Sono passati 6 anni da quando l’allora premier Matteo Renzi venne in visita a Castel Presule a pochi metri da casa Kompatscher. Allora il leader di Italia Viva - allora del PD - era in luna di miele con l’Italia, ed anche i rapporti con il presidente della giunta Provinciale erano idilliaci. Nel giro di pochi mesi il consenso di Renzi inizio a diminuire per poi progressivamente crollare fino ad arrivare alla quasi impareggiabile impopolarità di oggi. Ma nonostante tutto ogni volta che apre bocca l'ex premier riesce a prendersi la scena, attirandosi gli strali di mezzo mondo e i consensi degli ormai pochi sostenitori. E in questi giorni a Firenze si officia per l’undicesima volta il rito della Leopolda, il convegno politico nel quale si confrontano annualmente sui vari temi proposti politici e amministratori.

Stamani è intervenuto subito dopo Maria Elena Boschi il presidente della Giunta, Arno Kompatscher, che ha esordito con una battuta sulla coincidenza del suo nome di battesimo con quello del fiume che bagna il capoluogo toscano. Kompatscher è stato protagonista di un appassionato intervento sull’Europa. Rivolgendosi in particolare ai giovani il Landeshauptmann ha ribadito varie volte la necessità di difendere l’Ue da tutti gli attacchi, da quelli dei sovranisti ma anche da quelli dei leader che tornano dai consigli europei “fieri di aver difeso gli interessi del loro Stato e di non aver ceduto di un millimetro” impedendo magari un compromesso del quale avrebbero beneficiato in tanti. Verso la fine Kompatscher ha ribadito che per l’Italia con un premier stimato come Draghi è il momento di fare fronte comune con Francia e Germania.