BRÜSEL, il fumetto distopico
Il volume disegnato dai fumettisti belgi François Schuiten e Benoît Peeters, pubblicato nel 1992, ci trasporta in una realtà distopica e irrazionale in cui la città viene travolta da una modernità senza scrupoli. Progetti avveniristici e sventramenti urbani promettono un futuro di progresso e prosperità.
Modernità, trasformazioni urbane e travolgimento degli abitanti, temi che ci riportano a realtà e dibattiti più attuali e locali.
Il protagonista, folgorato dalla modernità, inventa piante di plastica che risolvono il problema della materia vivete inevitabilmente destinata a morire. Analogamente grandi costruttori trasformano la città di impianto medioevale in un’avveniristica megalopoli, un po’ Metropolis, un po’ Gotham City, destinata a un futuro radioso e immortale. Santé, modernité, electricité.
Brüsel è il quinto volume della serie Les Cités Obscures ideata dal duo Schuiten - Peeters. Filo conduttore sono città fittizie, parallele a quelle esistenti, ognuna caratterizzata da un proprio stile architettonico. I protagonisti cercano di addattarsi alle condizioni esterne in continuo mutamento, altri combattono e si oppongono alle forze speculatrici.
I due autori, Schuiten e Peeters, presero spunto dal fenomeno della Bruxellizzazione, ovvero dalla trasformazione dell’antica Bruxelles in una capitale caratterizzata da edifici modernisti di scarsa qualità architettonica. Un esempio per tutti, la demolizione della Maison du Peuple del celebre architetto liberty Victor Horta.
Siamo tutti, a volte, malati di modernità?
Bruxelles, capitale europea del fumetto, ricordiamo, tra i tanti, Hergé, ideatotre di Tin Tin. Brüsel è anche una celebre fumetteria nel centro della capitale belga, tristemente nota in questi giorni per gli eventi che l'hanno colpita.