Politics | L'intervista

“Questo governo nascerà”

Il consigliere provinciale M5s Diego Nicolini sul voto per l’esecutivo giallo-rosso, la “Rousseau way”, il “flop” della Commissione dei Sei e quel conto aperto con la Svp
Diego Nicolini
Foto: Salto.bz

salto.bz: Nicolini, lei ha votato sì - verosimilmente come farà anche la maggior parte dei parlamentari pentastellati e non solo quelli appartenenti alla fronda fichiana - al quesito “Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?” sulla piattaforma Rousseau, dove la consultazione è stata aperta stamani alle 9 e si chiuderà alle 18. Perché si è espresso favorevolmente?

Diego Nicolini: Mi sembra la conseguenza logica di un percorso iniziato dal Movimento. Già l’anno scorso alle politiche dicemmo che se non avessimo raggiunto il 40% avremmo cercato intese con altri partiti perché era l’unico modo per concretizzare le nostre idee. Per il bene dell’Italia era meglio evitare di andare subito a elezioni. La maggioranza del Movimento è per il sì, certo fanno più rumore, anche a livello mediatico, i contrari, ma ho notato che tanti erano partiti con un “no” assoluto e poi si sono convinti che questa fosse la soluzione preferibile, la meno peggio, insomma. Da soli non ce l’avremmo fatta, se fossimo andati alle elezioni anticipate, bisogna essere realisti. Le trattative sono state condotte anche bene, tutto sommato. Convergere su Conte premier, ad esempio, o far accettare alcuni punti per noi prioritari. 

Il M5s, stando alla prima bozza del programma, ha guadagnato il taglio dei parlamentari, pene più severe per gli evasori, lo stop a inceneritori e trivelle, per esempio.

Ritengo che questo accordo con il Pd sia anche più favorevole rispetto a quello con la Lega, perché siamo più affini, in termini di programma, ai dem. Mi auguro però che i decreti sicurezza restino.

Condivide quindi la linea già tracciata sulla sicurezza?

Vorrei che venissero applicate quelle correzioni proposte allora da Conte, ma il senso, il nucleo del decreto lo condivido.

Ho notato che tanti erano partiti con un “no” assoluto e poi si sono convinti che questa fosse la soluzione preferibile, la meno peggio, insomma. Da soli non ce l’avremmo fatta, se fossimo andati alle elezioni anticipate, bisogna essere realisti.

Il voto insomma non spaccherà il Movimento, a suo parere.

No. La mia impressione è che siano state molte di più le persone che hanno lasciato il M5s a causa della Lega rispetto a quelle che abbandoneranno la nave per via di questa prospettiva di governo con il Pd. Con il Carroccio abbiamo perso molto, soprattutto in comunicazione e in politica la comunicazione è sostanza, ma sui fatti concreti ha fatto più il Movimento che l’ormai ex partner di governo. Mi auguro che l’errore non venga ripetuto anche questa volta.

Se non otterrete ministeri chiave come quello degli Interni o dello Sviluppo economico sarà il regalo di nozze per il Pd?

Ho piena fiducia in Di Maio, credo che stia facendo un ottimo gioco. Ricordiamoci che gli era stata offerta da Salvini la presidenza del Consiglio che ha rifiutato, un gesto che conta. Se il programma che si sta mettendo a punto andrà in porto otterremo di più di quanto abbiamo fatto con la Lega, sui ministeri la partita è ancora aperta.

Si farà dunque questo governo?

Direi di sì, secondo me dal voto uscirà un risultato ancora più favorevole rispetto a quello sull’accordo di governo con la Lega. Peraltro nel mio piccolo, da quello che ho sentito fra gli attivisti bolzanini, sono veramente pochi quelli che voteranno “no”.

Con il Carroccio abbiamo perso molto, soprattutto in comunicazione e in politica la comunicazione è sostanza, ma sui fatti concreti ha fatto più il Movimento che l’ormai ex partner di governo. Mi auguro che l’errore non venga ripetuto anche questa volta.

Storicamente, posta la trasparenza e la solidità del mezzo, il voto sulla piattaforma Rousseau non ha riservato sorprese, a parte una volta non ha dato indicazioni diverse da quelle poste dai vertici del Movimento.

Gli attacchi hacker sono sempre stati sventati e il voto è certificato dai notai, certo la sicurezza informatica è un tema, ma io ritengo sia un voto valido, non dobbiamo pensare che ci sia sempre un complotto dietro. Detto questo il voto è anche un atto di fiducia nell’operato degli vertici. 

Cosa risponde a chi dice che questo metodo di voto interferisce con la decisione del presidente Mattarella di conferire l’incarico a Conte?

Che innanzitutto si parla di un mandato esplorativo, quindi non ci vedo una contrapposizione, Conte può sempre dire di non essere riuscito a trovare una maggioranza. Altri partiti si affidano a una ristretta forza interna per decidere, noi ci affidiamo alla piattaforma online.

Ma è anche una questione di tempistiche, o no?

Sì, ma non è ancora finita, Conte non ha ancora sciolto la riserva, non c'è una decisione definitiva, questa è ancora una fase di contrattazione. Si poteva votare anche prima, siamo d’accordo, sarebbe stato un pieno segnale di fiducia a Di Maio, ma ora ci si può esprimere su qualcosa di più concreto.

Un vantaggio intanto lo avete tratto, sul piano locale, da questa crisi di governo. L’annunciata esclusione del deputato leghista Filippo Maturi e del patron di Athesia Michl Ebner dalla Commissione dei Sei.

Difficile perdonare lo sgarro della decisione unilaterale da parte della Lega sulle nomine governative della Commissione. D’ora in poi, diciamolo, tutti i pareri che esprimerà l’organo non hanno di fatto più validità. È perciò anche perfettamente inutile la riunione convocata per il 5 settembre.

Danno a me del razzista, ma siamo sicuri che non sia piuttosto la Svp ad esserlo? Continuano ad additarci come i nemici dell’autonomia, ma poi in concreto non spiegano mai per quale motivo.

Con la Svp i rapporti sono sempre più tesi, l’esempio più recente lo scontro con il presidente dell’ala economica del partito Josef Tschöll che la accusa di essere portatore di “una cultura malata che sospetta di tutti coloro che non si allineano alle folli idee dei fondatori del Movimento”, deve rassegnarsi all’idea di rappresentare un boccone indigesto per la Volkspartei?

Sono 30 anni che vivo in Alto Adige, ho sempre lavorato qui e non ho mai ricevuto alcun tipo di discriminazione, darmi la patente di Nicht-Südtiroler mi pare molto grave. Danno a me del razzista, ma siamo sicuri che non sia piuttosto la Svp ad esserlo? Continuano ad additarci come i nemici dell’autonomia, ma poi in concreto non spiegano mai per quale motivo. L’ultima storia è quella del governo centralista che ha impugnato la legge provinciale sugli appalti, cosa che peraltro probabilmente non avrà conseguenze per mancanza di tempo, dato che si formerà con ogni probabilità un nuovo esecutivo. Ma tengo a precisare che sul caso erano state sollevate questioni dal Viminale, dal ministero dell’Economia, da quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e da quello dell’Ambiente, per presunti contrasti con disposizioni soprattutto europee, niente insomma che avesse a che fare con l’autonomia. 
Credo che questi attacchi siano intenzionali nella misura in cui la Svp deve continuare a giustificare un accordo con la Lega, definiti dalla stessa Stella alpina predicatrice d’odio e razzista. La missione, evidentemente però, è quella di mettere in cattiva luce il Movimento 5 stelle più del Carroccio. Un segnale di estrema debolezza da parte della Svp. 

Ha citato anche i suoi nonni Kaiserjäger.

Uno è ritornato invalido di guerra e l’altro ha perso il fratello maggiore al fronte. I miei nonni sono sempre stati autonomisti. Io credo che ha diritto di vivere in Alto Adige, da cittadino di serie A, anche un meridionale che è arrivato qui l’altro ieri. Non ci sono diritti di nascita. La Svp si rifà spesso all’Europa dei popoli, ma se lo ricorda che è proprio quell’Europa a non consentire alcuna forma di discriminazione?

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Paul Schöpfer Tue, 09/03/2019 - 15:15

Die Regierung wird zustande kommen und damit wird das Ende des Movimento 5stelle besiegelt. Sie haben ihre vollkommene Unfähigkeit schon ausreichend bewiesen. Die Wähler werden Salvini in die Arme laufen und ihn bei den nächsten Wahlen zum Ministerpräsidenten küren. Dann werden Kompatscher und Unterberger froh sein, dass Acchammer und Ebner mehr Weitsicht als sie selbst hatten.

Das kann einem Gefallen oder nicht. Mir gefällt es nicht, aber es wird kaum zu verhindern sein.

Tue, 09/03/2019 - 15:15 Permalink
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maximilian kollmann Tue, 09/03/2019 - 16:15

Qualcuno dei 5stelle mi può spiegare che senso ha lo stop agli inceneritori? Come intendono smaltire i rifiuti residui che – anche loro – producono giornalmente? Forse esportandoli in paesi con un sistema di smaltimento efficace …
Intanto l'inceneritore di Bolzano smaltisce i rifiuti della ns. provincia e produce calore per oltre 40.000 Persone.

Tue, 09/03/2019 - 16:15 Permalink