Politik | CAMPAGNA ELETTORALE

Lo scontro continua

Doppia cittadinanza, la bozza degli esperti di Vienna rianima le proteste. Moavero ferma Vienna, Kompatscher rassicura. Tutta carne al fuoco per la visita di Kurz.
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Foto: SVP

L’impressione è che da qui al 21 ottobre non si parlerà d’altro, poi magari il tema tornerà ad immergersi sotto la superficie delle polemiche per riemergere, puntuale, in un altro momento. La doppia cittadinanza, italiana e austriaca, per gli altoatesini di lingua tedesca e ladina, sta di nuovo dominando il confronto politico in Alto Adige. Coinvolgendo com’è naturale i governi di Vienna e Roma e a tutto vantaggio dell’Svp che nella campagna elettorale medita di passare all’incasso tenendo a bada la destra tedesca. 

 

Indiscrezioni e proteste

Alle indiscrezioni su quanto prevede la bozza della commissione di esperti di Vienna - vedi il costo di 660 euro a testa, scrivono oggi Alto Adige e Corriere - rispondono per il gruppo italiano i politici locali e nazionali. Da Giorgia Meloni (“Un atto ostile, il governo deve rispondere con chiarezza e durezza perché è in gioco la nostra sovranità e l’unità dello Stato italiano”, dice la leader di Fratelli d’Italia) al ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi, che ferma austriaci e sudtirolesi: “Che nella Ue si stia a discutere tra Paesi vicini di doppie cittadinanze da conferire a cittadini di un altro Paese è veramente un fatto curioso. Abbiamo avuto fatto presente al governo austriaco che questa ci sembra l’ultima delle questioni che varrebbe la pena di aprire”.

Che nella Ue si stia a discutere tra Paesi vicini di doppie cittadinanze da conferire a cittadini di un altro Paese è veramente un fatto curioso. È l'ultima delle questioni che vale la pena aprire (Il ministro Moavero Milanesi)

 

 

La tattica, a cavallo del Brennero, ormai è rodata. Mentre l’elaborazione del progetto prosegue, alle fughe in avanti con relativa ribalta mediatica si risponde con pronte rassicurazioni. “Il parere della commissione di esperti di Vienna è solo una base di discussione” è la precisazione di Arno Kompatscher, a proposito della bozza di cui ha dato notizia per prima la Tiroler Tageszeitung di Innsbruck. A quanto pare, per concedere la doppia cittadinanza ai sudtirolesi di lingua tedesca e ladina (non italiana), Vienna dovrà modificare quattro leggi. Il testo prevede che chi ottiene lo status possa votare per il Nationalrat, il Parlamento austriaco. Quanto al servizio militare (che era uno degli scogli visto che in Austria è obbligatorio), si farà solo se residenti. 

Il parere della commissione di esperti di Vienna è solo una base di discussione.  Kurz è sempre stato chiaro nel ribadire di voler agire in contatto con Roma e Bolzano. I tempi sono comunque lunghi (Kompatscher)

Il governatore incontra Kurz

“Non si tratta di un documento governativo e il cancelliere Kurz è sempre stato chiaro nel ribadire di voler agire in stretto e permanente contatto con Roma e Bolzano. I tempi sono comunque lunghi” aggiunge il governatore altoatesino. Il tutto pare utile per dare carne al fuoco all’incontro del governatore con il premier austriaco Sebastian Kurz (assieme a tutta la Volkspartei) fissato venerdì prossimo, 14 settembre, alle 16.30 nella sede di Stahlbau Pichler a Bolzano. Nel luglio scorso il copione si era ripetuto sulla questione dei migranti al Brennero. Ora le priorità sono altre.

 

 

 

Il centrodestra si rianima

Intanto la campagna elettorale in provincia si è infiammata e polarizzata. E la polemica rinfocola un centrodestra piuttosto sottotono negli ultimi mesi. “L’accelerazione è un atto di aggressione: si attendono reazioni ferme e non ambigue dalla Lega ed i Cinque Stelle in Alto Adige” protesta Alessandro Urzì, che fa parte di Fratelli d’Italia. “L’esclusione degli italiani dal doppio passaporto è inaccettabile” afferma la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore, che accusa l’Svp: “Arrogante”. Critici anche i 5 stelle: “È discriminazione” dicono al Corriere dell’Alto Adige.