Ho sempre condiviso l'esempio che il Senatore Francesco Palermo utilizza quando si parla di primarie. Le prime furono tra Gesù e Barabba e il popolo scelse Barabba. 

Senza voler entrare in ragionamenti più o meno laici, il paragone calza alla perfezione, se lasci al popolo la decisione, non sempre il popolo decide per il meglio. E questo spiega  il loro non-senso.

Certo se vivessimo nel mondo che vorrei, non ci sarebbe bisogno di primarie e i partiti sarebbero in grado di selezionare al proprio interno la migliore classe dirigente possibile, la mejo gioventù. Non avremmo bisogno di proporzionale per difendere un gruppo etnico/linguistico e nemmeno di quote di genere (o rosa come piace dire a tanti, ma non a me), perchè la competenza regnerebbe sovrana sia in politica che nell'amministrazione. 

Ma...non vivo e non viviamo nel mondo che vorremmo e quindi le primarie acquistano un senso. Un senso, perchè danno alle cittadine e ai cittadini la possibilità di scegliere e di partecipare. 

Parlando di politica con amici e amiche,  esce la solita litania "sono sempre gli stessi, non cambiano mai e/o non cambierà mai niente".

Non possiamo sapere se cambierà o meno, anche perchè, e ce lo ha dimostrato bene il Movimento 5 Stelle, una cosa è dichiarare cosa farai, l'altra è agire ciò che hai dichiarato. I grillini avevano detto che non sarebbero caduti nel tranello della tattica politica, ma con la legge sulle unioni civili hanno dato il peggio del peggio. Avevano altrettanto convintamente dichiarato che gli emolumenti percepiti dai politici erano troppo alti e che loro avrebbero restituito una quota, ma stando alle informazioni della "base", le restituzioni sono poche e saltuarie.

I quattro candidati alle primarie di coalizione del centro sinistra Renzo Caramaschi, Alessandro Huber, Sandro Repetto e Cristina Zanella sono quattro brave persone. Lo abbiamo letto su tutti i giornali. Posseggono curriculum e competenza. Soddisfano anche molti "simboli" culturali, Renzo è l'amministratore dinamico ed esperto, Alessandro il giovane precario della conoscenza, bilingue e appassionato, Sandro il politico con più curriculum, capace di aggregare consenso e apprezzamento personale, Cristina ha un passato in Consiglio Comunale e cosa non da poco, almeno per tante di noi, è donna capace.

Sono loro, i loro buoni rapporti personali, il fair play talvolta un po' deriso dai media e poco appassionante per qualcuno che vorrebbe sangue e arena in politica, che danno senso alle primarie. Danno il senso di poter credere in persone normali, vicine ad altre persone normali che vivono la quotidianità e che non ci promettono soluzioni mirabolanti, ma si mettono umilmente a disposizione della comunità, sapendo che non sarà facile.

E' per questo che domenica sarà importante andare a votare alle primarie di centro sinistra, per coloro che si riconoscono in quest'area politica o in uno di questi candidati, perchè anche in politica torni ad essere apprezzato ed apprezzabile il valore dell'umiltà, dello spirito di servizio, della voglia di contribuire a migliorare, ben sapendo che fare politica oggi significa mettere a disposizione ore ed ore di volontariato, esporsi a critiche costanti e continue, spesso da parte di altre persone, che piuttosto che uscire per sentire un dibattito, o partecipare ad un tavolo di lavoro, preferiscono bere un "ape" in qualche localino trendy.

I cittadini e le cittadine di Bolzano domenica 6 marzo dalle 8 alle 20, nei seggi che potranno trovare sul sito partitodemocratico.bz potranno dire la loro. E visto che si lamentano spesso di avere poca voce in capitolo, la possibilità di partecipare c'è, basta coglierla.

Buone primarie ai quattro candidati, che hanno lavorato sodo per rendersi credibili, non solo nelle ultime 4 settimane: è una vita che lavorano in tal senso!