Centinaia di fotomontaggi o vignette satiriche l'avevano già ampiamente annunciato. Sull’apparentamento tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi – il primo ha benedetto più volte il secondo assicurando che “non si tratta di un comunista” – è ormai fiorita una cospicua letteratura. In sintesi: metodi spicci, voglia di protagonismo, e sostanziale disprezzo per una politica basata sulla mediazione, il confronto, e dunque anche sulla collaborazione con chi la pensa in modo diverso. Il blogger Luigi Castaldi l’aveva espresso da par suo tre anni fa, scrivendo: “Renzi è la larva che il berlusconismo ha deposto in una delle tante piaghe del Pd” (Castaldi scrive proprio “piaghe”, non “pieghe”). Adesso l’intuizione riceve la conferma di due giornalisti particolarmente vicini al Cavaliere, Giuliano Ferrara e Alessandro Sallusti, che firmano editoriali palesi: una volta incoronato Presidente del Consiglio, Renzi potrebbe avere i voti di Forza Italia.