Tommasini: “Bisogna guardare ai giovani”
Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ha mostrato fierezza per il lavoro svolto e sicurezza di poterlo proseguire anche nella prossima legislatura. Le linee tracciate sono intonate al pragmatismo: “Discutiamo di questioni certamente importanti” ha affermato l’assessore “come la toponomastica o la riforma dello statuto, ma rischiamo di perdere di vista altri aspetti cruciali della nostra società: dobbiamo assicurare ai nostri giovani un futuro e offrire loro la possibilità di realizzarlo”.
Momento di bilanci
In questi cinque anni di legislatura Tommasini si è concentrato su tre punti: una scuola plurilingue proiettata verso il mondo del lavoro; valorizzare la creatività dei giovani e infine sostenere i progetti collegati alla politica abitativa.
Le scuole dell’infanzia italiane sono ormai scuole bilingue, un modello che troverà sempre più estensione. Anche le scuole elementari, infatti, stanno andando in questa direzione e i risultati sono evidenti. “Il numero delle certificazioni linguistiche – ha ricordato l'assessore - è raddoppiato nel 2012, raggiungendo quota 1.400”. Ma una scuola formativa punta anche all’inserimento nel mondo del lavoro. “Oggi l’atteggiamento paternalistico della politica non può più sopperire alle necessità della nostra società: le chiavi del futuro sono la libera imprenditoria e l’iniziativa”.
Ovviamente a questo scopo è essenziale fare leva sulla creatività dei ragazzi. Abbiamo così contribuito ad organizzare numerose manifestazioni - musicali, teatrali, artistiche e culturali - che “liberassero le energie dei nostri ragazzi, in vista delle prospettive future”.
Futuro che necessariamente non può prescindere dal tema della casa: “Non tutti possono permettersene una, per questo è nato il progetto Ceto Medio, con il quale abbiamo potuto mettere a disposizione 200 alloggi in affitto a rotazione”.
Il futuro
Il futuro, secondo le previsioni di Tommasini, sarà un cantiere di innovazione e partecipazione. Il cavallo vincente per le nuove generazioni è sicuramente il plurilinguismo, per raggiungere il quale è necessario introdurre modelli innovativi. “Abbiamo già sperimentato il metodo CLIL, con il quale metà del tempo scuola sarà in lingua straniera (inglese o tedesco)” ha affermato l'assessore, “vorremmo però puntare maggiormente sull'intreccio di scuola e lavoro mediante stage obbligatori, periodi di lavoro estivo, intensificazione dell’orientamento".
“Finora ci siamo affidati a un sistema di welfare passivo: il pubblico si occupava di noi. I nostri ragazzi invece dovranno essere autonomi, e noi abbiamo la responsabilita’ di dare loro gli strumenti per renderli autosufficienti” ha commentato Tommasini prima di introdurre i progetti di co-working: gruppi di lavoro a cui fornire luoghi d’incontro e strumenti per mettere in piedi le loro iniziative.
Confronto e condivisione di spazi che appartengono non solo alla vita lavorativa ma anche a quella privata. “In molti paesi i progetti di co-housing (edifici nei quali si convive mantenendo però degli spazi privati, nda) si sono rivelati vincenti. Noi vorremmo introdurli anche qui” ha concluso l'assessore.