'album sono un flusso di voci e soprattutto di suoni del basso suonato in un modo inusuale. Goller utilizza gli armonici delle corde assieme a scordature, effetti e sovrapposizioni creando così un'esperienza acustica a volte eterea, a volte carica di un certo pathos aspro e proponendo uno sviluppo musicale imprevedibile ed emozionante. “Skylla” è un lavoro che porta l'ascoltatore in un paesaggio sconosciuto ed inesplorato, ruvido e dolce.
Uno dei gruppi/progetti più importanti nella vita musicale di Ruth Goller al momento è il trio Vula Viel, un gruppo New Jazz se così si può definire, perché anche in questo caso la musica è aperta e libera. Dopo un concerto nel gennaio del 2020 qualche settimana fa Ruth Goller è tornata in Sudtirolo con i Vula Viel esibendosi allo Stanglerhof di Fiè. Tra il pubblico c'era anche il bassista bolzanino Marco Stagni che – come Goller – è attivo in parecchi gruppi e progetti – tra cui fa parte del trio di Manuel Randi – e che è in cerca della propria musica con la formazione Animali Notturni. Stagni conosce Ruth Goller come musicista da parecchio tempo ed ha ascoltato anche l'album “Skylla”. Così abbiamo colto l'occasione e gli abbiamo posto qualche domanda ... tra bassista e bassista.
Marco Stagni su Ruth Goller e “Skylla”
salto.music: Marco, sappiamo che conosci Ruth Goller giá da tanti anni, ti ricordi ancora quando e come l’hai incontrata la prima volta come bassista?
Marco Stagni: Si, conosco Ruth da molti anni, non ricordo esattamente quale sia stata la prima volta, ma ricordo una Jam a Bressanone dove lei dimostrò già una maturità e sensibilità altra, rispetto alla maggior parte dei musicisti impegnati a strafare.
salto.music: Prima di parlare dell’album “Skylla”, come descriveresti lo stile di Ruth come bassista? O per facilitare per chi legge: Se voi due suonaste gli stessi pezzi con i stessi musicisti … che differenza ci sarebbe?
Marco Stagni: Ruth è una musicista che ha scelto di suonare il basso, non è solamente una bassista, questo credo faccia la grande differenza con la maggior parte dei bassisti che ho conosciuto.
salto.music: Venendo a “Skylla” che impressione ti dà l’album … musicalmente parlando.
Marco Stagni: Ascoltando questo album ho avuto molte sensazioni. Le mie orecchie sentono una gran voglia di osare e cercare equilibri e disequilibri in un territorio molto nuovo ed inaspettato.
Sento il Punk che incontra influenze africane e che per motivi apparentemente inspiegabili mi conducono a qualcosa che si avvicina in un certo modo ad una sorta di musica sacra quasi gregoriana.
Ruth suona come Ruth e non come un' altro musicista.
salto.music: Su “Skylla“ Ruth utilizza il suo basso in un modo molto inusuale. Potresti parlarci come bassista di questo suo modo di suonare?
Marco Stagni: Si lo usa molto molto bene e soprattutto Ruth suona come Ruth e non come un' altro musicista.
salto.music: Tu stesso sei bassista da tanti anni. Hai un tuo progetto/gruppo (Animali Notturni) e suoni assieme a tanti musicisti come side-man, tra cui Manuel Randi. Come ti „inserisci” nei vari contesti, vai col batterista o con la musica/la canzone/il pezzo, cioè qual’è il “concetto di bassista” che segui?
Marco Stagni: Cerco di fare del mio meglio per servire alla musica che mi trovo a suonare, mi interessano le composizioni e le emozioni, sia nella musica che scrivo io che in quella scritta da altri. Cerco di fare bum bum sblem sblem nei momenti giusti. (ride)
salto.music: Il basso (elettrico) si è ormai emancipato come strumento, l’esempio di Ruth ne è una conferma. Pensando alla musica che suonerai in futuro o che vorresti suonare … che ruolo assegneresti al tuo modo di suonare?
Marco Stagni: Non lo so. Siamo in continua evoluzione, quello che mi interessava tre anni fa magari oggi non mi interessa più e non so cosa mi aspetterà, anche solo pensando al futuro prossimo. Spero di non perdere la voglia di rischiare e di rimettermi in gioco evitando di fermarsi su quelle due cose che già si sanno fare.
Link:
Ruth Goller: https://www.ruthgoller.com
„Skylla”, l'album di Ruth Goller: https://ruthgoller.bandcamp.com/album/skylla
Marco Stagni: https://www.facebook.com/marco.stagni.5
Vula Viel „Live & Talk”, Stanglerhof Fiè allo Sciliar: https://youtu.be/3XYBzvfM3PU
wanna greet my cat
wanna greet my cat