I centri commerciali divastano comunitá+territori
Ci auguriamo che i cittadini di Bolzano vedano questo filmato e capiscano quali ricadute economiche e urbanistiche potrà subire Bolzano se verrà realizzato il Kaufhaus nel Centro della città.
I centri commerciali strappano l'anima e il cuore alle città. Risultati identici per Mülheim (Germania), Mur (Austria) o Kiev (Ucraina), tutte realtà che hanno percorso un viaggio che ha portato a svuotare i centri storici, a cementificare con enormi strutture e sterminati parcheggi, a incentivare l'uso dell'automobile accentuando il traffico veicolare e a esasperare i comportamenti consumistici.
La strategia dell'espansione ha trovato una sua giustificazione ideologica, perfino religiosa, con tanto di benedizioni inaugurali, pur di giustificare il consumo di suolo agricolo e la distruzione del tessuto delle economie di vicinato. Sindaci o Bürgermeister, latini o germanici, nessuna differenza nelle modalità di adescamento dei soggetti pubblici: concessioni edilizie, pubblicità massive sui media locali e promesse di posti di lavoro per soddisfare le ambizioni elettorali. Queste le tecniche e le merci di scambio per trattare e convincere gli amministratori locali ad appoggiare l'espansione delle aree da destinare alla speculazione.
Un fiorire di rotatorie e cartelloni commerciali per portare ai centri mono-marca mentre i negozi storici chiudono i battenti. Non è un risultato casuale ma la conseguenza di un piano ben architettato da costruttori, responsabili dei centri commerciali, banche e investitori internazionali, tutti soggetti estranei allo sviluppo e al bene comune della città.
Qui la prima parte del documentario Global Shopping Village di Ulli Gladik