Umwelt | Falda bene comune

Beni comuni ostaggio del Waltherpark?

Il Waltherpark è il simbolo del decadimento bolzanino sia nell'ambito dei controlli, che delle sanzioni, che della tutela ambientale e dei beni comuni
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waltherpork
Foto: giorgio santoriello

Incredibile come i soldi mettano tutti d'accordo. Triste sentire Messner settimane fa essere favorevole a portare Hotzi al Virgolo alla corte di Hager-Benko, svuotando ulteriormente il centro storico bolzanino ormai condannato al solo consumismo. Triste lo scenario bellico del cantiere Waltherpark ove si è creato un fossato medievale attorno e sotto il cantiere. Ma per la Provincia è tutto ok, come al solito.

Hager va in TV ad autogiudicarsi e a pronunciarsi addirittura su quello che dovrebbero fare le pubbliche autorità in materia di tutela ambientale, incredibile! E se Hager sapesse, per ipotesi, di una indagine giudiziaria in corso sul cantiere cosa farebbe? Chiederebbe al TGR una intervista per dire anche alla magistratura come comportarsi?

La Provincia di Bolzano è stata tra le poche in Italia a fare prima un piano di utilizzo delle acque sotterranee e superficiali e dopo, molto dopo, il piano di tutela. Nell'immaginario comune l'Alto Adige è natura ed ecologia al primo posto, ma chi lo conosce sa che non è così anzi, i principali gruppi economici locali vedono nella stupenda natura locale solo business e tanti limoni da spremere come se il capitale naturale più è bello più sia inesauribile. Storicamente questo è un territorio che non tutela l'acqua, dalle centrali idroelettriche sparpagliate in ogni dove all'uso dei pesticidi autorizzati in aree di tutela potabile, l'ambientalismo qui è solo marketing per chiamare turisti ma è palese come si stia cementificando anche in alta quota difatti l'ultimo rapporto Ispra parla di consumo del suolo aumentato del 3% in Trentino Alto Adige.

Il clima cambia, la cementificazione aumenta le bolle di caldo nelle città ma a Bolzano invece che rafforzare il verde e meglio distribuirlo in città cosa si fa? Si costruiscono nuove cubature in verticale, come se i giardini verticali o i terrazzi verdi fossero la vera soluzione al problema climatico e dello smog, una misera foglia di fico sui soliti giganti di cemento circondati dall'asfalto. Ma nonostante sia ammirevole la riqualificazione delle aree spunta sempre l'alone della speculazione, fenomeno che mal si concilia con la conca bolzanina, pochi terreni edificabili e quindi le volumetrie dove sono? Sottoterra o verso il cielo. Et voilà  la falda diventa il nuovo problema dei palazzinari, il paesaggio montano è tabù quindi per non rovinare lo skyline meglio scavare, qui la sfida per la politica e la cittadinanza locale, ovvero porre fine alla fame di volumetrie sotterranee e valutare nuove politiche di sviluppo e sostegno al comparto edile che oltre le ristrutturazioni cosa potrebbe fare? Sicuramente non scavare in falda...

Qualcuno si è chiesto se durante i lavori per il Waltherpark sia venuto fuori amianto? Dove e quanto? Nei palazzi che hanno iniziato a demolire lasciandoli sezionati in balia delle intemperie c'è altro amianto? E' normale e sicuro lasciare per settimane pannelli sospesi in aria ad elevata altezza come raccolto e documentato dall'associazione Cova Contro? E se arrivasse una tempesta tutti quei detriti che fine farebbero? Non un telo di contenimento per le polveri potenziali dei palazzi in via di demolizione, nessun dato pubblico sulle analisi e sulle ispezioni svolte, solo risposte alle interrogazioni prive di allegati tecnici completi e pubblici, non rinvenibile neanche qualche report tecnico terzo e dettagliato su come e quando sia stata misurata la profondità di scavo. Un mega conflitto di interessi ove a controllare, Provincia e Comune, sono proprio partner ed autorizzatori del cantiere, incamerati milioni di euro ma chi ha l'autonomia, quella vera, di fermare tutto e chiarire danni e responsabilità nonchè modifiche sostanziali al progetto? Nessun pompaggio, nessun Isarco, il centro di Bolzano non è il cantiere del BBT, il progetto è stato realizzato male con studi sull'impatto incompleti e parziali, con controlli in conflitto di interesse.

I palazzi a ridosso dei cantieri ricadenti nel centro storico siamo sicuri non stiano subendo sollecitazioni ed alterazioni alla loro stabilità? Su questo non leggo prescrizioni nè dati pubblici. Ci sono condomini che stanno accusando danni, crepe o altri disagi? L'analisi della qualità dell'acqua nel Waltherpark la stanno effettuando ricercando i contaminanti tipici dei cantieri complessi oppure APPA cerca i soliti parametri? A me non risulta stiano ricercando pfas, bisfenoli, bario, e gli additivi per esempio tipici dei prodotti Mapei (fotografati nel cantiere) o degli agenti impermeabilizzanti usati eventualmente nel cantiere quindi stanno davvero facendo i controlli giusti? E poi perchè non usano a monte idrogeologico del cantiere un tracciante atossico, come si fa in tanti lavori ambientali, per capire il flusso di falda ed i punti di innesto nel cantiere? Capire i punti di affioramento e le portate, studiarne il deflusso oppure deve fare tutto il professorone estero pagato da SIGNA e che darà un parere di parte che vorranno far diventare verbo per tutti?

I soldi delle fidejussioni per il Waltherpork sono a garanzia di chi e per che tipi di danni? Chi offre la fidejussione è stato informato dei ritardi e delle ragioni dei ritardi? I negozianti dell'area hanno una linea politica comune di largo respiro oppure cercano solo soldi per i disagi ricevuti?

Mi viene il dubbio che il tuttologo Hager non sappia cosa sia la subsidenza... sa Hager cosa è successo in Belgio per l'emungimento continuo dell'acqua di falda? Il terreno si è abbassato di centimetri, ma quello belga è solo un caso in letteratura ce ne sarebbero altri legati al pompaggio dell'acqua di falda fuori dalla sua sede naturale. Se la quota di campagna dovesse scendere per lo sprofondamento del suolo a causa del pompaggio si potrebbe causare uno scompenso idrogeologico e danneggiare anche zone altre e distanti? La Provincia non sta monitorando al meglio tutti i tipi di impatti, da quelli sociali a quelli ambientali, gli abitanti della zona sono cavie per uno pseudosviluppo che ha fatto male i conti, del resto per quale motivo a settembre decine di camion ed escavatori avrebbero riportato nel cantiere del Waltherpark tonnellate di terra se non per riparare ai calcoli di scavo sbagliati precedentemente in relazione alla falda. L'errore è stato negligenza o altro? Alla Procura di Bolzano qualcuno questa domanda se la sta ponendo? E' stato lo scavo ad avvicinarsi troppo alla falda superando il metro previsto dalle prescrizioni, oppure la falda è risalita superando il metro della prescrizione? Questa eventualità in sede di progetto perchè non è stata prevista dai cervelloni di ambo le parti? Basta 1 metro per tenere al sicuro e all'asciutto una struttura così pesante senza rinunciare alle volumetrie oppure qualcuno si era affidato alla sorte cercando di sperare in una falda bassa ed avere così lavori completi e veloci? Del resto le quote di falda erano facili da prestabilire quindi come si potevano garantire le misure del progetto Benko nonostante l'abbondanza di acqua sotterranea nella zona per giunta vicina al fiume ed alla sua subalvea? Perchè la Provincia in sede di prescrizione non ha stabilito una zona di rispetto più ampia rispetto ad 1 metro, la legge lo permetteva, e sarebbe stato più logico vista l'abbondanza d'acqua ed i facilmente preventivabili mutamenti climatici.

In tutto ciò Waltherpark quante volumetrie è disposto a perdere? Al Tribunale di Bolzano esiste qualcuno disposto ad accertare le responsabilità? Io onestamente non credo nella giustizia in particolar modo in quella ancora più provinciale di Bolzano, "a filiera molto corta", per questo solo dei motivati cittadini, associazioni, comitati possono fare la differenza, basta con la logica dei profitti e delle deroghe per alcuni, e dei danni/disagi per tutti. Uno scenario bellico altro che nuova Bolzano, questa è via Alto Adige. Oltre a non trovare veri dati ambientali ispettivi non trovo online neanche i dati sul finanziamento delle campagne elettorali altoatesine...qualche lettore di Salto saprebbe dirmi se il gruppo SIGNA-HAGER-BENKO abbia mai concesso finanziamenti elettorali o di altra natura alla politica locale, e se sì a chi e per quali importi?