Politics | Provinciali: ex novo

"Voglio riunire un'area perduta"

Intervista a Bizzo sulla nuova lista Noi per l'Alto Adige: "La comunità italiana è sottorappresentata". E sull'ospedale: "Kompatscher ha fatto una sciocca deduzione".
Roberto Bizzo
Foto: Hannes Prousch

salto.bz: Sul nuovo simbolo della lista che ha lanciato, "NOI per l'Alto Adige", è rappresentata una bussola, ecco: da che parte vorrà orientarsi come progetto politico, anche dal punto di vista delle scandenze elettorali del 21 ottobre, per le provinciali? A chi volete rivolgervi?

Roberto Bizzo: Bisogna partire da una serie di argomenti e considerazioni. Siamo in una terra in cui tutto ruota intorno al magico numero della Proporzionale, che incide sui posti di lavoro, sulla scuola, la cultura e anche lo sport. Poi abbiamo la componente di madrelingua tedesca in Alto Adige che è molto presente nella politica locale da sempe, mentre la comunità italiana è sottorappresentata, in modo molto esiguo rispetto a quello che potrebbe essere davvero. Basti pensare che in consiglio provinciale viene rappresentata solo il 14% della popolazione di lingua italiana, ovvero 5 consiglieri su 35, rispetto al 25% della popolazione reale. 

E secondo lei perché sarebbe sottorappresentata? Riesce a cogliere della cause, delle tendenze?

C'è una disaffezione alla politica enorme. Sia il centrosinistra e il così detto centrodestra non sono stati capaci di dare delle risposte in questi anni.

"L'obiettivo è quello di riunire tutta un'area perduta, di una comunità moderata e autonomista".

Lei però è stato un esponente di spicco del centrosinistra di questi ultimi anni e non solo degli ultimi nella politica locale: è un'autocritica o solo un j'accuse?

Certo che sono stato a lungo nel centrosinistra e ho spiegato più volte perché me ne sono allontanato, nel mio caso dal Partito Democratico. Quando parlo di mancanza di risposte mi riferisco anche al Pd, che si trova comunque in un realtà sociale molto complessa ma ha pensato solo a gestire sempre i soliti pochi posti di potere, perché erano posti sicuri. Ha voluto gestire quei brandelli di potere politico che rimanevano ma alla fine gli elettori sono andati via, sono andati via da un pezzo. Elettori che non votano a destra, però.

Quindi la lista, nonostante il nome anche in tedesco "Wir für Sudtirol", avrà una vocazione di partito locale di raccolta della comunità italiana?

L'obiettivo è quello di riunire tutta un'area perduta, di una comunità moderata e autonomista e sicuramente l'obiettivo fondamentale è quello di creare un partner per la comunità politica tedesca. Un partner che rappresenti la comunità di lingua italiana, ovviamente saremo aperti ai cittadini di madrelingua tedesca se vorrano aderire al progetto di cui faccio parte, sicuramente.

 

Secondo lei quindi non sarebbe una mossa di più ardita andare oltre e formare delle liste, diciamo così, translinguistiche? A 23 anni dalla morte di Alexander Langer non sarebbe un passo in più per la convinvenza, per la storia di questa terra? O le prospettive sono diverse, come è l'evidenza?

L'autonomia funziona come una bicicletta, tutte le componenti devono collaborare, entrambi i gruppi linguistici, entrambe le comunità di lingua tedesca e di lingua italiana. Qualcuno ci sta provando da tempo, a costruire un progetto del genere, del tipo che lei ha citato ma non sta funzionando. I Verdi, per dire, sono un progetto che non sta dimostrando importanti risultati. Anzi: è un progetto che non è mai decollato.

"[Destra e sinistra] sono categorie del '900 che non appartengono più al tessuto sociale in cui viviamo".

Il vicesindaco di Brunico Stancher e il coordinatore di "Noi con l'Italia" Enrico Lillo, tutti e due con un passato di lungo periodo nel centrodestra, sono passati alla sua lista in modo abbastanza repentino e senza troppi ripensamenti, forse anche rischiando qualcosa. Entrambi hanno ripetuto il solito refrain: "destra e sinistra non esistono più". E' anche lei di questo avviso?

Ma non lo dico io che non esistono più, lo dicono gli elettori e soprattutto gli analisti politici che sono categorie sociali del passato, categorie del '900 che non appartengono più al tessuto sociale in cui viviamo.

Alcuni dicono che destra e sinistra non siano mai state così contrapposte come ora, su temi come la migrazione, i diritti civili e i diritti sociali e di tutela dei lavoratori...

Sa dirmi quanto hanno raggiunto in termini di consenso le liste di sinistra alle ultime elezioni comunali di Bolzano? Ha fatto meno della Artioli, non riuscendo a portare neanche un consigliere all'interno dell'assemblea cittadina. Credo sia un segnale.

"L'ospedale è inefficiente e non funziona bene ed è colpa dei dirigenti. Ma questo non significa che sia per colpa dei dirigenti in quanto italiani".

Stancher ha anche detto che prima dei partiti e dei nomi ci sono i "valori". Ecco: quali sono i valori della nuova formazione politica, quali le ispirazioni?

I valori rimangono quelli della convivenza e dell'autonomia, la tutela della comunità.

Rispetto invece all'ultima polemica in corso, un commento di merito. Sulle dichiarazioni di Kompatscher rispetto alla dirigenza dell'ospedale di Bolzano il sindaco Renzo Caramaschi ha preso posizioni più miti della destra di Urzì e anche dello stesso Partito Democratico...

Quello che dice Kompatscher è vero. L'ospedale è inefficiente e non funziona bene ed è colpa dei dirigenti. Ma questo non significa che sia per colpa dei dirigenti in quanto italiani, se è questo che voleva dire. E' una sciocca deduzione. In altri tempi l'ospedale è stato un punto di riferimento anche oltre la regione e c'erano dirigenti italiani a capo delle strutture. C'è una crisi in corso e un'incapacità generale nel gestirlo. Ma sì, condivido quello che ha detto il sindaco di Bolzano.

In caso lei o comunque un membro della sua lista, entrasse nel parlamento provinciale e il Pd invece di confermare due candidati ne facesse uno anch'esso: sarebbe disposto, in caso ce ne fossero le condizioni, di tornare a governare con la Svp?

Conti e alleanze si faranno dopo il voto.