Politik | La polemica

Non chiamateli portaborse

Passa la delibera di riorganizzazione dei servizi e del funzionamento del consiglio provinciale. Critici Verdi e 5 Stelle.
Portaborse
Foto: upi

ll consiglio provinciale ha sentenziato: potranno essere assunti tre assistenti in più che verranno assegnati ai consiglieri questori. Malgrado la levata di scudi di Verdi e 5 Stelle la delibera di riorganizzazione dei servizi e del funzionamento del consiglio, partita dall’ufficio di presidenza, è stata tuttavia approvata ieri (9 marzo) con 24 sì, 4 no e 6 astensioni. Secondo Paul Köllensperger (M5S) era immotivato questo aumento di personale e di costi, specie in tempi di crisi. Altro nodo del contendere l’approvazione, con la delibera, della realizzazione di un ufficio comunicazione, che riunisce tutti i servizi, le attività e le misure che implicano una visibilità esterna del Consiglio, crea il servizio studi per i consiglieri, adegua il numero dei collaboratori dei gruppi consiliari a quanto previsto dalla Conferenza Stato-Regioni, coì come spiegato dal presidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo (Pd).

Il timore dei Verdi è che l'ufficio venga utilizzato per scopi diversi da quelli della comunicazione dell’attività del consiglio. La nuova struttura secondo Brigitte Foppa, nasce “con un’impostazione sbagliata: è una distorsione democratica collegarlo così strettamente con l’ufficio di presidenza (dell’ufficio faranno parte anche i segretari particolari dell’ufficio di presidenza, ndr), che non è rappresentativo del consiglio provinciale. In quanto ai collaboratori dei gruppi, Monti ne aveva  previsto uno per consigliere, ma la scelta più morigerata del consiglio era più opportuna, nonostante siano chiari i costi della democrazia”.

Rincara la dose il collega di partito Riccardo Dello Sbarba, per cui il nuovo ufficio cerimoniale, comunicazione e pubbliche relazioni “distorce quanto noi Verdi avevamo proposto per la valorizzazione della comunicazione del consiglio con il supporto di un organismo tecnico composto da giornalisti e tecnici della comunicazione, per avvicinare ai cittadini il lavoro del consiglio”. E sui segretari questori specifica: “Essi non hanno qualcosa a che fare con la comunicazione e la rappresentanza esterna, che è compito unicamente del presidente, e del vicepresidente se il primo è assente. I segretari questori non hanno bisogno di un assistente personale, così come non è mai stato richiesto un assistente personale per i consiglieri”. A favore della delibera si sono espressi invece, fra gli altri, Pius Leitner (Freiheitlichen) e Sven Knoll (Südtiroler Freiheit) che sottolinea due necessità: che il consiglio comunichi anche verso l’esterno il proprio lavoro, e nuovi collaboratori, che non vanno assolutamente definiti “portaborse”.